Allarme trichinella: attenzione a questo pericoloso parassita, come evitarlo e come difendersi

È pericolo Trichinella, soprattutto in alcuni alimenti consumati in particolari condizioni: ecco cosa si rischia e come difendersi

Si definisce zoonosi il caso in cui un parassita passi dagli animali all’uomo e lo contagi e la trichinellosi è una di queste situazioni: parassita veterinario che colpisce gli animali, in certe occasioni riesce ad infettare l’uomo causando malanni e malesseri che possono durare anche giorni. Di fatto, non è niente di diverso da un piccolo vermicello di dimensioni microscopiche, impossibile da notare ad occhio nudo. Solitamente vive nei muscoli degli animali che lo ospitano, in attesa che qualcuno si cibi di quella carne e che quindi lui possa infettare un altro animale o un essere umano.

Trichinella: cosa sapere del parassita
Trichinella: come si prende e cosa causa (grantennistoscana.it)

Gli animali in cui è più probabile riscontrare la Trichinella sono i ratti e i suini: in natura, questo parassita sopravvive poiché i suini mangiano i topi e, quando i primi muoiono, i secondi si cibano delle carcasse, consentendo alla Trichinella di proseguire questo ciclo, che va avanti da migliaia di anni. Risulta chiaro, quindi, che ci esponiamo al rischio di contrarre la trichinellosi in una sola situazione, quella in cui consumiamo carne di maiale: ecco però quali sono le condizioni in cui accade, cosa comporta e soprattutto come si può evitare.

Trichinella e carne di maiale: in quali condizioni

Come abbiamo anticipato, la Trichinella è normalmente presente nei muscoli del suino e quindi del maiale. Quando consumiamo la sua carne, ci esponiamo al rischio di trichinellosi in una sola condizione: quando la mangiamo non ben cotta. Attraverso un’adeguata cottura, infatti, il parassita muore e di conseguenza non c’è alcun rischio ma, se la consumiamo ancora parzialmente cruda, questa entra nel nostro corpo e qui si comporta proprio come fa negli animali: arriva nell’intestino e, mediante l’apparato circolatorio, si ferma nei muscoli.

Trichinella nella carne cruda
Trichinella nella carne cruda di maiale: cosa si rischia (grantennistoscana.it)

Una volta arrivata nei muscoli della persona che ha consumato carne di maiale poco cotta, la Trichinella riesce a creare una sorta di nido: forma delle piccole vescicole liquide in cui sopravvive, rubando il nutrimento dei muscoli stessi. Andando avanti nel tempo, la vescica si ingrandisce fino al momento in cui muore: dall’ingresso del parassita alla morte delle vescicole passa circa un anno. Secondo le più recenti ricerche, la specie di Trichinella più pericolosa per l’uomo è la Trichnella Spiralis, ma in Europa ne sono presenti quattro: la Spiralis, la Nativa, la Britovi e la Pseudospiralis.

Il ciclo di vita della Trichinella

Quando la Trichinella viene ingerita, le sue larve misurano circa 1 millimetro e, quando arrivano nello stomaco dell’ospite, passano all’intestino tenue. Qui riescono a penetrare nell’epitelio intestinale, luogo in cui crescono fino a raggiungere lo stadio adulto e la piena maturità sessuale. Al quarto giorno dopo l’ingestione, la femmina produce delle larve neonate le quali, attraverso il sistema linfatico e quello sanguigno, arrivano fino alle cellule dei muscoli striati, dove penetrano e inducono la cellula a modificarsi in modo da riuscire a nutrirle. Le larve, all’interno di queste cellule del tessuto muscolare, possono sopravvivere per molti anni.

Trichinella, le vescicole che crea nei muscoli
Trichinella, dall’intestino fino ai muscoli (grantennistoscana.it)

Di fatto, la malattia che causano è tanto più grave quanta più carne cruda infetta si è ingerita e può variare dalle forme più benigne fino a quelle più gravi: in caso di complicazioni, non si esclude un possibile decesso. Normalmente, la trichinellosi si manifesta in forma di epidemia, in una famiglia o in un gruppo di persone che hanno consumato carne cruda infetta: è molto raro che colpisca una sola persona.

I sintomi della trichinellosi

Nei primi giorni dopo l’infezione, la Trichinellosi causa sintomi influenzali: si registrano malessere, diarrea, stanchezza e mal di testa. Con il passare del tempo, però, quando le vescicole del parassita iniziano a crescere nei muscoli, questi ultimi possono perdere le proprie funzionalità e si registrano febbre, edema facciale, emorragia sottocongiuntivale ed eosinofilia.

Trichinellosi: i sintomi
Trichinellosi: i sintomi che causa (grantennistoscana.it)

I casi più gravi, però, sono quelli in cui la Trichinella va ad annidarsi in muscoli piccoli ma molto importanti come, ad esempio, quelli oculomotori che consentono di muovere il bulbo oculare. In questo caso, c’è il serio rischio di non poter più muovere gli occhi e di fatto si può diventare cechi, in una situazione che non ha cura. Tutto ciò che si può fare, quindi, è prevenire l’infezione cuocendo molto bene la carne di maiale quando la si vuole mangiare: in realtà, però, i suini di allevamento la cui carne troviamo al supermercato è raro che abbiano la Trichinella, poiché è difficile che abbiano mangiato dei ratti in vita loro.

Diversa è la situazione dei suini allevati a casa da allevatori domestici o, nel caso dei cinghiali, di quelli ottenuti mediante la caccia: in questo caso, non si ha la certezza di ciò che quel determinato animale ha mangiato e quindi prima di consumare la sua carne bisogna cuocerla perfettamente.

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