Non è da sottovalutare, nonostante il suo aspetto la faccia sembrare innocua. Ecco cosa fare per evitare la muffa rosa e perché può essere letale.
Hai notato una patina o una pellicola di colore pesca nella malta, nella tenda della doccia o nel lavandino? Si tratta della cosiddetta muffa rosa, all’apparenza meno pericolosa di altri tipi di muffe, ma in realtà potenzialmente letale. Dato il colore, potresti pensare che sia innocua o che sia causata dai saponi che stai usando. In realtà, questa sostanza viscosa e rosata è pericolosissima.
Può infatti causare infezioni, problemi digestivi e, nei casi più estremi, bronchiti e polmonite. È quindi importante comprendere la natura della muffa rosa e prendere le misure necessarie per eliminarla dal tuo bagno (e far sì che non compaia più).
Perché la muffa rosa (che in realtà non esiste) prolifera nel tuo bagno e perché è pericolosa per la salute?
Nonostante il nome, la sostanza rosa che trovi a colonizzare lo spazio umido del tuo bagno non è in realtà una vera e propria muffa, ma un batterio che causa un accumulo viscido. Il batterio in questione prospera sui residui di sapone, nel clima caldo, umido del tuo bagno e si chiama Serratia marcescens: il nome, ben meno pacifico di muffa rosa, è dedicato in parte al fisico fiorentino Serafino Serrati e in parte al fatto che il batterio marcisce in una massa fluida mucillaginosa. Da qui in poi, ad ogni modo, torneremo a chiamarla muffa rosa.
Sebbene non rappresenti lo stesso pericolo per la salute della muffa nera (di cui scriviamo brevemente in coda), non dovresti sottovalutarla: può infatti causare infezioni del tratto urinario, dermatiti, patologie dell’occhio (cheratite e congiuntivite), problemi digestivi e, in rari casi, bronchiti e polmonite.
Inoltre, se i batteri penetrano in tagli o pelle lesa, possono causare infezioni. Se il tuo sistema immunitario è compromesso, la Serratia marcescens può causare complicazioni e infezioni (basta fare un giro sulla pagina Wikipedia dedicata al batterio in questione per capire che ci troviamo in presenza di un nemico della nostra salute). Da non dimenticare infine come la muffa rosa – al pari delle altre muffe – possa causare allergie.
Sebbene la nostra salute sia l’aspetto primario per cui dobbiamo combatterla, non è da sottovalutare il fatto che un’infestazione (e non solo di quella rosa) può danneggiare anche le superfici: i mobili in legno, l’intonaco, i tessuti e le superfici porose possono essere danneggiati in maniera irreparabile. Per questa ragione, qualora ci trovassimo dinnanzi alla presenza della muffa rosa in casa, dovremmo intervenire il prima possibile: come dovremmo fare per eliminarla?
Come eliminare la muffa rosa dal bagno
La buona notizia è che la muffa rosa è abbastanza facile da eliminare, specialmente se agiamo nel momento in cui è appena comparsa. Una volta che noti i segni evidenti di questa sostanza mucillaginosa, indossa i guanti in gomma e una maschera per il viso (per evitare eventuali reazioni allergiche) e inizia a strofinare con la soluzione detergente che preferisci.
Puoi utilizzare un detergente specifico per il bagno, bicarbonato di sodio, candeggina, un detersivo per piatti liquido o aceto bianco (secondo Wikipedia, l’ideale sono i disinfettanti a base di candeggina).
Utilizza una spazzola a setole per strofinare energicamente le aree interessate, compreso il pavimento, le piastrelle della parete della doccia, la malta tra le stesse e il soffione della doccia, fino a quando la muffa e le macchie scompaiono. Successivamente, sciacqua accuratamente le aree con acqua fino a che la soluzione non viene completamente lavata via.
Come evitare che la muffa rosa faccia nuovamente la sua comparsa
Dopo aver eliminato i batteri dal tuo bagno, puoi adottare una serie di misure per ridurre le possibilità di ricomparsa della muffa rosa (e delle muffe in generale). Mantieni l’aria del tuo bagno il più asciutta possibile ventilando lo spazio o utilizzando un aspiratore (anche noto come estrattore d’aria) o un deumidificatore, se ne hai uno.
Asciuga con un asciugamano le pareti della doccia e le tende dopo ogni utilizzo per rimuovere l’acqua in eccesso e l’umidità. Utilizza fodere per tende da doccia antimicrobiche e tappetini da bagno progettati per prevenire la formazione di macchie e odori causati dalla crescita microbica. Inoltre, lava regolarmente la tenda della doccia con acqua tiepida.
Non dovremmo stare qui a ricordarlo, ma in assoluto è importante mantenere una routine di pulizia regolare del bagno. Pulisci regolarmente il lavandino, la doccia, il water e le altre superfici presenti nell’ambiente con prodotti disinfettanti. Utilizza spazzole o spugne pulite (provando a cambiarle su base regolare, giacché le spugne sono un luogo dove proliferano i batteri) per rimuovere sporco e residui.
Assicurati di sostituire le tende della doccia e i tappetini che mostrano segni di muffa o di deterioramento. Infine, ribadiamo, mantieni il bagno ben ventilato e asciutto per prevenire la formazione di umidità, così come la crescita di muffe e batteri.
Il pericolo causato dalla muffa nera: è davvero più pericolosa?
Come sottolineato a più riprese, non solo la muffa rosa rappresenta un pericolo per la nostra salute: un grande pericolo è rappresentato anche dalla muffa nera, che negli Stati Uniti chiamano anche (giusto per non fare allarmismo) muffa nera tossica. Chiamate tecnicamente Stachybotrys chartarum e Stachybotrys chlorohalonata, le muffe in questione appaiono quando un ambiente non è adeguatamente areato ed è soggetto all’influsso dell’umidità.
Come già accennato, la muffa nera può essere pericolosa per la salute, a seconda della durata dell’esposizione e della quantità di spore inalate o, nel peggiore dei casi, ingerite: può infatti causare irritazioni varie, starnuti e tosse cronica. Nelle situazioni più estreme, i sintomi possono essere severi e possono arrivare fino al sanguinamento all’interno dei polmoni e dal naso.
C’è però da dire che esiste un vero e proprio dibattito in merito agli effetti più gravi determinati dalla muffa nera (si parla anche del rischio di insorgenza di malattie autoimmuni) e in tal senso gli esperti predicano cautela: nei primi anni ’90 due bambini negli Stati Uniti morino a causa di emorragie polmonari e il loro decesso fu inizialmente attribuito all’esposizione a notevoli quantità di muffe nere. In realtà, successive analisi smentirono la relazione tra le morti e l’esposizione alla stessa.
Ad ogni modo, è certo che le muffe bene non facciano e, in conclusione, non possiamo che ribadire che è necessario adottare tutte le misure preventive del caso per ridurre la possibilità di comparsa di qualsiasi tipologia. In tal senso mantenere un bagno pulito e sicuro è fondamentale per il benessere e la salute di te e della tua famiglia (e dei più vulnerabili: le muffe sono maggiormente pericolose per i soggetti con un sistema immunitario meno forte – come anziani e bambini).