8 abitudini sane che possono farti vivere decenni in più

No, non esiste l’elisir di lunga vita, ma ben 8 abitudini sane che possono farti vivere anche tantissimi anni in più!

Quando pensiamo alla vita e alla complessità che la abita, spesso il fattore tempo, ignorato fino a quel momento, fa la sua comparsa portando con sé dolore e prepotenza. In altre parole, non è semplice crescere e accettare la vita che passa seguendo il proprio corso naturale. È come se ci si trovasse di punto in bianco faccia a faccia con la realtà e spesso questa è davvero spiacevole e sgradevole.

8 abitudini sane per vivere di più
Vivere di più e bene è possibile, basta seguire solo 8 abitudini sane! – Grantennistoscana.it

Insomma, non riusciamo mai a essere del tutto soddisfatti della propria vita e il primo segnale della nostra insoddisfazione si nasconde tra le pieghe delle rughe che cominciano a diventare sempre più profonde o ancora dai capelli bianchi che diventano piano piano non l’eccezione, bensì la regola. E per quanto l’idea di far invecchiare un nostro quadro in soffitta, alla stregua di Dorian Gray per intenderci, possa essere allettante, meglio accettare e valorizzare al massimo il cambiamento. Ma non è l’unica cosa che si può fare.

Un nuovo studio che ha coinvolto oltre 700.000 veterani statunitensi, infatti, ha dimostrato come le persone che adottano otto abitudini di vita sane entro la mezza età (50 anni) hanno di norma un’aspettativa di vita più lunga, rispetto a chi ne segue poche o addirittura non ha nessuna di queste abitudini. Ma non solo. Queste otto abitudini, infatti, sono alla base della lotta alle malattie croniche e della promozione della longevità.

24 anni in più con sole 8 sane abitudini: ecco come vivere più a lungo

Stando ai risultati della ricerca gli uomini che all’età di 40 anni seguono tutte e otto le abitudini vivrebbero in media 24 anni in più rispetto agli uomini che non hanno nessuna di queste abitudini. Per le donne, invece, gli anni di vita in più sono 21 rispetto alle donne con nessuna di queste abitudini. Un lasso di tempo in entrambi i casi di certo non da poco, una forbice abbastanza ampia che costringe a ripensare nel profondo il nostro attuale stile di vita.

Come vivere più a lungo
Stando alla ricerca, si può allungare l’aspettativa di vita anche di 24 anni! – Grantennistoscana.it

Siamo rimasti davvero sorpresi dagli anni in più che si potrebbero vivere con l’adozione di uno, due, tre o di tutte e otto queste abitudini“, ha dichiarato lo specialista in scienze della salute per il Million Veteran Program al VA Boston Healthcare System Xuan-Mai T. Nguyen. Ma non finisce qui. “I risultati della nostra ricerca suggeriscono che l’adozione di uno stile di vita sano è importante sia per la salute pubblica che per il benessere personale“.

Le ricerche preliminari e i risultati sorprendenti dello studio

Presentati i risultati della sua ricerca durante il convegno “Nutrition 2023“, l’incontro annuale dell’American Society for Nutrition che si svolge a Boston, l’esperto però ha sottolineato l’importanza della tempistica. “Prima è, meglio è“, ha sottolineato. “Ma anche se fai solo un piccolo cambiamento a 40, 50 o 60 anni, è comunque vantaggioso“. Per lo studio, gli scienziati hanno utilizzato dati provenienti da cartelle cliniche e questionari raccolti tra il 2011 e il 2019 da 719.147 persone iscritte al Veterans Affairs Million Veteran Program, un ampio studio rappresentativo a livello nazionale sui veterani statunitensi.

Come vivere più a lungo
Impiegare queste 8 abitudini consente di contrastare lo sviluppo di malattie croniche – Grantennistoscana.it

L’analisi ha incluso dati di adulti di età compresa tra 40 e 99 anni, nonché 33.375 decessi. Ma come dicevamo prima, parallelamente alla più alta aspettativa di vita, c’è un altro aspetto da considerare. Impiegare queste 8 abitudini, infatti, consente di contrastare il rischio di sviluppo di malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiache che portano a disabilità prematura e morte. I risultati aiutano anche a quantificare il grado in cui fare scelte di vita sane può aiutare le persone a ridurre il rischio di tali malattie e a vivere più a lungo.

Ma non solo. In questo modo con una cura e attenzione costante al proprio corpo e benessere e adottando un approccio positivo alla vita, stando al dottor Nguyen si potrebbero anche ridurre le prescrizioni di farmaci e le operazioni chirurgiche entrambe anche molto costose negli Stati Uniti, proprio perché la sanità non è pubblica e gratuita come in Italia. “Non è mai troppo tardi per adottare uno stile di vita sano”, ha affermato Nguyen. Ma quali sono le otto abitudini? Non ci resta adesso che scoprirle insieme!

Le 8 abitudini da seguire per una vita piena, felice e soprattutto lunga!

Partiamo da una piccola premessa: forse già inconsapevolmente segui la maggior parte se non addirittura tutte le abitudini promosse dallo studio. E questo perché per quanto importante non è una ricerca una rivoluzionaria nel campo della medicina della vita. Piuttosto è un focus che conferma come mangiare bene e vivere bene, ad esempio, non sono leggende metropolitane, ma verità incontrovertibili.

E poi, trattandosi di uno studio osservazionale, lo stesso dottor Nguyen ha sottolineato come la ricerca non dimostri in modo definitivo la causalità delle abitudini. Tuttavia, i risultati sono in linea con un crescente numero di ricerche che sostengono il ruolo di uno stile di vita sano nella prevenzione delle malattie croniche e nella promozione di un invecchiamento sano. Ma partiamo intanto dalla prima abitudine!

Allenarsi o fare attività fisica

Attenzione, non è necessario passare ore e ore in palestra e correre in strada anche con la pioggia battente. Basta tenersi in movimento camminando il più possibile, prendendo le scale al posto dell’ascensore, facendo pilates o ancora allenandosi anche a casa a corpo libero o con pesi di fortuna. L’importante è debellare del tutto la sedentarietà, specialmente se si svolge un lavoro d’ufficio, allenandosi in maniera costante e regolare.

Perché è importante allenarsi
La sola attività fisica contribuisce a ridurre del 46% il rischio di mortalità – Grantennistoscana.it

E anche quando si ha la sensazione di essere al limite, in realtà il nostro corpo ha ancora tutte le riserve di energia necessarie per affrontare un allenamento, scaricando così inoltre tutta la tensione di una giornata. Secondo i dati dello studio, la sola attività fisica contribuisce a ridurre del 46% il rischio di mortalità rispetto a chi non si allena. Mica male!

Al bando le droghe

Per quanto possa essere un concetto scontato, in realtà non lo è. Oggigiorno, infatti, la tossicodipendenza colpisce sempre più persone e per i motivi più disparati. Fatto sta che è un problema che di certo non si può e non si deve ignorare. È importante però sottolineare come questo punto della ricerca sia molto critico negli USA. A differenza dell’Italia, infatti, negli Stati Uniti diciamo come esista una categoria di droghe autorizzata e promossa anche dalla Food and Drug Administration.

Negli anni, infatti, si è registrato un allarmante abuso di oppioidi. Stiamo parlando di farmaci con azione dolorifica che ormai vengono impiegati per qualsiasi cose fomentandone così la dipendenza. E col tempo negli States la preoccupazione attorno agli oppioidi è cresciuta proprio perché possono essere anche mortali se assunti in maniera del tutto incontrollata. Proprio come le droghe più “canoniche”, anche gli oppioidi provocano una istantanea sensazione di benessere che diventa poi sempre più complicato abbandonare. Ma è una scelta fondamentale. Non assumere droghe, infatti, riduce il rischio di morte – e in tantissimi casi anche precoce – del 38%.

Non fumare

E sulla scia delle droghe, anche il fumo di certo non fa bene al nostro organismo. Anzi, si dovrebbero evitare in toto tutti i prodotti a base di tabacco. È stato dimostrato, infatti, che si riduce la mortalità del 29% anche se si è stati ex fumatori in passato. Col tempo migliora la salute dei polmoni e si alza così anche l’aspettativa di vita.

No stress

Ti alzi la mattina già stanco e vai la sera a dormire pieno di preoccupazioni e ansie di ogni sorta che rendono il tuo sonno agitato e irrequieto? Ecco, questo è un caso tipico di stress anche fuori controllo. Per quanto, infatti, sia “normale” vivere un esame universitario, un colloquio di lavoro o ancora il proprio matrimonio come un momento di ansia e preoccupazione perché si teme di sbagliare, la sera, una volta a letto queste preoccupazioni dovrebbero cessare del tutto proprio per consentire al nostro corpo di ricaricare tutte le energie.

perché lo stress è pericoloso
Saper gestire lo stress riduce la mortalità del 22% – Grantennistoscana.it

Questo però capita raramente, anzi col tempo si ha una sensazione di irrequietudine addosso difficile da scrollarsi. Insomma, è un problema serio e che va affrontato anche tempestivamente. E se la meditazione guidata o ancora prendere la vita con filosofia non fa per te, considera la possibilità di rivolgerti a uno esperto. Saper gestire lo stress riduce, infatti, la mortalità del 22%.

Mangia frutta e verdura ogni giorno

Il nostro corpo è una macchina perfetta e per funzionare al meglio necessita del “carburante” migliore in circolazione, ovvero frutta e verdura. Ricchi di fibre, vitamine e anche di carboidrati semplici (come fruttosio e glucosio) frutta e verdura sono un boost tutto naturale di energia che fa solo bene al nostro organismo. Insomma, pensare di vivere una vita sana e salutare mangiando “male” la maggior parte del tempo è pressoché impossibile.

Ovviamente, con questo non si deve rinunciare a una pizza con gli amici il sabato sera o ancora a una fetta di cheesecake per festeggiare un traguardo importante. L’importante è saper bilanciare il tutto. Concediti quindi in base alle tue esigenze e al tuo fisico 1/2 “pasti liberi” nel weekend, per il resto della settimana invece segui una dieta che comprenda tutti i macronutrienti necessari per il nostro organismo. Ma non solo. Limita anche il consumo di carni rosse e di prodotti raffinati pieni di zuccheri. Consumando quotidianamente 1/2 porzioni di frutta e altrettante di verdura, la mortalità scende del 21%.

Alcol sì, ma non troppo

Anche in questo caso, l’importante è non abusare. In caso contrario, infatti, si corre il rischio di un deterioramento irreversibile delle proprie condizioni di salute tanto a livello fisico quanto a livello psichico. Per questa ragione, si dovrebbe evitare il cosiddetto “binge drinking”, bevendo così più di quattro bevande alcoliche al giorno. A meno che quindi non si stiano celebrando occasioni importanti, meglio non bere: il rischio di mortalità è del 19% in meno.

Il sonno è un’arma in più

Dormire bene e quindi riposare bene è alla base di tutto. Diciamo pure come sia un imperativo categorico curare la qualità del sonno. Se non si va a letto sempre tardi, se si dorme meno di 7/8 ore o ancora se si ha un sonno agitato a causa dello stress, il benessere dell’individuo è altamente compromesso.

Come dormire bene
Se si presta attenzione al sonno, si riduce del 18% il rischio di mortalità precoce – Grantennistoscana.it

Nello specifico, spossatezza, irritabilità o peggio depressione faranno capolino, ecco perché è importante aver recuperato tutte le energie per essere al 100% il giorno dopo. Stando allo studio, infatti, se si presta attenzione al sonno, si riduce del 18% il rischio di mortalità precoce. Limita quindi i pensieri negativi, va a letto presto e non usare mezz’ora prima di andare a dormire apparecchi elettronici che a causa della luce alternano il naturale ciclo veglia sonno rendendo più complicato addormentarsi.

La socialità è la chiave di tutto

Nel film tratto d’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini “Nessuno si salva da solo“, in una delle scene finali della pellicola un anziano e saggio Roberto Vecchioni consiglia a un adulto (ma non troppo) Riccardo Scamarcio di rivedere tutta la propria vita e lo fa con una considerazione lapidaria ma estremamente significativa. Riprendendo proprio il titolo dell’opera afferma assertivamente come nessuno si salvi da solo.

Ed effettivamente è così. Anche se viviamo in una società prettamente individualistica e che pone il singolo prima della comunità, l’uomo non è pensato per stare a lungo da solo. Ecco perché sta bene e da il meglio di sé a contatto con gli altri ricaricando così quelle che potremmo chiamare “batterie sociali” fondamentali per il corretto sviluppo della persona.

Sperimentando appieno cosa significa vivere e soprattutto amare, si ha tra le mani la cura più potente di tutte in questo mondo. L’amore ci salva, ci eleva e ci fa credere che un mondo migliore sia possibile. Non dimenticare quindi mai la socialità e coltiva tutti i rapporti personali più importanti della tua vita per stare bene sia dentro che fuori: le amicizie e l’amore riducono del 5% il rischio di morte precoce. Perché rinunciarci quindi?

Gestione cookie