Anche se ultimamente se ne parla di meno, il problema dello scioglimento dei ghiacciai non è “andato in pensione”, tutt’altro!
Le teorie degli esperti, anche se a volte divergono, sono volte a capire se oltre al surriscaldamento globale potremmo trovarci di fronte a nuovi organismi viventi. Proprio come nei film, quando un ghiacciaio si scioglie ed esseri pericolosi si “risvegliano“.
Sulla Terra anche oggi e senza andare troppo indietro nel tempo esistono microrganismi capaci di sopravvivere nelle condizioni più estreme. Fin dagli anni ’70, quando alcuni scienziati scoprirono i cosiddetti organismi “estremofili“, si sono comprese molte cose su come la vita adotti strategie per adattarsi.
Il mondo non è mai stato sempre come adesso, e lo sappiamo bene. Per milioni di anni la maggior parte del Pianeta era inadatto alla vita, almeno per quella degli esseri umani.
Cosa sono gli estremofili e cosa c’entrano col surriscaldamento globale?
Ancora oggi in alcune zone del globo vi sono luoghi incompatibili con la vita, ma quella umana: temperature bassissime o altissime, acque composte da acidi o sostanze per noi tossiche, ed elementi mortali per l’uomo.
Ma in questi luoghi c’è comunque la vita, che si è adattata e che sta facendo esattamente quello che facciamo noi: cerca di sopravvivere.
Temperature altissime (o, al contrario, bassissime), livelli di acidità, salinità e pressione incompatibili con la vita umana: ecco come i microrganismi che resistono a condizioni estreme possono essere rivoluzionari per la nostra esistenza.
Li chiamano “estremofili” e il termine ci rende bene l’idea del perché; è una parola generica che comprende numerose specie di microrganismi, per lo più batteri. Da quando sono stati scoperti hanno permesso alla Scienza di comprendere molte cose e anche di rivoluzionare alcuni fondamenti.
Oggi gli estremofili e tantissimi altre forme di vita continuano la lotta per la sopravvivenza, e mentre noi abbiamo “conquistato” il Pianeta, loro continuano ad adottare strategie per non scomparire.
Il surriscaldamento globale sta causando numerosi effetti sulla natura e sugli equilibri odierni, e tra questi anche lo scioglimento dei ghiacciai. E proprio come in un film di fantascienza, è da lì che potrebbero emergere nuovi pericoli per l’umanità. Ad affermarlo non un regista, ma numerosi studi: ecco cosa hanno scoperto di recente.
Le inquietanti ipotesi sulle conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai, ecco cosa potrebbe succedere
Immaginiamoci la Terra milioni di anni fa, quando si sono alternate glaciazioni a epoche dal clima più caldo: i microrganismi si sono via via adattati, e ve ne sono sicuramente molte specie che sono rimaste “intrappolate” nel ghiaccio.
Il problema è che se queste antiche forme di vita tornassero ad espandersi potrebbero causare gravi danni agli equilibri attuali. Potenzialmente, potrebbero esservi creature in grado di infettare, contaminare o uccidere uomini, piante e animali, che non sono stati abituati a difendersi biologicamente da loro.
Un ricercatore italiano che opera all’Università di Helsinki ha calcolato i possibili “effetti avversi” di una eventualità del genere. Secondo l’esperto, nel caso di un “attacco riuscito” ci sono le probabilità che le altre forme di vita subiscano perdite per il 30%.
La pessima notizia è che se i ghiacciai continueranno a sciogliersi alla velocità attuale, potremmo avere a che fare con una quantità impressionante di patogeni antichi riversati nel nostro ecosistema. Qualcosa come 4 mila miliardi di miliardi all’anno.
I calcoli del nuovo studio e gli agghiaccianti scenari prospettati
Le teorie sopra riportate non sono certo ipotesi scaturite da un’immaginario collettivo. Alcuni scienziati hanno usato dei software specifici per simulare gli effetti di una “fuoriuscita” di patogeni antichi.
Le miliardi di specie non sopravvivrebbero tutte, ma una piccola percentuale riuscirebbe ad adattarsi; in fondo questo è il segreto della vita, che in qualche modo riesce sempre a vincere. Almeno per quanto riguarda le cose come sono andate sul nostro Pianeta.
Ebbene, nelle tantissime simulazioni che sono state fatte, ci sono alte percentuali di possibilità in cui uno o più agenti patogeni non solo sopravvivono, ma diventano dominanti. Comprendiamo bene cosa significa tutto ciò: la vita dei nuovi organismi si svilupperebbe a discapito di chissà quante specie viventi, uomini compresi.
Potremmo trovarci di fronte, da un giorno all’altro, a chissà quali malattie, o sconvolgimenti dell’eco sistema, che innescherebbero effetti a catena. L’uomo sicuramente non è ancora preparato ad affrontare questa sfida, e anche gli scienziati temono le conseguenze più disastrose.
Che fare, dunque? Da decenni ormai molti scienziati stanno lanciando l’allarme, e se non riusciamo ad invertire il cambiamento climatico forse finiremo come i dinosauri. È anche vero che gli umani, ne loro brevissimo percorso, hanno saputo affrontare tante sfide, e chissà che invece non riusciremo a creare un mondo migliore. Sempre che qualche Governo non utilizzi questi superbatteri come arma biologica.