Se hai dei tatuaggi sulla pelle, fai molta attenzione adesso che arriva l’estate: il sole è estremamente pericoloso. Scopri cosa rischi
Siamo finalmente nella stagione che per molti è la più bella, l’estate. Il caldo è ormai presente in quasi ogni città d’Italia e, per quelle che hanno il mare, è già possibile fare il bagno e sdraiarsi sulla sabbia a prendere il sole. Proprio in merito a questo, però, bisogna prestare massima attenzione: il sole, infatti, tra i suoi raggi ne contiene anche alcuni ultravioletti, che possono rivelarsi pericolosissimi per la pelle. Ecco cosa succede a chi ha dei tatuaggi.
Sono sempre di più le persone che decorano la propria pelle con dei tatuaggi. Se alcuni preferiscono cose minimal e poco visibili, altri invece optano per tatuaggi in grande stile, che occupano gran parte del corpo e magari anche colorati. Sia in un caso che nell’altro, però, bisogna stare estremamente attenti all’esporre i tatuaggi al sole poiché si va incontro a rischi davvero alti per la propria pelle: ecco cosa può succedere e, soprattutto, come ci si può difendere.
I rischi del sole: cosa sono i raggi UV
I raggi del sole, sebbene per noi siano tutti uguali, sono molto diversi tra loro. La grande palla di fuoco, infatti, genera diverse radiazioni elettromagnetiche e, tra tutte, quelle in grado di trapassare l’atmosfera sono tre:
- i raggi infrarossi, che costituiscono il 60% delle radiazioni che arrivano a noi dal Sole;
- la luce visibile, che costituisce il 37%;
- i raggi UV, che costituiscono il 3%.
Quelli di maggiore interesse per la salute dell’uomo sono i raggi UV che, sebbene siano gli ultimi in termini di quantità, sono i responsabili sia dell’abbronzatura, sia del foto invecchiamento e sia dei danni alla pelle.
I raggi UV si dividono a loro volta in diverse categorie a seconda della loro lunghezza d’onda. Quelli UVC sono i più pericolosi ma, fortunatamente, sono filtrati dall’ozono e da altre componenti dell’atmosfera. Gli UVB, invece, costituiscono il 2% della radiazione ultravioletta che raggiunge la terra: sono responsabili dell’abbronzatura duratura ma, dall’altro lato, sono i responsabili anche delle scottature, degli eritemi solari e sono in grado di alterare il materiale genetico delle cellule della pelle, aumentando il rischio di tumori.
Infine, gli UVA sono quelli più in grado di penetrare all’interno della pelle e, per questo, sono i responsabili della pigmentazione immediata, che però svanisce in poche ore. Stimolano la produzione di melanina ma, dall’altro lato, sono i responsabili dell’invecchiamento precoce della pelle, nonché della distruzione del collagene, dell’elastina e dei capillari.
I rischi per chi ha tatuaggi
Se questi rischi collegati alle diverse radiazioni solari valgono per tutti, sono ancora più importanti e più pericolose nel caso di pelle con dei tatuaggi. Di fatto, un tatuaggio fatto da poco altro non è se non un’enorme ferita sulla pelle che quindi, esposta al sole, alla sabbia e alle altre impurità del mare, potrebbe infettarsi. I sintomi di un’infezione sono gonfiore dell’area, rossore e addirittura febbre: in questo caso, è meglio tenere la zona ben protetta e, soprattutto, applicare un generoso strato di crema solare.
Nel caso in cui il tatuaggio abbia ormai diverso tempo e sia guarito, è sufficiente proteggerlo con una crema solare che abbia la dicitura sia degli UVA che degli UVB. È necessario applicarne in grandi quantità e almeno ogni 2 ore: indicativamente, per una zona ampia come quella del viso e del collo, serve la quantità di crema che sta sull’indice e sul medio.
Se invece il tatuaggio è fresco, oltre alla protezione solare è importante coprirlo con indumenti di cotone che facciano traspirare la pelle e, dopo aver fatto il bagno, fare la doccia per ripulirlo del sale del mare o del cloro della piscina.
Come scegliere la crema giusta
A seconda delle proprie esigenze, è importante acquistare una crema solare adatta: più sarà comoda, più la useremo. Se abbiamo la pelle del viso particolarmente grassa, ad esempio, acquistiamo una formulazione specifica, venduta in profumeria o in farmacia. Inoltre, anche per quanto riguarda il tipo di prodotto è importante fare alcune riflessioni. Oggi come oggi, infatti, vanno molto di moda gli spray, comodi da applicare soprattutto ai bambini. In realtà, per quanto questa tipologia abbia indiscutibili vantaggi, il rischio è che se ne applichi una quantità non sufficiente e che, credendosi protetti, ci si esponga a rischi per la pelle.
Una formulazione in crema, invece, per quanto più noiosa da applicare garantisce le giuste quantità, mentre per le zone più delicate come il naso dove si tende a sudare tanto si può optare anche per lo stick, molto compatto ed efficace. Quando si acquista la crema, poi, si deve verificare che sul flacone siano indicate entrambe le diciture di UVA e UVB, che assicurano la protezione da entrambe le radiazioni; se la si acquista per le vacanze al mare, poi, sarebbe meglio sceglierne una resistente all’acqua, sebbene dopo il bagno vada comunque riapplicata in generose quantità.