Se in merito all’acqua del rubinetto ne senti di cotte e di crude e non sai quando berla, ecco cosa devi sapere: parla la scienza.
Oggi come oggi, l’inquinamento ambientale e il surriscaldamento climatico impongono di rivedere il nostro impatto su ciò che ci circonda e di ridurre i consumi. Preservare l’acqua preferendo ad esempio la doccia alla vasca, chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti o cercare di diminuire l’uso di plastica sono tre comportamenti corretti. A tal proposito, molto si dice in merito al bere l’acqua del rubinetto: ecco cosa c’è da sapere.
Scegliere di bere l’acqua del rubinetto al posto di acquistare quella in bottiglia è sicuramente un comportamento corretto, ai fini del contenimento della quantità di rifiuti prodotta. Dall’altro lato, però, si dice e si legge in giro tutto bene e tutto il male in merito a questa abitudine, soprattutto in relazione ai suoi potenziali effetti sulla salute: ecco la verità.
Bevi acqua dal rubinetto? Tutto quello che devi sapere
Se sei solito bere l’acqua del rubinetto, ti sarai sentito dire molte volte che il calcare in essa contenuto può causarti i calcoli renali. In realtà, però, tutto ciò è falso: a confermarlo è l’Istituto Superiore di Sanità, che conferma quanto questa sia una falsa informazione. Il calcare, infatti, è un composto presente in natura e quindi in tutta l’acqua, sia quella del rubinetto che quella presente in bottiglia: quando arriva nello stomaco, viene trasformato in calcio biodisponibile, un elemento prezioso per la salute e quindi utile al corpo.
Di fatto, quindi, bere acqua dal rubinetto non comporta alcun rischio a livello renale, anzi! I calcoli renali, infatti, sono dei piccoli sassi che si depositano nei reni e che possono essere espulsi attraverso le urine. Contrariamente a ciò che si pensa, però, non sono formati da calcare ma da ossolato di calcio per il loro 75% mentre, nel restate 25%, ci sono fosfato di magnesio, acido urico, cistina, fordato di ammonio e fosfato di calcio.
Questi si formano soprattutto per due motivi: uno è la predisposizione genetica e l’altro è la disidratazione. Se qualcuno che già è predisposto ad averli beve poco, allora ecco che nei reni si può accumulare tutta quella sostanza che poi va a formare i calcoli. A favorirli anche una dieta troppo ricca di proteine, sale e zuccheri. Se quindi siete abituati a bere l’acqua del rubinetto, continuate a farlo tranquillamente: non c’è rischio.