Al Bano Carrisi, botte al ristorante e una rissa incredibile per lui, il racconto di quanto accaduto lascia tutti senza parole.
Il cantante di Cellino San Marco ha sempre avuto un forte temperamento che l’ha caratterizzato fin da ragazzo, quando ignaro di ciò che gli avrebbe riservato il futuro ha lasciato la Puglia per Milano.
La decisione di partire, quindi, è stato per Carrisi un salto nel vuoto ma una volta a Milano la vita per lui si è trasformata in una lotta costante per difendere sé stesso e non solo. Anni incredibili che hanno messo il cantante a dura prova e faccia a faccia con prove difficili da superare, con episodi violenti durante i quali Al Bano si è dovuto difendere a tutti costi.
Lo stesso artista, infatti, ha riferito di esser finito in mezzo a una rissa. Un racconto scioccante che arriva come un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
Durante la recente intervista rilasciata al Corriere della Sera e poi ripresa dai vari magazine di cronaca rosa, non sono mancati accenni alla vita prima del successo quando ha lasciato Cellino per una grande città come Milano. Una scelta non condivisa dalla famiglie e, in particolar modo, dalla madre Yolanda che non ha accettato di buon grado il trasferimento del figlio.
Prima che la dea bendata della fortuna cambiasse la vita di Al Bano, una volta arrivato in città l’artista comincio a fare diversi lavori precari come lui stesso ha rivelato. Ad esempio i primi mesi di vita nel capoluogo lombardo ha riferito di aver cominciato a lavorare come imbianchino e non solo: “Dormivo in cantiere, in una stanza al pianterreno, alla luce di quattro candele. Ma non mi pagavano. Ero rimasto con mille lire“.
In seguito, per Al Bano arriverà l’esperienza vissuta al ristorante Ferrari nei pressi di piazza Duomo: “Mi misero a distribuire volantini fuori dal ristorante e poi a fare le pulizie. Impari a preparare le pizze e il caffè…“. Tutto procedeva più o meno tranquillamente, e in quel contesto Al Bano dovette imparare a tenere pazienza anche quando due colleghi nel quotidiano lo chiamavano “terrone” in modo dispregiativo: “Un giorno mi indicarono mentre salivo le scale trafelato – spiega l’artista -, pieno di pacchi: «Per fortuna abbiamo lo schiavetto…». Non ci ho visto più. Li ho chiusi in una stanza e li ho menati. E ho cambiato ristorante“.
La vita a Milano, dunque, si è rivelata essere più dura di quanto Al Bano potesse immaginare, anche quando lasciò il ristorante Ferraro per cominciare a lavorare al Dollaro, così come lo stesso ha riferito.
Durante il periodo di lavoro in questo secondo locale, però, Al Bano Carrisi si vede costretto a difendersi ancora una volta: “Andai al Dollaro. Ma litigai pure lì. Il figlio del padrone ama una ragazza, che però preferiva me. Lo sentii sibilare: «Questi terroni ci portano via le donne…». Così me ne andai in fabbrica“. Un cambiamento radicale, ma un po’ più sereno nonostante gli attacchi dei colleghi: “Lavoravo e per resistere cantavo tutto il giorno. Mi dicevano: «Terrone piantala!». E io: goditela finché è gratis – conclude così il suo racconto l’artista pugliese-, perché tra poco per ascoltare la mia musica dovrai pagare“.
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