Cresce sempre di più l’allerta su i distributori di benzina, pare che alcuni di loro possano in realtà tirare delle vere fregature.
Si torna ancora una volta a parlare di un argomento decisamente molto caro a tutti gli automobilisti e non solo per i prezzi che non smettono di crescere, ma anche per i disagi che nell’ultimo periodo non smettono di persistere e che peggioreranno nei prossimi giorni, con lo sciopero già annunciato di 48 ore.
Al momento però, il motivo per cui l’argomento finisce al centro dell’attenzione riguarda la speculazione: è infatti molto importante stare attenti a dove si fa rifornimento, non è impossibile infatti trovare anche a distanza di qualche chilometro, lo stesso fornitore di distribuzione ma con dei prezzi diversi tra di loro.
Proprio a causa di questo motivo, nelle scorse settimane, il Governo era intervenuto emettendo un provvedimento, tramite decreto che obbligava i distributori a esibire un cartello con il prezzo già applicato e con quello della media nazionale. In modo da permettere alle persone di potere scegliere liberamente a quale rifornirsi e quindi non avere soprese. Eppure, le indagini da parte di Guardia di Finanza e Antitrust non mancano, sono infatti molti i marchi sotto esame.
Alcuni distributori ti fregano, aperte le indagini dell’Antitrust sui prezzi della benzina
E’ purtroppo sempre più comune la speculazione dei prezzi della benzina e non solo per i problemi legati alla guerra in Ucraina o ai disastri economici, ma anche per dei distributore furbetti che hanno costretto, non solo la Guardia di Finanza, ma anche l’Antitrust ad aprire delle indagini.
Il tutto è infatti cominciato sulla base delle grandi differenze di prezzo di alcuni distributori, rispetto alle medie nazionali che le etichette portavano, tra queste, i brand sotto indagine sono: Ip, Eni, Esso, Tamoil e Q8. Al momento i primi accertamenti sono cominciati e sono ancora in corso e non è da escludersi che il tutto possa anche estendersi ad altre compagnie.