Vuoi ritemprare anima e corpo con un occhio al portafoglio? C’è una soluzione alternativa per le ferie: fare le vacanze in convento.
Impensabile? Molto meno di quanto si può credere: alloggiare in convento può rappresentare un grande vantaggio anche per chi deve fare i conti col salvadanaio. Un toccasana pure per il portafoglio, oltre che per lo spirito. Il top per chi è alla ricerca di un’occasione per fare detox e riscoprire le profondità del proprio animo senza spendere un patrimonio.
Uno dei problemi che ogni tanto si presentano in vacanza è scritto già nel nome stesso. Vacanza viene da vacare (essere vuoti, sgombri, liberi, non occupati). Insomma, in vacanza si va alla ricerca di evasione. Si ricerca lo svago: la vacanza come narcosi, per «staccare» dallo stress del lavoro, per «non avere pensieri».
Il problema – sarebbe meglio dire il paradosso – è che a volte per distrarsi ci si butta in avventure decisamente poco rilassanti. Che trasformano quello che dovrebbe essere appunto un momento di relax in un momento di ulteriore stress, circondati da rumori e distrazioni che non fanno riposare il corpo e meno che meno lo spirito. Facendoci magari tornare più esauriti di quando eravamo partiti. Per non parlare dello stress per il portafoglio che in vacanza finisce, anche lui, per svuotarsi molto in fretta.
E allora perché non passare le proprie vacanze in convento? Sembra un’opzione impensabile, nemmeno da prendere in considerazione. Ma se dalle ferie estive avete bisogno di ritagliarvi uno spazio di silenzio, serenità e tranquillità, magari in armonia con la natura, beh, la cosa assume tutt’altra prospettiva.
Cosa significa fare una vacanza in convento
Perché in un eremo, in un’abbazia o in un monastero sarete praticamente sicuri di trovare tutti questi aspetti, a dir poco sacrificati sul rumoroso e frenetico altare della vita moderna. Certo, si parte dal presupposto che chi in estate sceglie di passare le ferie in convento non vada alla ricerca del lusso e del confort di un hotel a 5 stelle. Si dovrà accontentare di alloggi più spartani.
In compenso potrà riconnettersi alla parte più intima e profonda di sé, meditando in luoghi capaci di unire semplicità e maestosità. Luoghi al tempo stesso circondati dalla natura proprio perché votati alla contemplazione, lontano dal rumore assordante del mondo.
Insomma, potremo alloggiare in posti dove parole come “slow tourism“ e “turismo sostenibile” non sono meri slogan commerciali per vendere un prodotto ma il frutto naturale di realtà vissute e “testate” da una tradizione spesso plurisecolare. In più c’è da mettere sulla bilancia la bellezza architettonica di queste strutture. Un sollievo anche per gli occhi insieme agli scrigni d’arte e cultura (e, perché no?, anche gastronomici) spesso custoditi all’interno di monasteri e abbazie.
I vantaggi di alloggiare in un monastero
Chi è intenzionato a fare vacanza in convento deve sapere che, oltre agli alloggi più modesti, dovrà condividere la struttura con la comunità che vive al suo interno, adattandosi agli orari e talvolta anche alle attività quotidiane degli ospitanti. Del resto questo clima fa parte integrante di una vacanza “alternativa” per alimentare il proprio spirito anche con dei momenti di preghiera comune.
Altro aspetto da non sottovalutare è quello del risparmio, dato che le vacanze in una struttura religiosa rientrano senza ombra di dubbio nella categoria del “low cost”, con prezzi per il pernottamento (talvolta anche per il vitto) più che concorrenziali.
Dormire in convento: le regole da tenere a mente
In generale in conventi e monasteri la vita in comune segue queste regole di massima. È bene saperlo in anticipo per capire a cosa si va incontro e se si è in grado di osservarle.
- Silenzio: è un elemento base della vita religiosa, rispettarlo è la regola numero uno per chi vuole passare le vacanze in un monastero.
- Cibo semplice: i menù dei conventi ovviamente non prevedono portate luculliane ma pasti semplici, a base di prodotti preparati e cucinati dalla comunità religiosa ospitante.
- Stile di vita: ovviamente anche Bacco in convento resta fuori dalla porta. Dunque no ad alcol e fumo. Non si può fumare all’interno di una struttura religiosa e tanto meno portarsi alcol in camera.
- Sveglia e coprifuoco: il ritmo della sveglia mattutina e del riposo serale è cadenzato dal suono delle campane. Che come noto suonano presto sia al mattino che alla sera. Di notte negli istituti religiosi vige il coprifuoco: l’orario di rientro previsto varia in genere dalle 22 a mezzanotte.
Vacanze in convento: un portale per trovare le offerte di ospitalità religiose più adatte e a te
Dove trovare i contatti e le notizie sull’offerta di spiritualità religiosa in Italia? Si può senz’altro consultare il portale ‘Ospitalità religiosa’ gestito dall’Associazione no-profit Ospitalità Religiosa Italiana (O.R.I.). Le informazioni presenti sul sito sono fornite direttamente dalle strutture. Il sito, grazie ai suoi filtri per la ricerca, permette di selezionare e contattare le strutture più adatte per le nostre esigenze durante le vacanze.
L’offerta è davvero vasta: 89.791 posti letto, 2.922 strutture censite, 1.301 strutture aderenti, 691 accessi disabili, 954 impianti sportivi, 891 sale riunioni. Si può scegliere praticamente in ogni regione italiana in base al profilo dell’ospite (singolo, famiglia, sacerdote, lavoratore, gruppo scolastico o parrocchiale, parente di ospedalizzati, ecc.) e al trattamento (pernottamento, pernottamento e prima colazione, pensione completa, mezza pensione, autogestione, ecc.).
Ampia scelta anche per il motivo del soggiorno (da ferie/vacanze ai ritiri, campi scuola, esercizi spirituali, fine settimana e tanto altro ancora). Completa anche l’offerta dei servizi comuni, dove si possono selezionare anche le strutture con reception 24h, copertura Wi-Fi, internet, assistenza ai disabili, parco, area giochi per bambini, campi sportivi, ecc.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti e tutti i palati. Tra le tante strutture religiose ne abbiamo selezionate alcune.
Convento di San Francesco del Deserto (Venezia)
Il Convento di San Francesco del Deserto ha una particolarità che lo rende unico: si trova su un’isola-monastero nel cuore della Laguna Veneta, autentico tesoro di arte e storia, oltre che di pace e meditazione.
È qui che si trova un piccolo convento di frati minori (fondato da San Francesco stesso nel 1220, al rientro dalla Quinta crociata). L’isola di San Francesco del Deserto, uno dei luoghi più suggestivi del nostro Paese, può essere raggiunta solo a bordo di una delle barche dei frati.
Convento Santuario della Verna (Arezzo)
Rimanendo sempre in ambito francescano ma spostandosi in Toscana e in altezza, dal mare ai monti (a 1283 metri per la precisione) si troverà il Convento Santuario della Verna, chiamato anche “Calvario Serafico”. Non è un luogo come gli altri. È qui che San Francesco ricevette le stimmate, in quella che viene considerata la montagna sacra della spiritualità francescana.
All’interno del convento c’è una foresteria per singoli, gruppi o famiglie. È possibile essere ospitati in una delle celle nell’eremo incastonate nel cuore della montagna. C’è anche la possibilità di condividere il pasto coi frati nel refettorio.
Eremo di San Giorgio (Verona)
Nelle vicinanze di Verona, nell’entroterra del Lago di Garda a pochi chilometri da Bardolino, si trova l’eremo di San Giorgio. Risalente al XVII secolo, l’eremo è gestito dalla congregazione Camaldolese dell’ordine benedettino (quella nata dalla riforma dell’abate San Romualdo).
Si può pernottare da lunedì a venerdì. Durante il soggiorno gli ospiti sono invitati a condividere momenti di preghiera comune. C’è inoltre la possibilità di acquistare miele, pappa reale e altri prodotti di erboristeria (e anche di cosmetica) realizzati dai frati camaldolesi.
Convento Santuario di Maria Santissima di Gibilmanna (Cefalù)
Pure in Sicilia si possono fare vacanze in convento. In particolare a Cefalù, nel Palermitano, dove in cima agli 850 metri di pizzo Sant’Angelo si erge il complesso monastico Convento-Santuario di Maria Santissima di Gibilmanna, sorto per volontà di San Gregorio Magno.
Anche qui siamo circondati dalla natura, immersi in un bosco di querce e castagni. La Casa di Accoglienza Santa Chiara dà ospitalità a famiglie e a gruppi di laici o di religiosi. È possibile soggiornare per ritiri spirituali e anche per periodi di studio. Oltre all’intensa vita spirituale il santuario e il convento praticano un’attiva vita culturale ospitando concerti di musica classica e contemporanea, ma anche convegni e mostre d’arte.
Abbazia di San Pietro di Sorres (Sassari)
In Sardegna, sul colle Sorres (provincia di Sassari) c’è la possibilità di trovare ospitalità nell’Abbazia di San Pietro di Sorres, complesso monastico costruito nel 1950 e elevato ad abbazia nel 1974.
Grazie a questo luogo i Benedettini sono ritornati a stabilirsi in Sardegna dopo una lunghissima assenza, durata 500 anni. L’abbazia mette a disposizione 65 posti letto ai viaggiatori desiderosi di condividere coi monaci momenti di preghiera e silenzio. All’interno del complesso c’è anche un laboratorio di restauro del libro.