Telefoni Apple a rischio, un gadget economico fa la gioia degli stalker. Tutti i rischi e le informazioni utili da conoscere.
La tecnologia ci aiuta a semplificare e risolvere tantissimi problemi quotidiani. Alcune cose che non molto tempo fa pensavamo impensabili oggi sono normali e quasi scontate. Le possibilità di comunicazione e di gestione dei nostri dati e del nostro tempo si sono moltiplicate. A fronte dei vantaggi, però, esistono anche i pericoli.
Mentre le autorità di tutto il mondo ricorrono alle nuove tecnologie per proteggere i nostri dati, soprattutto quelli sensibili, dispositivi sempre più complessi possono mettere in pericolo persino la nostra incolumità attraverso sistemi di controllo sempre più sofisticati. Sistemi di controllo che possono finire nelle mani sbagliate.
Smartphone, dispositivi di intelligenza artificiale e gadget tecnologici possono trasformarsi in nemici della nostra sicurezza. Come è accaduto di recente riguardo a un dispositivo Apple. Scopriamo di cosa si tratta.
Apple, un gadget economico fa la gioia degli stalker
La sicurezza di molte donne nel mondo è minacciata da stalker che possono controllare ogni loro movimento. Persone frequentate in precedenza ma anche sconosciuti possono prendere di mira una donna, pedinarla, controllare i suoi movimenti, la sua attività sui social network e persino le sue telefonate. Non è poi così difficile e gli strumenti della tecnologia possono dare un grande aiuto agli stalker.
Questo problema si è aggravato nell’ultimo anno a causa di un gadget della Apple molto diffuso, soprattutto nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Si tratta di un gadget elettronico che si può collegare al proprio smartphone e che permette di non perdere chiavi, borse, perfino animali domestici e tutti quegli oggetti che capita di dimenticare in giro o che possono sfuggire al nostro controllo.
Il gadget della Apple di chiama AirTag, ha le dimensioni di un grosso bottone ed è un dispositivo elettronico che può essere applicato all’oggetto che non vogliamo perdere e che una volta collegato al nostro telefono permette di localizzare la posizione di quello stesso oggetto. Il dispositivo elettronico invia un segnale via Bluetooth all’iPhone al quale è collegato ed è possibile localizzarlo sullo schermo del telefono tramite Apple Maps. Se ad esempio abbiamo legato un AirTag al mazzo di chiavi di casa e non lo troviamo più, basta controllare sullo smartphone la posizione dell’AirTag.
Come nei film di spionaggio
Il dispositivo funziona, insomma, come una specie di microspia. Come quelle che si vedono nei film di spionaggio per verificare dove si trova la persona controllata, indosso alla quale o nella cui macchina è stata nascosta la microspia. Ed è proprio in questo modo che l’Apple AirTag viene usato dagli stalker, per controllare e monitorare le loro vittime.
Un AirTag costa circa 33 euro, le confezioni multiple applicano uno sconto, circa 100 euro per una confezione da quattro dispositivi. I malintenzionati che vogliono pedinare o controllare qualcuno non devono fare altro che acquistare gli AirTag online, ai prezzi indicati. Poi avvicinarsi casualmente alle loro vittime, quasi sempre donne, e far scivolare uno di questi dispositivi dentro la loro borsa oppure attaccarli dietro alla carrozzeria della loro auto.
Il dispositivo che serviva per rintracciare oggetti smarriti o rubati diventa in questo modo uno strumento per spiare le persone. Uno scenario piuttosto terrificante ma che ha già fatto numerose vittime anche tra personaggi dello spettacolo, inseguiti da fan mitomani.
Le vittime e i provvedimenti
Alcune vittime si cono accorte di essere controllate quando hanno notato persone sospette intorno a loro. Altre, invece, hanno ricevuto una notifica sul loro telefono iPhone di attivazione dell’AirTag, pur non avendone mai usato uno. Perché gli smartphone possono segnalare i dispositivi elettronici sospetti o sconosciuti indosso o vicino ai proprietari dei telefoni.
Proprio per evitare questi inconvenienti, Apple ha promesso di ridurre i tempi di notifica della presenza degli AirTag e ha introdotto un segnale sonoro quando l’AirTag si allontana dal suo proprietario. Inoltre, insieme a Google, l’azienda fondata da Steve Jobs sarebbe al lavoro per creare uno standard per un controllo migliore di questi dispositivi. I problemi, tuttavia, restano. Sempre più stalker controllano la vita delle loro vittime con intrusioni nelle loro vite fino a poco tempo fa impossibili e anche le leggi di tutela al riguardo non sono adeguate.
Nel frattempo, negli Stati Uniti alcune donne vittime di stalking tramite AirTag hanno lanciato una class action contro Apple, chiedendo all’azienda un risarcimento dei danni accusando il dispositivo di aver consentito ai loro ex compagni di controllarle.
Finora il problema ha riguardato soprattutto casi negli Stati Uniti, dove questi dispositivi sono più diffusi. Non si ha ancora notizia di donne spiate in Italia da stalker tramite gli AirTag, ma non è escluso che casi del genere possano diffondersi anche da noi.