L’indagine è stata condotta dal mensile statunitense Consumer Reports e poi approfondita anche dal portale italiano Il Salvagente. Scopriamo i risultati emersi.
La Pasqua é ormai alle porte. E lo sappiamo: oltre, per chi crede, all’aspetto religioso ed all’aumento di celebrazioni votive per ricordare la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, é un periodo in cui aumentano anche grandi scorpacciate a tavola e al ristorante con amici e parenti. Dal sacro al profano, potrebbe dire qualcuno, ma in entrambi i casi si tratta di riti di condivisione che fanno parte della tradizione e della cultura del nostro Paese.
E a tavola senz’altro aumenta in questo periodo anche l’offerta di dolci. Ed in maniera particolarmente significativa, tra colombe, confetti e, soprattutto, cioccolato a volontà. Da piccoli ovetti a uova di Pasqua giganti, ce n’é davvero per tutti i gusti: al cioccolato al latte, fondente, bianco, farcito con la nocciola o con fragranze speziate e fruttate.
L’esagerazione é dietro l’angolo: il rischio di abbondare, di concedersi qualche “strappo alle regole” dietetiche che solitamente rispettiamo, é sicuramente assai più alto in questo periodo che in altri. Di recente sono emerse tuttavia alcune indagini che potrebbero tornarci utili per valutare l’opportunità o meno di lasciarci andare a quantità oltre la norma di cioccolato e di cacao nel periodo pasquale imminente.
Il rapporto tra la quantità di cacao contenuta nel cioccolato e la presenza di metalli pesanti
L’indagine in questione è stata recentemente condotta oltreconfine dal mensile statunitense Consumer Reports e poi approfondita anche nel nostro Paese dal portale Il Salvagente, che ha analizzato 18 tipi di tavolette di cioccolato per comprendere il rapporto tra cacao e metalli pesanti. E la conclusione é questa: più é fondente, più il cioccolato é ricco di benefici nutrizionali. Tuttavia, al contempo aumenta anche la concentrazione di metalli pesanti.
In particolare quelli del cadmio e del piombo. In quanto al piombo, l’Unione Europea non pone per legge un limite massimo, mentre per il cadmio, essendo un metallo assai più pericoloso per la salute umana, il limite c’è ed é entrato in vigore a partire dal 2019 in base al Regolamento 488/2014. Ed é stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità all’interno del cosiddetto “Gruppo 1” come cancerogeno certo per l’uomo. Per questo motivo non può quindi superare il limite di 0,8 mg/kg quando la quantità di cacao é maggiore o uguale al 50% e di 0,30 mg/kg quando la percentuale é inferiore al 50%.
Ebbene, la buona notizia delle indagini effettuate da Il Salvagente sulle 18 tavolette di cioccolato é che i valori sono risultati tutti conformi. Per il piombo però, per il quale come dicevamo non é stato posto un limite dall’Unione Europea, se comparato con la dose giornaliera statunitense media di 0,017 mg/kg, quasi tutti i tipi di tavoletta analizzati la superano abbondantemente. E allora quale soluzione scegliere? Escluderlo dalla dieta o non preoccuparsi, considerato che l’Unione Europea non pone un limite? Senz’altro la migliore soluzione sarebbe poter verificare insieme al proprio medico o nutrizionista/dietologo di fiducia cosa fare in base alle uniche e specifiche esigenze del proprio organismo. E poi, in ogni caso, affidarsi sempre alla misura, come alleata sempre fedele e consigliera sempre affidabile.