Alberto Angela e la rivelazione sul padre Piero. Una storia infinita della nostra televisione che ora ha un nuovo ‘risvolto’: ecco il racconto.
Ripartire da dove si è fermato il suo papà. Proseguire su quel sentiero complesso e meraviglioso fatto di curiosità, di voglia di conoscenza, di volontà di dare risposte semplici a domande complesse, di fare della scienza, e del metodo scientifico, una regola di vita.
“Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra“, queste parole non sono soltanto il lascito umano, spirituale e professionale di Piero Angela. Sono molto di più. Con lo stile sabaudo che lo ha sempre accompagnato, ha voluto però, fermamente, indicarci la via da seguire. Non avere paura di porsi delle domande per il timore di non riuscire a trovare le risposte.
Le risposte ci sono sempre, o quasi sempre, ma occorre cercarle nel posto giusto. La scienza è il luogo giusto dove trovare tutte le risposte, soprattutto in un tempo in cui l’oscurantismo antiscientifico sta prendendo sempre più piede. Parole che, nonostante la leggerezza e la semplicità dello stile, proprio di Piero Angela, da non confondere assolutamente con la superficialità, rappresentano un’eredità pesantissima da raccogliere, per noi tutti.
Un’eredità possente e straordinariamente viva che non poteva non essere raccolta se non da chi ha avuto in Piero Angela non soltanto la stella polare della propria professione, l’esempio luminoso da seguire, ma lo ha conosciuto, ed amato infinitamente, nelle sue vesti più intime e profonde di padre.
Da quel triste 13 agosto 2022, il giorno della scomparsa di Piero Angela, suo figlio Alberto è diventato il naturale erede di quell’enorme lascito culturale ed emozionale. Alberto Angela il suo papà lo ha voluto ricordare in uno speciale di Ulisse, intitolato Piero Angela – Un viaggio lungo una vita, dove Alberto ha ripercorso la vita, umana e professionale, di Piero, come amava chiamarlo. 70 anni di Rai, un “regno” dall’identica durata di quello della regina Elisabetta II d’Inghilterra, come ha voluto ricordare, con una punta di orgoglio, lo stesso Piero Angela.
In nome del padre
Un viaggio lunghissimo che non poteva non iniziare se non dalle note dell’Aria sulla quarta corda, composta da Johann Sebastian Bach. Note senza tempo ma che, per intere generazioni hanno significato, semplicemente, la sigla di Quark.
Un passaggio quasi doveroso per Alberto Angela. Far conoscere a tutti, alla sua maniera, leggerissima ma coinvolgente, un personaggio amatissimo, andando a toccare un po’ tutti gli aspetti della vita di suo papà Piero, cominciando da quell’amore infinito di suo padre per la musica ed il Jazz. Una storia iniziata in Rai quando ancora non era nata la televisione e la radio rappresentava l’unico mezzo di comunicazione.
E poi sette decenni della sua storia che s’intrecciano, fatalmente, con la nostra. Di quell’imponente figura lui ha raccolto il testimone e ne proseguirà il cammino, seguendo i suoi insegnamenti. E in questo inizio d’estate 2023, a meno di un anno dalla scomparsa di Piero Angela, suo figlio Alberto ritorna su Rai Uno con un nuovo programma di divulgazione scientifica e anche il titolo è un omaggio al suo papà.
Il ritorno tanto atteso è per lunedì 29 giugno in prima serata, su Rai Uno. La nuova trasmissione s’intitola Noos, un altro chiaro, esplicito riferimento ad un programma di Piero Angela, datato 1998, dal titolo Viaggio nel cosmo. Noos era il nome dell’astronave guidata da Piero Angela, con la quale si esplorava il cosmo profondo. Saranno sei puntate dove si parlerà di scienza come papà Piero ha insegnato, provando a spiegare con parole semplici le nuove scoperte scientifiche.
Ora il testimone è stato raccolto da Alberto Angela, poiché è giusto che la Rai, servizio pubblico, e Rai Uno che è la sua rete ammiraglia, abbiano la divulgazione scientifica in prima serata. È giusto che i bambini di oggi abbiano il piacere, e la fortuna, di godere di programmi di cui hanno goduto, decenni addietro, i loro genitori.
Alberto Angela e la rivelazione sul padre Piero
Per chi è diventato scienziato, ingegnere, astronauta, medico, insegnante grazie ai programmi di Piero Angela e per coloro che lo diventeranno domani. Per questo è necessario proseguire il suo cammino. Quasi inevitabile per via di quella voce che risuona nel cuore di Alberto Angela come un imperativo categorico: non deludere i telespettatori del suo papà.
Alberto è come colui che ha preso il comando di un veliero dal quale è appena sceso un grande comandante. Guidarlo non è facile e allora occorre la collaborazione di chi è stato al fianco per decenni a quel grande comandante. Alberto ha fatto esattamente questo, ha chiesto sostegno ai collaboratori storici di suo padre per proseguire insieme a loro questo meraviglioso viaggio.
Allo storico gruppo di Superquark ha affiancato i suoi storici collaboratori, coloro che lo hanno accompagnato in avventure quali Passaggio a Nord Ovest e Ulisse – Il Piacere della scoperta. Un Super gruppo di lavoro per assicurare il massimo della qualità dell’informazione. Si passerà dalla medicina alla genetica, dalle neuroscienze alla biologia, fino ad arrivare all’archeologia ed alla paleontologia, i primi, ed indimenticabili, grandi amori di Alberto Angela.
Il sogno pertanto prosegue, poiché non poteva terminare. Noos in greco antico vuol dire pensiero. E come dice Alberto Angela, “nulla è più veloce del pensiero“. Nulla è più meraviglioso. Il pensiero ci spinge sempre oltre l’ostacolo, ci fa volare alto ed oltre. Esattamente come l’astronave che il comandante Piero Angela guidava con somma sapienza per farci esplorare, e conoscere, le meraviglie più nascoste del nostro universo.
Nelle sue ultime parole vi è esattamente l’invito a guidare, ciascuno a suo modo e secondo le sue possibilità, la propria navicella spaziale, per cercare e tentare di trovare le risposte giuste alle infinite domande che la vita ci pone. Piero Angela la sua parte l’ha fatta alla grande, adesso tocca a noi fare la nostra. Iniziando da lunedì 29 giugno su Rai Uno seguendo Noos, il nuovo programma di Alberto Angela, per proseguire a far viaggiare velocemente il nostro pensiero. Nel nome del padre.