Batterio che si trasmette per via alimentare, la Listeria può causare un’infezione anche molto pericolosa: ecco cosa dovete assolutamente sapere
Chiamato Listeria ma più specificatamente Listeria monocytogenes, questo batterio si trova normalmente nell’ambiente intorno a noi ma, se ingerito, può causare quella che viene chiamata una tossinfezione alimentare, nota come listeriosi. Si tratta di un batterio davvero resistente, tanto che è in grado di contaminare i cibi anche dopo la cottura. Sebbene non in tutti i casi sia estremamente pericolosa, la listeriosi in alcune specifiche condizioni può creare danni enormi: ecco cosa c’è da sapere.
Quello che viene definito Listeria è un genere di batteri che prende il nome da Joseph Lister, un medico inglese. Questa famiglia di batteri causa la listeriosi, quindi l’intossicazione alimentare provocata dagli stessi. Si tratta di batteri ubiquitari, cioè in grado di resistere pressocché ovunque nell’ambiente: sono riscontrabili nelle falde acquifere, quindi in grado di contaminare crostacei e pesci e frutta e verdura, cos come nel terreno, nella vegetazione e nei corsi d’acqua. Ecco però con quali alimenti si corre più rischio, quali sono le conseguenze e per chi la listeriosi può essere fatale.
Listeria, dove la troviamo
Gli alimenti più a rischio Listeria sono i prodotti a base di pesce affumicato, come il salmone che si trova comunemente nei supermercati già pronto, così come i prodotti a base di carne tipo le carni fredde affettate, l’hot dog, il wurstel e il paté di carne. Da non escludere anche tutta la famiglia dei formaggi a pasta molle, i poco stagionati e gli erborinati, così come il latte non pastorizzato e i vegetali preconfezionati.
In realtà, però, la Listeria si può trovare anche nel tratto intestinale degli animali da allevamento e in quelli selvatici, per cui si deve prestare attenzione anche quando si mangia carne derivante dalla caccia: in particolar modo, è necessario cuocerla bene. Lo stesso vale per le pratiche igieniche relative alla frutta e alla verdura: lavarle correttamente è il primo passo per la prevenzione della listeriosi.
Come colpisce la Listeria
Quando si mangia un alimento contaminato dalla Listeria, i sintomi della Listeriosi non compaiono immediatamente: il periodo di incubazione dura in media 3 settimane, sebbene possa durare un minimo di poche ore come un massimo di 70 giorni. Nella maggior parte dei casi, i sintomi sono quelli tipici di un’influenza come la diarrea, la nausea e il vomito, così come la febbre, i brividi e i dolori sparsi per il corpo. Solitamente, la listeriosi dura da 1 a 7 giorni e in alcuni casi può essere addirittura asintomatica.
In realtà, quella che abbiamo descritto fin ora è solo una delle due forme in cui può colpire la listeria ed è la Listeriosi tipica. L’alternativa, molto più grave, è la Listeriosi invasiva: il batterio non si ferma nell’intestino ma riesce a penetrare fino al sangue e, da lì, raggiungere tutto il corpo fino al cervello. In questo caso, le conseguenze possono essere sepsi, meningite o encefalite: il problema di questo tipo di listeriosi è che i sintomi non compaiono subito, ma possono apparire anche dopo mesi dall’ingestione dell’alimento.
Cosa fare se sospetto di avere la listeriosi
Nel caso in cui tu abbia il sospetto di aver preso la listeriosi, parlane subito con il tuo medico: probabilmente ti sottoporrà a degli esami del sangue o all’analisi del liquido cerebrospinale, attraverso la puntura lombare. Dopo la conferma della diagnosi, ti somministrerà degli antibiotici appositi: i più usati sono la gentamicina e l’ampicillina,
Come prevenire l’infezione da Listeria
Particolarmente grave per i soggetti già deboli, per i bambini e per le donne in gravidanza poiché può avere conseguenze drammatiche sul feto, la Listeria è quindi un battere da evitare. La sua trasmissione avviene quasi esclusivamente per via alimentare, quindi mediante il consumo di alimenti contaminati: controllando ciò che si mangia, si può in qualche modo proteggere sé stessi e gli altri. Innanzitutto è bene sapere che la Listeria monocytogenes viene uccisa a 65 gradi: cuocere gli alimenti è quindi una buona strategia, ricordandosi sempre che però la contaminazione può avvenire anche prima del confezionamento, dopo la cottura o la pastorizzazione dei cibi.
Solitamente, infatti, la presenza della Listeria negli alimenti è dovuta a un problema nella fase della lavorazione degli alimenti o a un mancato controllo durante la loro produzione: questo è il caso dei diversi lotti di wurstel ritirati quest’anno proprio a causa della possibile presenza di listeria. In generale, però, è sempre consigliato cuocere ciò che si vuole mangiare, lavare molto bene frutta e verdura e lavare le mani prima di approcciare e toccare qualsiasi alimento.
In frigorifero, è fondamentale dividere i cibi crudi da quelli cotti e non farli toccare in alcun modo, poiché i primi potrebbero contaminare i secondi che, essendo già stati cucinati, non avrebbero più alcuna occasione di uccidere i batteri così trasmessi. Per quanto riguarda latte e formaggio, è meglio scegliere e consumare solo quelli pastorizzati e anche in cucina va mantenuto un buon livello di igiene, usando taglieri in plastica così che possono essere lavati.