Serial lover: chi sono e come fare e riconoscere questi personaggi che amano giocare al gatto col topo coi sentimenti altrui.
Smascherarli è importante per evitare di infilarsi in vicoli ciechi che ci trascinano soltanto in una spirale di sofferenze e rimpianti.
Conquistano la loro “preda” e poi spariscono nel nulla: sono i serial lover, i seduttori seriali. Dietro di loro lasciano una lunga scia di illusioni infrante, di cuori spezzati. Ma a loro poco importa dei sentimenti altrui. Quello che conta ai loro occhi è collezionare un’altra conquista, arricchire il loro palmares amoroso.
Il punto è questo: si tratta davvero di amore? Il serial lover non è altro che un collezionista di amori. Esattamente come altri adorano collezionare francobolli, scarpe, borse, figurine dei calciatori, il seduttore in serie colleziona amanti.
Una volta si diceva latin lover: il pensiero corre subito a semileggendari sciupafemmine come Don Giovanni e Casanova, ma a collezionare amori possono essere anche donne che in fila, uno dopo l’altro, collezionano conquiste come se fossero cioccolatini da scartare dopo il consumo. Ecco, gli amatori seriali sono più che altro questo, consumatori compulsivi di relazioni amorose, anche intense, ma da consumare nel breve, se non nel brevissimo periodo.
Serial lover, chi sono
Ma che tipi di persone sono i serial lover? Quale armamentario mettono in campo per riuscire a conquistare una persona dietro l’altra, sempre spinti da un’insaziabile fame di novità? Da dove nasce l’ossessivo desiderio che li spinge a sedurre a ciclo continuo e poi, dopo aver conquistato l’agognata “preda”, a consumare l’incontro e poi abbandonarla per dirigersi verso altri lidi?
O ancora: i seduttori seriali riescono a capire che giocando col cuore e i sentimenti altrui provocano ferite profonde? Riescono a pentirsi di questa loro modalità così trasgressiva di giocare all’amore? Come dicevamo, fino a non moltissimo tempo fa il Don Giovanni era, appunto, una figura maschile e basta, eterno simbolo dell’uomo seduttore, del classico tombeur de femmes che prima seduce, poi abbandona.
Il nuovo secolo però ci ha fatto scoprire anche una versione “peperina” e seduttiva, tutta al femminile, di Don Giovanni rivelandoci la presenza di un nutrito esercito di donne e ragazze che si trovano a loro agio nei panni di chi molla dopo aver conquistato.
Come agiscono i Casanova del XXI secolo
Uomo o donna che sia, ciò che caratterizza il serial lover è la sua capacità di inanellare avventure amorose e flirt fugaci con un’unica finalità: mettere alla prova le sue abilità seduttive e registrare – alla maniera di un freddo entomologo – le reazioni emotive che le sue azioni stimolano nella “preda affettiva”.
In pratica, il serial lover è qualcuno/qualcuna che getta l’amo ogni giorno, aspettando poi che qualcuno abbocchi all’esca. Poco gli importa la persona che riesce ad adescare: se è affascinante o meno, se ha una personalità brillante o scialba. Niente di tutto questo. La logica è meramente utilitaristica: ciò che conta è raggiungere l’obiettivo, aggiungere un’altra tacca.
Come ovvio, i social si rivelano preziosi alleati dei serial lover, visto che li agevolano nella loro attività di “pesca”. Un sapiente uso delle reti sociali permette infatti di tenere in piedi più relazioni giostrandosi tra un appuntamento e l’altro. Il punto è che la fame ossessiva di conquiste del seduttore in serie genera in lui/lei una sorta di loop: un circolo vizioso che si autoalimenta nutrendosi di una fitta serie di conquiste amore.
Qual è la personalità del serial lover
La personalità del serial lover, ci dicono gli psicologi, è quella di Narciso. Il narcisista è una persona che non ama: vuole solo conferme sulla sua capacità di piacere agli altri. Se ama, ama solo una cosa, il potere che ricava dal suo giocare coi sentimenti delle sue vittime.
Le storie messe in piedi dal serial lover sono “non storie”: recite per le quali il conquistatore confeziona personaggi su misura, maschere (spesso di fantasia ma anche più aderenti alla realtà se serve) funzionali solo a conquistare la preda designata. I social – e la rete in generale – costituiscono l’ambiente ideale per la messa in scena di questa luccicante recita della seduzione dove realtà e finzione si confondono con facilità.
Seduttore seriale, perché ha uno sfrenato bisogno di conquistare
Sempre secondo gli psicologi l’irrefrenabile appetito di conquista del serial lover nasce dal suo bisogno di riempire un insaziabile vuoto interiore, che non trova mai un “alimento” adeguato in modo da placare finalmente la sua fame.
Il problema è complicato dal fatto che non è per nulla difficile trovare donne e uomini che amano abboccare all’esca lanciata dal seduttore, andando così ad alimentare un circolo vizioso potenzialmente infinito. O meglio possiamo parlare di una sorta di corto circuito che intrappola le due parti in gioco: seduttore e sedotta o seduttrice e sedotto, non fa differenza.
Conquistatori e conquistati si muovono dunque nella stessa gabbia. La rapidità con cui la preda si vede sedurre e abbandonare è tale da non permetterle di elaborare quanto successo, al punto che spesso è lei a autocolpevolizzarsi per il veloce naufragio della storia sentimentale. Se di errore si può parlare, però, è quello di aver peccato di ingenuità nel dare credito al personaggio interpretato dal serial lover durante la sua recita.
Perché si cade nella trappola del serial lover?
All’origine delle “cadute” nelle braccia del serial lover c’è sostanzialmente un bisogno di sentirsi amati, desiderati, riconosciuti. Nessuna delle due parti in gioco – chi conquista e chi è conquistata/o – è alla ricerca di una relazione seria e durevole. Entrambe vogliono essenzialmente evadere dal grigiore quotidiano: sono cercatori di emozioni forti, bisognosi di inebriarsi con una dose di euforia per staccare dalla vita di tutti i giorni.
Una possibilità che oggi è letteralmente alla portata di mano: bastano un clic, un messaggio WhatsApp, un sms. Più facile che andare al supermercato e prelevare una scatola di cioccolatini dallo scaffale. Peccato che così ci si infili ad imbuto in un vortice senza fine alimentato dal desiderio di nuove conquiste.
Altra cosa che emerge da questi incontri è il clima di freddezza, la sostanziale anaffettività che li caratterizza. Una caratteristica tipica della sessualità “agonale” e predatoria delle specie animali senza una vera vita di relazione, senza tenerezza, dove non c’è un rapporto tra un “io” e un “tu” potenzialmente aperto a sviluppi come un progetto di vita condiviso. Una intimità senza amore.
Questa natura anaffettiva dell’agire del seduttore seriale si riflette nelle modalità e nella tempistica: la presa è rapida, col corteggiamento che, se c’è, è ridotto al minimo sindacale. Su tutto troneggiano la sete e la fame bulimiche di far propria la preda messa nel mirino. La vera intimità, quella fatta di affetto, impegno e rispetto dell’altro, è negata al serial lover, un soggetto in costante ricerca di emozioni forti, la vera “droga” capace di distrarlo dal perenne senso di inferiorità che lo divora interiormente.
Un Don Giovanni può tornare sui suoi passi?
Il ravvedimento, nel caso del Don Giovanni, è un’impresa difficile. Pensare che scriva la parola fine sulla sua “attività” quasi sempre è mera utopia. Tanto più che oggi, tra reale e virtuale, c’è una ricca “offerta” di personaggi di questo tipo. Ma cedere alle loro seduzioni può essere dannosissimo. Impelagarsi con un serial lover potrebbe anche farci saltare per aria l’unica vera relazione significativa della nostra vita.
In fondo il serial lover è prima di tutto una vittima di se stesso, “fregato” com’è dal suo inesausto bisogno di affetto, di attenzione, di essere riconosciuto. Perlopiù il Casanova di turno è un “love addicted”: un dipendente dall’amore che, come la Madame Bovary protagonista del romanzo di Flaubert, continua replicare lo stesso schema comportamentale. Così si innamora di continuo, in maniera da aggiungere un capitolo inedito nel suo libro dei sogni. Indice di una grande fragilità davanti al dolore e alla sofferenza.
Cosa cercano veramente gli avventurieri amorosi
Il vicolo cieco in cui si infila Madame Bovary, a ben vedere, è lo stesso di Don Giovanni: vivere per un amore astratto. Che non è mai quello concreto, reale e presente del momento, bensì un amore di desiderio, agognato e bramato ma sostanzialmente irreale. Un miraggio per il quale Madame Bovary finisce alla fine per morire, come muore di sete chi segue le illusioni nel deserto.
Don Giovanni, l’avventuriero amoroso per eccellenza, è mosso dal desiderio di possedere un’infinità di donne perché anche lui, in fondo, cerca un’astrazione: il mito della Donna Totale e definitiva, la quintessenza della femminilità. Cerca la salvezza nell’abbraccio di una donna astratta. Al prezzo però di mettere tra parentesi la realtà concreta e personale delle donne che incontra, invariabilmente ridotte a “tappe” del suo viaggio senza fine alla ricerca di un miraggio.
Farsi intrappolare in questa dinamica porta inevitabilmente, per dirla con Gaber, a quella «strana euforia di cui il fallimento sembra la normale conclusione». Che per la “preda” sedotta e abbandonata si traduce in lacrime, dubbi e sofferenze a gogò.
Come riconoscere un serial lover
Riconoscere un serial lover non è cosa particolarmente difficile, a patto di non lasciarsi ammaliare dal suo incantesimo. Avete presente il canto delle sirene? Ecco, il serial lover è abilissimo a sfruttare il desiderio profondo che cova in ognuno di noi: sentirci dire che siamo persone uniche e speciali.
Il seduttore seriale ci racconta la storia che vogliamo sentirci raccontare, essendo capace di “intercettare”, grazie a un radar sensibilissimo, le nostre frequenze interiori e più nascoste. Quanto gli basta per stordire la propria “preda” inducendola ad abbassare le difese per passare poi all’attacco con un “love bombing” iniziale. È una tattica di guerra, si noterà, mascherata da amore: l’intenso bombardamento affettivo serve a far capitolare la preda. Una volta espugnata, la meta della conquista è raggiunta. E il conquistatore, di lì a poco, passerà all’assalto successivo, a un’altra preda.
Per la “preda” invece restano i cocci. Che cominciano già ad accatastarsi quando il seduttore di turno la fa passare regolarmente da momenti da favola al nulla del deserto più arido, lasciandola poi a macerarsi nel dubbio e nel dolore. Niente di più facile, a questo punto, di cominciare ad arrovellarsi chiedendoci dove mai possiamo aver sbagliato, come abbiamo fatto a lasciarsi sfuggire dalle mani Mister Right (o Miss Right), il principe azzurro dei nostri sogni, ecc.
È un prodotto del “gioco psicologico” del serial lover: far sentire unica la sua preda e poi mandare il sogno in frantumi per passare alla prossima conquista.
La strategia del serial lover e cosa fare quando ne incontriamo uno
Da alcuni atteggiamenti possiamo risalire alla strategia (o meglio, come detto, alla recita) del serial lover:
- Insinua il dubbio in noi giocando al gatto col topo, facendosi desiderare con la tattica dell’elastico (tira e molla affettivo, dove alterna momenti di grande coinvolgimento passionale a momenti di freddezza).
- Sfuggevolezza. L’elastico affettivo crea nella sua preda un bruciante desiderio, una sete fortissima che il serial lover si guarda bene dal placare.
- È impegnatissimo, o almeno è quello che vuol far credere. Naturalmente quella della vita piena di impegni è soltanto una scusa che successivamente gli permetterà di defilarsi in fretta dalla relazione senza particolari problemi.
- Ha una “strana” allergia per le relazioni stabili. A questo punto non dovrebbe nemmeno esserci bisogno di spiegare perché non ha voglia di impegnarsi in maniera duratura con voi.
Davanti a un serial lover c’è chi mangia la foglia e decide di divertirsi un po’ senza farsi fagocitare dalla sua strategia. Il rischio però, così facendo, è di finire per assomigliargli troppo. Andando col seduttore seriale si rischia insomma di diventare a propria volta dei seduttori seriali. Si finisce comunque in trappola e non è davvero il caso.
Meglio, a questo punto, evitare proprio di infilarsi nella trappola degli incorreggibili seduttori e scappare a gambe levate. Magari in cerca di chi ha rispetto di voi e dei vostri sentimenti più profondi.