Buone notizie per moltissimi lavoratori che possono beneficiare di un aumento importante, fino a 365 euro. Scopriamo chi ne ha diritto e perché
Il mese di luglio è stato caratterizzato, dal punto di vista economico, da una fitta serie di novità che hanno interessato un’ampia schiera di lavoratori e pensionati. Basti pensare alla rimodulazione delle pensioni minime, alla quattordicesima, ai benefici derivanti dal taglio del cuneo fiscale, tanto per citare alcune delle misure direttamente riscontrabili in busta paga o sul cedolino.
Ma anche la mensilità dell’Assegno Unico Universale, l’avvio della possibilità di utilizzare la carta risparmio spesa, ricevuta dagli aventi diritto senza aver presentato alcuna domanda ma direttamente dal Comune di residenza. Insomma tanti cambiamenti e, fortunatamente, tutti positivi dal momento che tra bonus ed incrementi di stipendio/pensione, moltissime persone hanno potuto beneficiare di un aumento davvero sostanzioso.
Sostanzioso aumento con arretrati in busta paga: quali sono i lavoratori che lo ricevono
Ebbene a tutte queste misure va ad aggiungersi un ulteriore beneficio riguardante una fitta schiera di lavoratori, oltre un milione: stiamo parlando di una somma compresa tra 182 e 365 euro, che andrà ad aumentare lo stipendio prevedendo anche il pagamento degli arretrati. Di cosa stiamo parlando? Ma degli aumenti previsti per i lavoratori del comparto scuola, dai docenti ai dirigenti scolastici insieme ad altro personale che opera negli istituti di tutta Italia.
Quello erogato non è però un aumento strutturale bensì una tantum il cui ammontare è pari all’1,5% della retribuzione. La novità è stata pensata ed introdotta nel 2022 con l’ultima manovra finanziaria (la legge di Bilancio 2023) e, tradotta in soldoni, l’indennità avrà un ammontare variabile comunque superiore ai 180 euro mentre per i più fortunati in busta paga saranno presenti ben 365 euro.
In realtà l’importo sarebbe dovuto arrivare già a gennaio ma alcune difficoltà burocratiche hanno portato ad un posticipo del versamento, valido per tutto l’anno dal 1° gennaio al 31 dicembre. Occorre sottolineare che nel calcolo non rientra la tredicesima. Dunque quella erogata nel mese di luglio è la somma calcolata sulla base del mese oltre agli arretrati delle sei precedenti mensilità.
Le cifre erogate in busta paga
I conti precisi sono stati effettuati dalla Ragioneria di Stato tenendo conto degli arretrati dei sei mesi precedenti. Le differenze di importi variano a seconda del ruolo dello statale: nel caso di un dirigente scolastico il bonus è di 52,22 euro al mese pertanto, tenendo conto delle sette mensilità fino a luglio, sul cedolino sono stati accreditati 365,54 euro. La somma viene a calare nel caso si tratti di un professore di scuola superiore di secondo grado.
Se la sua carriera è compresa tra 28 e 34 anni l’aumento una tantum sarà di 42,30 euro mensili per una copertura su sette mensilità di 296,10 euro. Passando invece ad un docente di scuola media con un’anzianità compresa tra 15 e 20 anni, l’incremento calcolato è di 34,60 euro al mese ovvero, considerando tutti gli arretrati, una busta paga più ricca di 242,20 euro. Proseguiamo con gli insegnanti della scuola primaria con una carriera compresa tra 21 e 27 anni.
In questo caso si dovranno aggiungere al cedolino mensile 34 euro. A conti fatti sono 239 euro. Infine un collaboratore scolastico con 35 anni di servizio può beneficiare di 26,54 euro in più al mese. Nel suo caso l’incremento sarà dunque il più basso ovvero 185 euro su sette mensilità erogati in un’unica soluzione a luglio.
Gli altri lavoratori del comparto scolastico
Non è chiaro al momento se anche gli altri statali il cui stipendio è versato dal Mef attraverso NoiPa riceveranno il medesimo bonus e in che misura. In alcuni casi, qualora la procedura non sia stata chiusa in tempo dagli uffici, il versamento una tantum potrebbe arrivare anche nel mese di agosto, sempre comprensivo di arretrati.