Chi vive in un condominio è abituato a farci i conti tutti i giorni o quasi: l’amministratore di condominio svolge un ruolo cruciale. E spesso a caro prezzo…
Amministrare un condominio, e farlo bene, non è da tutti. Si tratta di un’attività piuttosto impegnativa e di grande responsabilità, che non può prescindere da una profonda conoscenza delle norme di diritto immobiliare e tributario. Non a caso la legge prevede l’obbligo, per chi intenda svolgere questa professione, di conseguire un titolo di formazione specialistica (salvo il caso dell’amministratore interno, scelto cioè tra gli stessi condòmini di un fabbricato). Ma veniamo subito al dunque: quanto guadagna un amministratore di condominio in Italia?
La domanda in realtà non può avere una risposta certa e definitiva: il quantum dipende da diversi fattori. In linea di massima, il guadagno varia in funzione del numero di condomìni che si amministra e dalla loro grandezza, intesa come numero di unità immobiliari, oltre che dalla struttura con cui si opera (libero professionista, studio associato, ecc).
I conti in tasca all’amministratore di condominio
Il compenso riconosciuto all’amministratore per l’attività svolta viene stabilito al momento della sua nomina, a pena di nullità della stessa, in sede di assemblea. Il costo medio per un amministratore professionale va comunque dai 50 euro agli 80 euro all’anno ad unità abitativa, oltre Iva. Anche al momento del rinnovo dell’incarico, poi, l’amministratore deve comunicare all’assemblea il proprio onorario e l’assemblea ha facoltà di accettarlo o meno.
Il professionista che si occupa di amministrazione condominiale a tempo pieno e gestisce diversi condomini può arrivare a guadagnare fino a 4.000 euro al mese, pari a 48.000 euro all’anno. Come detto, il compenso viene calcolato in base al numero delle unità immobiliari che compongono i condomìni in portafoglio, con un costo più alto nel caso delle unità abitative e uffici e più basso per box e posti auto e cantine.
Nel dettaglio, il compenso dell’amministratore di condominio si compone di più voci:
- Una quota fissa per l’attività di gestione condominiale ordinaria
- Una quota variabile per l’attività di gestione condominiale straordinaria
- un rimborso delle spese anticipate nel corso del suo mandato.
Il criterio legale di ripartizione delle spese condominiali si applica anche al compenso per l’amministratore, salvo diverso accordo. Ciascun condomino paga in base al numero di millesimi assegnato dalle tabelle all’unità immobiliare di cui risulta proprietario.