Il governo italiano è pronto a dire addio al Superbonus, una decisione pesante per i cittadini che potevano utilizzarlo per ristrutturare e migliorare le abitazioni, ma c’è un motivo preciso.
Con un intervento radicale il governo ha deciso di cancellare la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, questo vuol dire che non si potranno più utilizzare per tutti gli interventi di miglioramento energetico ma non solo, ci sono grandi novità e purtroppo anche molti bonus rimossi.
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Il governo Meloni ha scelto di operare in questa direzione per un motivo preciso che stava portando alcune problematiche giudicate gravose dal punto di vista finanziario, ma anche per una reazione a catena che faceva preoccupare tutto il settore.
Governo Meloni: addio al Superbonus
Negli ultimi anni il Superbonus è stata una misura che ha fatto veramente piazza pulita perché ha permesso di ristrutturare e migliorare migliaia di edifici con un’agevolazione senza precedenti per vari tipi di lavori, cosa di cui hanno sicuramente beneficiato molte famiglie.
Tuttavia la situazione ha aperto a nuovi problemi, tanto che l’esecutivo è stato costretto a fare marcia indietro per bloccare il dispendio di fondi che stava avvenendo e che avrebbe determinato pesanti effetti sul lungo termine. I nuovi lavori quindi da oggi in poi potranno avvenire solo a proprie spese, sicuramente accedendo comunque alla detrazione fiscale da richiedere in dichiarazione dei redditi per pagare meno tasse nei cinque anni successivi. Il Superbonus però non potrà più essere richiesto e questo determina dei cambiamenti anche per coloro che sono in corso d’opera.
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“A ogni italiano il superbonus è costato duemila euro. Quando spende lo Stato non è nulla gratis. Il costo totale dei crediti del superbonus attualmente è di 105 miliardi di euro“, ha detto oggi Giorgia Meloni sui suoi canali social, per determinare a conti fatti cosa ha significato la manovra. “Ora dobbiamo cercare soluzioni per evitare il tracollo di migliaia di aziende. E dobbiamo difendere il bilancio pubblico“, ha assicurato.
Un costo record, cosa accadrà ora
La situazione è diventata fuori controllo perché il provvedimento da un lato ha rilanciato l’edilizia ma dall’altro è costato 72 miliardi di euro e soprattutto ha portato ad un problema grave, l’aumento dei prezzi dei materiali che sono diventati anche difficili da reperire. Questo si è riversato non solo sulle casse dello Stato ma anche nelle tasche di tutti coloro che non poteva aderire a ristrutturazioni di questa portata e dovevano comunque fare dei piccoli lavori in casa.
Dal punto di vista generale è stato il Veneto ad aver usufruito maggiormente di questa agevolazione, l’importo medio dei lavori è stato di circa 200 mila euro, con un picco massimo per la Campania che tocca tetto 250 mila. Un costo ritenuto “spaventoso” per l’economia del paese e quindi bloccato. Non è ancora chiaro quale sarà lo sviluppo per chi sta effettuando ora i lavori con il Superbonus ma, stando alle dichiarazioni, ci saranno soluzioni adeguate per tamponare.