Sapevi che esistono delle sanzioni per violenza verbale? Fai attenzione a come parli in pubblico e in casa, potrebbe costarti caro.
Il quadro giuridico riguardante la violenza verbale è decisamente ampio e riguarda tutta quella fattispecie di comportamenti che comportano un’offesa o una violenza psicologica ai danni di una persona. Tali comportamenti si possono verificare in tutti i contesti sociali, dunque in famiglia, a lavoro, a scuola, in strada e in un gruppo di amici. Tra le violenze verbali non sono annoverate infatti solo le vessazioni e le minacce, ma anche il mobbing, le ingiurie, la diffamazione e la discriminazione.
Nei casi meno gravi si incorre nella sanzione e dunque nel risarcimento dei danni alla vittima, mentre in quelli più gravi è prevista anche una pena detentiva. Ovviamente affinché un nostro comportamento venga punito è necessario che ci sia una querela e una sentenza giudiziaria in seguito all’analisi approfondita dei fatti. Va chiarito inoltre che in alcuni contesti è necessaria la reiterazione dei comportamenti al fine di stabilire una condotta violenta e un danno psicofisico alla vittima.
Tra i casi più frequenti di violenza verbale abbiamo quelli che si verificano in ambiente domestico. La legge infatti punisce non solo la violenza fisica ai danni di un familiare, ma anche quella psicologica. Affinché però vi siano i presupposti per considerare il comportamento del familiare un reato, è necessario che tali condotte siano sistematiche e persistenti. In presenza di queste condizioni, infatti, ci si trova di fronte a vessazioni in grado di causare danni psicologici pesanti nella vittima. In questi casi la legge prevede una pena detentiva che va da 1 a 5 anni che può essere ancora più consistente in presenza di violenza fisica.
In ambito lavorativo la violenza verbale può riguardare colleghi e datori di lavoro. Comportamenti offensivi e umilianti ai danni di un singolo dipendente sono da considerarsi mobbing nel caso in cui siano finalizzati all’emarginazione del singolo e a spingerlo al licenziamento. In questo caso è previsto dalla legge un risarcimento economico, ma nel caso in cui simili comportamenti si verifichino all’interno di un’azienda piccola, ci sono i presupposti per applicare le pene previste per la violenza verbale domestica.
Punite con un risarcimento economico sono anche l’ingiuria e la diffamazione. La prima si verifica ogni qualvolta una persona ne insulta un’altra. Per questo reato è prevista una sanzione che va dai 200 ai 12.000 euro. La diffamazione semplice (quella per mezzo stampa è un reato penale) avviene ogni qualvolta qualcuno, in presenza di almeno due persone, diffonda delle falsità riguardanti un soggetto non presente. Per sporgere querela c’è tempo fino a tre mesi da quando si è avuta conoscenza del fatto, altrimenti si può chiedere un risarcimento economico.
Un’altra forma di violenza verbale è la minaccia. Questa non deve necessariamente riguardare una violenza fisica, ma può ricorrere anche quando si fa leva su necessità economiche (il mancato versamento degli alimenti ad esempio). La pena in questo caso è una multa fino 1.032 euro. Violenza verbale sono anche la discriminazione sessuale e il razzismo, in questi casi le pene cambiano in base alla gravità delle azioni compiute.
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