Aspettativa retribuita e non retribuita: come funziona e cosa dice la legge

L’aspettativa viene retribuita in tutti i casi? O ci sono circostanze che consentono al datore di lavoro di non retribuirla? Cosa devi sapere.

L’aspettativa sul lavoro è un’istituto che ottiene disciplina legislativa e può essere invocato dal dipendente che abbia necessità di prendersi una pausa dal lavoro. In questo caso le aziende sono tenute, infatti, a dimostrarsi flessibili in materia sia ai fini di evitare il burnout lavorativo dei collaboratori ma anche, e soprattutto, per supportare la necessità e le esigenze.

Come funziona l'istituto dell'aspettativa sul lavoro?
Aspettativa sul lavoro: cosa prevede la disciplina legislativa (Grantennistoscana.it)

In questo modo, l’azienda non è costretta a perdere il capitale umano sul quale ha investito e il lavoratore ha la possibilità di soddisfare le proprie necessità. Premesso, poi, che esistono vari tipi di aspettativa, con questo articolo andremo ad approfondire il tema per offrirvi una visione quanto più ampia possibile dell’istituto.

Aspettativa sul lavoro: tutto quello che c’è da sapere.

Volendone dare una definizione più precisa, partiamo dalle basi. Normalmente, il contratto di lavoro provvede a disciplinare il relativo rapporto professionale, indicando le mansioni, gli orari lavorativi e le disposizioni da seguire affinché il rapporto lavorativo possa continuare e venga corrisposta la dovuta retribuzione. Ci sono, però, situazioni in cui prendere una pausa dal lavoro è non soltanto consigliabile, ma diviene una vera e propria necessità. Il dipendente è in sostanza impossibilitato a rispettare il contratto lavorativo per motivi che esulano dal suo controllo e fa appello all’istituto dell’aspettativa sul lavoro.

Come funziona l'istituto dell'aspettativa sul lavoro?
Istituto dell’aspettativa sul lavoro: tutto quello che c’è da sapere (Grantennistoscana.it)

Si tratta di un periodo di assenza dal lavoro giustificato, durante il quale il dipendente è esonerato dalla prestazione del proprio servizio e può assentarsi senza il rischio di perdere il proprio posto di lavoro né di incorrere in provvedimenti disciplinari. Occorre poi sottolineare che esistono due tipi di aspettativa sul lavoro: retribuita e non. Nel primo caso il dipendente ha diritto a ricevere almeno parte dello stipendio. Mentre nel secondo caso, il dipendente non riceve alcun tipo di retribuzione durante il periodo di assenza.

L’aspettativa non retribuita, in particolare, può essere richiesta alla propria azienda solo in caso di sussistenza di specifiche motivazioni: gravi motivi familiari, la formazione ( di base o professionale), lo svolgimento di cariche pubbliche (in Parlamento, comuni o regioni, consorzi tra enti locali ed enti di decentramento) ed ancora nel caso di tossicodipendenza, del lavoratore o dei congiunti.

Durante il periodo di assenza, di durata variabile a seconda della specifica fattispecie considerata e regolata dai contratti collettivi di lavoro, il lavoratore ha diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro. Mentre per attivare la relativa procedura, lo stesso dovrà far riferimento al proprio CCNL. In ogni caso il datore di lavoro è obbligato a dare una risposta alla richiesta del lavoratore entro 10 giorni.

 

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