Se soffri di alopecia e non ne puoi più di questa condizione invalidante e a tratti imbarazzante, ecco le nuove tecniche miracolose
Malattia che porta alla perdita parziale o totale dei capelli, l’alopecia si caratterizza proprio per la degradazione della qualità dei capelli e dei peli che quindi cadono gradualmente, fino a scomparire. Può apparire a chiazze, quindi in modo circoscritto a certe zone della testa o può essere diffusa, nei casi più evidenti e gravi. In merito alla reversibilità, invece, si distinguono alopecie temporanee o definitive, chiamate anche cicatriziali. Ecco però le nuove frontiere della medicina: c’è un modo per uscirne.
Innanzitutto, è bene sottolineare che una perdita quotidiana di capelli è del tutto naturale: in termini numerici, si parla di 50-60 capelli al giorno. Questo fenomeno fa parte del normale processo di ricambio programmato della capigliatura e non indica alcuna patologia o fenomeno di cui preoccuparsi. Se però i numeri si alzano e la media quotidiana supera i 100 capelli persi al giorno per almeno un mese, allora è necessario effettuare dei controlli più specifici, poiché potrebbe trattarsi di alopecia. Ecco le cause, i sintomi ma soprattutto le nuove frontiere curative.
Alopecia: cause e tipologie della malattia
È difficile stabilire le cause di un fenomeno complesso come quello dell’alopecia. A scatenarla, infatti, possono essere un’infinità di motivazioni, a partire dallo stress psico-fisico, passando per le diete drastiche, l’abuso di alcol, squilibri ormonali, interventi chirurgici o altre patologie specifiche. In realtà, però, esistono diversi tipi di alopecia: quella areata è quella a chiazze, mentre quella androgenetica è meglio nota come calvizie e colpisce l’80% degli uomini.
Esistono poi altre forme di alopecia. Quella cicatriziale è conseguenza di malattie infiammatorie che distruggono i follicoli, come il lichen planus pilare: in questo caso, non è reversibile. L’alopecia da chemioterapici, invece, avviene in seguito alle terapie farmacologiche tumorali ed è reversibile completamente, mentre quella da stress si manifesta in concomitanza di periodi particolarmente difficili.
Alopecia androgenetica: i dettagli
L’alopecia androgenetica, come abbiamo detto, consiste in un diradamento pressocché uniforme del cuoco capelluto ed è la forma più comune della malattia. Si stima che nella popolazione maschile intorno ai 30 anni colpisce il 30% della popolazione ma, dopo i 70 anni, la percentuale sale fino all’80%. Nelle donne, invece, la popolazione colpita è circa il 20%: una su cinque. Il primo fattore scatenante è sicuramente la genetica, ma sono determinanti anche le carenze nutrizionali, lo stress e alcune abitudini in merito all’igiene personale.
Secondo il dottor Carlo Portinha, direttore dell’Insparya Science and Clinical Institute di Porto e Direttore Scientifico del Gruppo Insparaya, che ora lavora anche sul territorio di Milano, è fondamentale anche che le persone osservino bene il proprio cuoio capelluto e che imparino a riconoscere i primi sintomi di caduta e alopecia, così da intervenire il prima possibile.
Le cure innovative per l’alopecia
Grazie agli avanzamenti della scienza e della medicina, oggi chi soffre di alopecia può sperimentare delle nuove cure incredibili. Secondo il dottor Portinha, i trattamenti migliori che ci sono al momento sul mercato sono quelli della mesoterapia capillare: le unità follicolari e le loro cellule vengono biostimolate e nutrite in modo particolare, così da favorire la crescita dei capelli e il loro vigore. Presso il loro centro viene usata una tecnica chamata MesoHAir+, che prevede un mix di fattori di crescita tra cui vitamine, antiossidanti, proteine e minerali.
Un’altra tecnica riguarda il plasma ricco di piastrine PRP: viene prelevato il sangue dal paziente e, attraverso una tecnologia avanzata, se ne estraggono dei fattori di crescita che vengono poi iniettati di nuovo nella persona, riabilitando i suoi follicoli in stato di invecchiamento. Di successo e molto apprezzata anche la Low Level Laser Therapy (LLLT): viene applicata luce laser a bassa intensità sul cuoio capelluto, così che si stimolino le cellule dell’unità follicolare e si migliori la circolazione sanguigna che le alimenta.
Qual è il futuro contro l’alopecia
Come sostiene il dottore, queste tecniche sono funzionanti se e solo se l’alopecia viene presa in tempo. Nei casi più gravi e negli stadi più avanzati, l’unica frontiera ammissibile è quella del trapianto di capelli. Al momento, il gruppo Insparya ha due progetti innovativi anche in questo ambito, che sono ancora in corso di sviluppo. Si tratta della tecnologia BotHair Ultra Plus, che prevede l’estrazione e l’impianto dei capelli con un progetto robotico che consentirà la completa automazione della procedura di trapianto.
Le unità follicolari verranno aspirate e conservate mediante un dispositivo che assicurerà la loro perfetta validità: uno dei rischi del trapianto, in fase estrattiva, è proprio quello di danneggiare le unità follicolari in modo permanente. A questo punto, il team sta studiando la moltiplicazione delle unità follicolari con le cellule staminali: insomma, sebbene al momento sia tutto ancora in fase di studio, per chi soffre di alopecia il futuro sembra essere roseo.