Arrivata la conferma in Italia: potete e dovete dormire un’ora in più, l’annuncio

La scienza parla chiaro: in inverno bisogna dormire di più. Ecco come funziona il “letargo” di noi esseri umani.

Chi dorme non piglia pesci, recita un vecchio proverbio. Però vive meglio. A questa conclusione è giunto uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroscience e condotto dall’Università di medicina Charité di Berlino, che ha coinvolto 188 individui con problemi legati alla qualità del sonno. Quando, quanto e come dobbiamo riposare per guadagnarci in salute? Vediamolo insieme.

conferma studio possiamo dobbiamo dormire un'ora in più
I benefici del sonno (Grantennistoscana.it)

Come noto, a differenza degli animali noi esseri umani non andiamo in letargo, ma in inverno ci accade qualcosa di molto simile: tendiamo a dormire di più, in particolare nella fase Rem, quella durante la quale sogniamo, per cui abbiamo bisogno di più ore di riposo. La conferma arriva dallo studio citato, con dovizia di dati e statistiche. Ecco perché è così importante adattare gli orari alla stagione invernale.

Perché in inverno bisogna dormire di più

Secondo i ricercatori berlinesi, guidati da Aileen Seidler, sarebbe il caso di adattare gli orari scolastici e di lavoro in base alla stagione, di modo che possiamo svegliarci più tardi nei mesi invernali, o abituarci ad andare a dormire un po’ prima durante la stagione più fredda. I soggetti che hanno partecipato allo studio vivono in un ambiente urbano, quindi con scarsa esposizione alla luce naturale ed elevato inquinamento luminoso, fattori che dovrebbero alterare i comportamenti legati alla stagionalità.

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Ora legale (Grantennistoscana.it)

Gli studiosi hanno infatti riscontrato cambiamenti sorprendenti nel passaggio dalla stagione estiva a quella invernale: il tempo totale di sonno si allunga di circa un’ora nei mesi freddi, ma il dato più significativo è che esso si estende di mezz’ora anche la fase Rem, nota per essere direttamente collegata al nostro orologio circadiano, che a sua volta è influenzato dalla luce.

Resta ora da vedere se tali risultati saranno confermati da ulteriori ricerche che coinvolgano un campione più ampio e con soggetti non affetti da problemi legati al sonno. Secondo i ricercatori, i cambiamenti stagionali potrebbero essere ancora più marcati nella popolazione sana. “La stagionalità è onnipresente in ogni essere vivente su questo pianeta”, spiega il dott. Dieter Kunz, che ha coordinato lo studio. “Anche se manteniamo invariate le nostre abitudini, in inverno la fisiologia umana risulta rallentata”, aggiunge l’esperto, “e sperimentiamo spesso la sensazione di aver esaurito le energie”. Tutti noi possiamo confermarlo. “È per questo – conclude Kunz – che dovremmo imparare ad adattare le nostre abitudini alle stagioni”.

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