L’aria condizionata non fa bene a tutti: alcune persone, infatti, dovrebbero evitarla per non rischiare danni alla salute.
E’ una delle parole forse più nominate in estate, l’aria condizionata. Cercata da tanti, quasi vitale in alcune situazioni, questa invenzione che aiuta a soffrire meno il caldo ha tanti pro ed alcuni contro.
L’estate è arrivata e si sente. Quest’anno più che mai il meteo è però “ballerino”, e gli effetti dei cambiamenti climatici stanno sempre più influenzando l’andamento poco lineare delle stagioni. Natura, animali, tutto sta pagando un prezzo carissimo, ma il problema lo percepiamo forte e chiaro anche noi.
Aria condizionata sì o no? Il dilemma di ogni estate
Secondo la normativa, la temperatura interna negli ambienti in estate non dovrebbe scendere oltre i 24 gradi, ma come sappiamo sono molte le persone che hanno l’abitudine di andare oltre. Purtroppo non tutti hanno la stella tolleranza nei confronti del caldo, e specialmente quando bisogna lavorare o riposare, è importante farlo in condizioni favorevoli.
Purtroppo in estate si creano molte diatribe e discussioni tra i fans sfegatati dell’aria condizionata sempre accesa e a tutti i costi, e coloro che invece non la amano particolarmente; alcuni soggetti riferiscono di soffrire dei malesseri quando si trovano in ambienti in cui si usa l’aria condizionata, e questo crea molti problemi soprattutto negli ambienti di lavoro.
Quando ci si trova in luoghi in cui bisogna convivere, che sia la casa o peggio ancora il posto di lavoro, non è affatto facile trovare una soluzione intermedia tra chi vuole l’aria condizionata accesa e chi la vorrebbe utilizzata il meno possibile. In questi casi è importante cercare un giusto compromesso, ma non potendo impedire l’utilizzo, può risultare utile portare con sé un giacchetto o una mega sciarpa che possa coprire la zona della cervicale e delle spalle, quelle più a rischio in questi casi.
Aria condizionata, le conseguenze sulla salute
Cefalea da freddo, sindrome dell’occhio secco, dolori articolari, malattie all’apparato respiratorio, cervicalgia che può portare a capogiri, sono i principali segnali che stiamo usando troppo o non correttamente l’aria condizionata. La sindrome dell’occhio secco viene spesso sottovalutata, ma è sempre più presente in estate ed è altamente fastidiosa: bruciore, sensazione di fastidio e di presenza di corpo estraneo negli occhi, arrossamenti, alterazione della vista, sono i sintomi più frequenti. Se ci si trova in un posto di lavoro, avvertire questi fastidi può compromettere le normali attività.
Se troppo basse, possono causare infezioni all’apparato respiratorio sia alle vie aeree superiori che inferiori. Quelle superiori si presentano con tosse, mal di gola, rinorrea (naso che gola) e ostruzione nasale, e sono meno pericolose; da tenere sotto controllo invece le infezioni alle vie respiratorie basse, che possono causare bronchiti e sfociare anche in polmoniti.
Molti esperti in questo periodo avvertono del rischio di contrarre la legionellosi, una forma acuta di polmonite causata da un batterio che prolifera in ambienti umidi; in particolare dove ci sono acque stagnanti, c’è un rischio più alto di espansione del batterio. Bisogna fare moltissima attenzione quindi alla presenza di acqua stagnante, soprattutto all’interno degli impianti di condizionamento, elemento al quale in pochi pensano.
Un corretto funzionamento e quindi manutenzione dei condizionatori può chiaramente evitare l’insorgere di questo problema e di molti altri. A questo proposito, gli esperti ricordano quanto sia importante effettuare controlli periodici dei nostri impianti di climatizzazione, soprattutto quando si posseggono quelli a pompa di calore, e soprattutto non dimenticare mai di pulire periodicamente i filtri. Ad ogni modo, se compaiono malessere, stanchezza, febbre e dolore al torace, è importante sempre farsi controllare dal medico, che dovrà individuare la giusta terapia.
I soggetti più a rischio
Secondo una ricerca italiana pubblicata sulla rivista Clinical and Translational Allergy, coordinata da Gennaro D’Amato della commissione su Climate Change Aerobiology and Respiratory Allergy della World Allergy Organization e pubblicata su Bloginsalute, ha spiegato che i principali responsabili di queste patologie in estate sono gli sbalzi di temperature.
L’apparato respiratorio subisce per lo shock un’irritazione, che va a favorire l’insorgere di infezioni. Secondo gli studi, già uno sbalzo di 2 o 3 gradi può innescare il meccanismo, ed un’escursione termica che va oltre i 5 gradi può mettere a serio rischio la salute soprattutto di determinati soggetti.
E’ necessario che facciano attenzione i soggetti con patologie croniche dell’apparato respiratorio, enfisema, asma bronchiale, malattie croniche e immunodepressi in generale. Tutti i soggetti la cui salute ed il cui sistema immunitario è già compromesso devono fare molta attenzione quando si trovano in ambienti in cui è utilizzata l’aria condizionata.
Bastano poche fondamentali accortezze, prima fra tutte evitare l’eccessiva diminuzione delle temperature. Gli esperti consigliano di verificare che non si superino i 5-7 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna. In ogni caso, quando si entra in ambienti freddi, è fondamentale non essere sudati ed utilizzare comunque scialle o coprispalle; questi saranno utili anche per evitare blocchi cervicali e cefalee.
In alternativa al condizionatore, in ultimo, è importante sempre considerare l’utilizzo di ventilatori, e della funzione deumidificazione; quest’ultima aiuta a percepire meno il caldo, e quindi a soffrire meno. Fondamentale in ogni caso non esporsi al getto diretto dell’aria, errore che in molti fanno e che può costare caro.