Esiste uno specifico comportamento in auto legato all’uso dell’aria condizionata che potrebbe costarvi molto caro. Ecco quando si rischia la multa
Sono settimane difficili dal punto di vista meteorologico e la maxi ondata di caldo che ha investito praticamente tutta Italia, ma anche buona parte d’Europa, ha reso difficoltoso anche solo trascorrere del tempo in casa. Per non parlare del dover entrare, dopo una faticosa giornata lavorativa, nella propria auto, lasciata magari per diverse ore sotto al sole.
Inevitabilmente il numero di coloro che si affidano all’aria condizionata per alleviare le sofferenze e cercare di sudare un po’ meno è drasticamente aumentato in questi giorni. Anche chi non è un grande amante della climatizzazione non ha potuto fare a meno di accenderla per rinfrescare, in particolare, gli ultimi piani delle abitazioni, i locali poco areati o esposti al sole pomeridiano.
Aria condizionata in auto, quando si rischia una multa? Il comportamento da evitare
E l’abitacolo invivibile del proprio veicolo all’interno del quale le temperature potrebbero anche aver ampiamente superato i 50 gradi. Del resto è un caldo che mette a dura prova anche chi apprezza le alte temperature, tanto più laddove alle alte temperature si accompagnano tassi di umidità superiori al 70%. Se da un lato avere l’aria condizionata in casa non è alla portata di tutti, nei veicoli è ampiamente presente e questo ne comporta un massiccio utilizzo anche durante i lunghi viaggi sotto ad un sole cocente.
Oppure nel corso delle tratte più brevi, per raggiungere il luogo di lavoro o tornare a casa o ancora per andare a fare la spesa o per effettuare alcune commissioni. Non tutti sono però consapevoli del fatto che l’utilizzo dell’aria condizionata in auto è soggetto ad alcune regole che, se non rispettate, potrebbero comportare spiacevoli conseguenze dal punto di vista economico.
In parole povere, si rischia una maxi multa quando la si usa in modo improprio e vi sono situazioni nelle quali, indipendentemente dalla quantità di calore, deve essere tenuta spenta. Si tratta peraltro di una serie di regole poco note anche a chi ben conosce il Codice della Strada e che quindi è bene approfondire.
Multe per aria condizionata in auto: il codice della strada
Esiste infatti una legge che impone il divieto di utilizzo, pena sanzioni salate, dell’aria condizionata in una situazione particolari. In caso di controlli che ne accertino l’uso improprio si potrà infatti incorrere in una multa compresa tra 223 e 444 euro euro, non proprio spiccioli. Tanto più se si considera che, potenzialmente, sono in tantissimi a rischiarla dal momento che nei periodi più caldi di luglio e agosto è davvero difficile fare a meno del condizionatore in auto specialmente nelle fasce orarie più insostenibili dal punto di vista delle temperature.
Ebbene iniziamo col dire che quando ci si trova in viaggio non c’è nulla di cui preoccuparsi e l’aria condizionata può essere utilizzata senza limiti, ovviamente cercando di evitare di abusarne. Il problema sussiste invece quando il veicolo si trova fermo in sosta: se il motore viene tenuto acceso, rimanendo in folle magari perché si è in attesa di un amico o di un parente o semplicemente perché intenzionati a rinfrescare l’auto prima di partire, ecco che si andrà ad infrangere una legge e se un agente dovesse accorgersene potrebbe scattare la maxi sanzione.
Il motivo è presto spiegato: con tale comportamento si favorisce uno spreco ingiustificato di carburante ed il motore continua ad inquinare senza motivo. I veicoli rappresentano del resto una delle principali fonti di inquinamento e l’impiego di aria condizionata porta ad un aumento del 20-30% dell’utilizzo di carburante e, quindi, ad un maggiore inquinamento.
Cos’è la ‘sosta’ del veicolo
Ma cosa si intende con ‘sosta’? Lo specifica il Codice della Strada sottolineando che è “la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità di allontanamento da parte del conducente”. Questo dunque esclude situazioni specifiche come l’essere fermi al semaforo, dal momento che si tratta di arresto dell’auto e non di sosta. Come dicevamo questa legge, che risale addirittura al 2007, è poco conosciuta ma nei periodi di gran caldo se ne torna spesso a parlare.
Ve la riportiamo di seguito: “È fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 223,00 a euro 444,00″. Insomma è bene, prima di partire per le vacanze, prendere atto di questo potenziale rischio dal punto di vista economico tanto più se si intende trascorrere molto tempo on the road spostandosi tra una località e l’altra.