Attenzione alla scelta tra acqua naturale o frizzante: i nutrizionisti svelano le false credenze e l’impatto sulla salute.
Gli italiani sono grandi bevitori di acqua minerale. Probabilmente ne beviamo anche troppa visto che l’acqua del rubinetto in realtà è di ottima qualità. Infatti l’acqua minerale in bottiglia ci costringe a caricarci i pesanti fardelli fino a casa e rappresenta anche un forte inquinamento per l’ambiente. Ma il rapporto più ambiguo è quello tra gli italiani e l’acqua frizzante. C’è chi la ama per il suo forte effetto dissetante mentre altri sanno bene che può essere dannosa per quello che riguarda i calcoli e la gastrite.
Ma i nutrizionisti sfatano le false credenze e ci svelano quale acqua sia meglio bere. Innanzitutto dobbiamo tenere presente che l’acqua è il costituente principale del nostro corpo e se non ce n’è abbastanza il nostro organismo non funziona correttamente. Se il nostro corpo non riesce a mantenere l’equilibrio tra i liquidi che perde, magari attraverso la sudorazione e quelli che assorbe va incontro alla disidratazione che può essere uno stato assai grave. Quando arriva la disidratazione compaiono il mal di testa, le vertigini, la bassa concentrazione e la stanchezza. Anche la secchezza delle fauci e la costipazione si accompagnano a questa condizione.
L’acqua è sempre fondamentale
Alcuni recenti studi scientifici dimostrano che chi beve poca acqua ha una vita tendenzialmente più breve e va incontro a cambiamenti degenerativi importanti. Un adulto che rimane ben idratato è più sano e sviluppa meno condizioni croniche. E’ più improbabile andare incontro a malattie polmonari o cardiache quando si assume una giusta quantità di acqua. Ma che cosa vuol dire giusta quantità di acqua?
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare fissa proprio nella quantità di due litri al giorno l’ammontare corretto di acqua che dobbiamo bere. Ovviamente questi due litri sono una misura di massima perché poi in base al peso, all’età, al tipo di alimentazione e allo stile di vita questo valore può cambiare. Ma la grande domanda che molti si pongono è se sia meglio l’acqua naturale, liscia o gassata. In questo articolo cercheremo di svelare i pro e i contro di una e dell’altra per consentirvi di scegliere in modo corretto.
Chiariamo i vari termini per non fare confusione
Un’acqua si definisce naturale se viene imbottigliata direttamente alla fonte senza che vi siano portati dei correttivi. In parole semplici possiamo dire che l’acqua naturale è quella che viene imbottigliata così come esce dalla fonte senza che vi sia aggiunto nulla. Quando invece parliamo di acqua minerale ci stiamo riferendo alla concentrazione dei sali minerali.
E qui le varianti possono essere tante. Ma veniamo alla differenza tecnica che c’è tra acqua liscia e acqua gassata. L’acqua liscia non ha gas concentrati al suo interno e quindi non ha le caratteristiche bollicine. Invece l’acqua gassata ha al suo interno dei gas (quasi sempre l’anidride carbonica) che causano le famose bollicine e il gusto effervescente.
Le acque frizzanti
Ma anche tra le acque frizzanti c’è un importante distinzione perché ce ne possono essere naturalmente effervescenti, quando già alla fonte contenevano del gas all’interno oppure possono essere state rese e effervescenti con l’inserimento di gas artificiale. Quando andiamo al supermercato la maggior parte dell’acqua minerale frizzante che troviamo è stata addizionata di anidride carbonica e ben poche sono quelle effervescenti naturali, anche se in realtà non mancano. Quando i nutrizionisti parlano delle acque minerali sottolineano che tra la liscia e la gassata non ci sono reali differenze.
La presenza o assenza di anidride carbonica cambia poco o nulla. L’acqua gassata e quella liscia portano gli stessi benefici al corpo e sono parimenti importanti. Dunque dal punto di vista strettamente nutrizionale la scelta potrà dipendere semplicemente dal gusto. Ci sono consumatori che trovano le famose bollicine molto gradevoli al palato e altre persone, specialmente i bambini, le accusano di essere fastidiose.
Chi è a rischio
Tuttavia una differenza importante esiste. Chi soffre di reflusso gastroesofageo, ulcere e gastrite dovrebbe evitare l’acqua frizzante: i gas tendono a occupare tutto lo spazio possibile e dilatano lo stomaco determinando una tensione alle sue pareti. Nelle patologie che abbiamo appena visto questo potrebbe determinare un’aggravamento della sintomatologia già presente.
Ma anche chi soffre di ernia addominale e diastasi dovrebbe evitare le acque frizzanti perché, sempre per il motivo visto prima, la patologia potrebbe peggiorare. Dunque bere regolarmente acqua frizzante e quindi anidride carbonica, non ha un effetto nocivo sull’organismo. Infatti l’anidride carbonica tende ad evaporare naturalmente e fa parte dell’atmosfera.
E’ intrinsecamente un gas innocuo e quando lo beviamo disciolto nell’acqua frizzante tenderà a disperdersi attraverso le vie aeree superiori. Dunque c’è da fare una bella differenza tra chi soffre di qualche patologia di quelle citate e dunque dovrebbe evitarla e chi invece non soffre di alcuna patologia e dunque non corre nessun pericolo a consumarla.