Se notate uno di questi segnali insoliti nei vostri amici, dovreste prestare una certa attenzione: intervenite prima che sia troppo tardi.
A chiunque di noi potrebbe capitare di affrontare un periodo particolarmente duro e complicato nella propria vita. Essere sempre di buonumore è impossibile ed è assolutamente normale. Tuttavia, quando le sensazioni di malessere si fanno sempre più forti, la faccenda diventa decisamente più preoccupante.
Molto spesso le persone che ci circondando vivono problemi di cui, purtroppo, fanno fatica a parlare. Le pressioni della società e la paura di essere giudicati, in questi casi, hanno un ruolo molto importante. Per questo motivo dovremmo prestare una maggiore attenzione ai segnali che potrebbero apparirci strani e insoliti nel comportamento altrui: potrebbero nascondere un vero e proprio grido di aiuto.
In questo articolo ci concentreremo sulla depressione e sui campanelli d’allarme che non ci dovrebbero lasciare impassibili. Stiamo parlando di una patologia psichiatrica che, giorno dopo giorno, diventa più diffusa e che non riguarda soltanto il “sentirsi tristi”, come in tanti potrebbero credere finendo col banalizzare le emozioni di chi ne soffre.
Depressione, quali sono i fattori scatenanti
Esistono diverse forme di depressione, una malattia piuttosto complessa che potrebbe interessare chiunque: anziani, adulti, ragazzi e persino bambini. In questi ultimi anni, in particolare in seguito alla pandemia di Covid-19, sono drammaticamente aumentati i casi tra le generazioni più giovani.
Le cause scatenanti sono altrettanto varie e possono partire dai traumi che finiscono col lasciare il segno nell’interiorità della persona che li vive e arrivare a fattori come l’ereditarietà (sono numerose le vicende di parenti di persone affette da depressione che sviluppano lo stesso disturbo) o la comparsa della patologia in seguito all’uso di determinaci farmaci o sostanze stupefacenti.
I segnali a cui prestare attenzione spaziano dalle difficoltà relazionali alla perdita di interesse verso qualsiasi attività, da un umore sempre ai livelli minimi alla mancanza di appetito e sonno. Tuttavia, la depressione potrebbe manifestarsi anche attraverso campanelli di allarme più insoliti, che dovrebbero però destare la stessa preoccupazione.
I campanelli d’allarme più “particolari” a cui prestare attenzione
In un’intervista con The Sun, lo psicologo e autore del libro “The Magic in Me” Rina Baji ha parlato proprio di tre sintomi depressivi meno evidenti. Il primo ha a che vedere con l’umorismo delle persone interessate da tale patologia, il quale potrebbe farsi decisamente inappropriato. Lo humor, per tanti, svolge la funzione di meccanismo di difesa a cui si ricorre per proteggersi nei momenti più difficili.
Gli esperti hanno notato come gli individui depressi hanno la tendenza ad affidarsi maggiormente al sarcasmo per nascondere la loro sofferenza. Eppure, esiste una differenza tra l’avere un’attitudine particolarmente da “burlone” all’esagerare con le battute. In questi casi, è importante tenere sott’occhio eventuali cambiamenti repentini di atteggiamento.
Avere poca voglia di dedicarsi alle attività e perdere interesse verso ciò che, un tempo, poteva essere considerato invece affascinante sono due sintomi tipici della depressione. Tuttavia, i soggetti che soffrono di tale patologia potrebbero anche assumere un comportamento totalmente opposto.
Il dottor Rina ha spiegato: “Possono lanciarsi nel lavoro, nei progetti o in altre attività come un modo per distrarsi dal doloro emotivo sottostante”. Ciò vuol dire che, molte persone depresse, potrebbero prendere impegni su impegni diventando più produttive del solito. In realtà, si tratta solamente di una via di fuga dai propri pensieri.
Davanti ad un amico che sta affrontando un momento simile, la cosa migliore da fare sarebbe incoraggiarlo a “mantenere un sano equilibrio tra lavoro e vita privata” ha proseguito lo psicologo. Il terzo campanello d’allarme è rappresentato dall’ipersensibilità nei confronti delle critiche, che potrebbe essere collegata ad un’aumento di insicurezza e una visione negativa di se stessi.
I soggetti che soffrono di depressione, infatti, hanno la tendenza a svalutarsi. Allo stesso modo, potrebbero prendere le contestazioni (anche quelle costruttive) con una maggiore gravità rispetto agli altri. “È importante essere consapevole di come fornisci feedback e offri supporto e comprensione quando esprimono di sentirsi feriti dalle critiche” ha affermato il dottor Rina.
Come uscire dalla depressione?
Sebbene questi siano i segnali più particolari, la depressione si manifesta con tanti altri sintomi. Il National Institute for Mental Health ha realizzato un lungo elenco, nel quale figurano pessimismo, senso di colpa o di impotenza, sensazione di affaticamento costante, incapacità di rimanere seduti senza muoversi in continuazione, mal di testa, difficoltà nella digestione e, nei casi più gravi, pensieri e tentativi di suicidio.
Prestare aiuto ad una persona affetta da tale patologia non è facile come a dirsi. Il dottor Rina, nella sua intervista, ha condiviso alcuni suggerimenti per chi teme che un suo caro possa essere depresso. Innanzitutto, il tema deve essere trattato “con sensibilità ed empatia” cercando in tutti i modi di far sentire il diretto interessato a proprio agio e non giudicato.
L’idea è di fargli capire di essere in uno “spazio sicuro”, nel quale può aprirsi senza paura. Informarsi sulla condizione che sta affrontando potrebbe essere utile: in tal modo sarà possibile “ridurre lo stigma” che gravita ancora oggi intorno alla depressione. Incoraggiare la persona a seguire un’alimentazione adeguata, allenarsi, prendersi cura di se stessa e dedicarsi ad attività che le piacciono è un altro consiglio importante.
“Offri la tua presenza e il tuo sostegno e ricorda loro che non sono soli” ha continuato l’esperto. Infine, la soluzione migliore in questi casi è convincere il soggetto interessato a rivolgersi ad un professionista, che sarà sicuramente aiutarlo in modo adeguato. Una cura specifica per la depressione non è esiste, ma grazie al supporto psicoterapeutico e alle corrette cure farmacologiche è possibile far fronte alla patologia.