A molti di noi sarà capitato almeno una volta di veder comparire nel ripiano della pasta in cucina le “farfalline” infestanti: una sorpresa sicuramente poco gradita. Ecco come risolvere definitivamente il problema.
Il buon cibo fa gola a tutti: a noi esseri umani e a tutte le creature animali che, spesso senza che ce ne accorgiamo, convivono con noi. Succede di frequente con la pasta: se la conserviamo troppo a lungo al chiuso nella nostra cucina, è facile che le cosiddette “farfalline” ci facciano visita…
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Come evitare il problema? Per fortuna esiste un trucco semplice quanto efficace per non ritrovarsi più gli sgraditi ospiti tra le cose da mangiare, i piatti e i fornelli, ed evitare di buttare via il cibo contaminato (con quello che costa di questi tempi).
Il rimedio infallibile contro le farfalline nella pasta
Da sempre il cibo commestibile è stato oggetto di contesa tra l’uomo e gli animali: nel XXI secolo è cambiato lo scenario di fondo, ma il principio resta sempre lo stesso. Le “farfalline” della pasta costituiscono altro non sono che un tipo di insetto che in condizioni particolari tende a proliferare e, se non controllato, può causare delle vere e proprie infestazioni.
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Chiamate anche tarme alimentari o tignole, le “farfalline” domestiche appartengono alla famiglia dei lepidotteri: il loro ciclo vitale di trasformazione comprende uova, larve, crisalidi e adulti. Va chiarito che non si tratta di insetti pericolosi per la nostra salute: non sono parassiti e non sviluppano sostanze dannose per l’uomo. Ma sicuramente non è piacevole averli tra le cose da mangiare.
Le “farfalline” tendono a svilupparsi con la nidificazione a ridosso di alimenti secchi come semola e farinacei, prevalentemente in ambienti bui: l’umidità favorisce la dischiusa delle uova e quindi lo sviluppo dell’insetto. Come combatterle?
Il primo consiglio è quello di utilizzare contenitori ermetici per pasta e farinacei una volta aperta la confezione. Può essere molto utile, inoltre, una frequente pulizia delle superfici interessate con acqua calda e aceto: un mix che oltre a rimuovere le uova (praticamente invisibili ad occhio nudo) fa da deterrente a nuovi depositi. Un rimedio antico e sempre valido consiste nel lasciare vicino agli alimenti a rischio e agli angoli della dispensa qualche rametto di alloro, meglio se con foglie non troppo secche. Provare per credere.