Se vi riempite spesso di lividi e non riuscite a comprenderne il motivo, fate attenzione a queste malattie: potrebbero essere correlate
Conosciuti in modo scientifico come ecchimosi, i lividi sono delle colorazioni violacee e verdastri che si formano sulla pelle in seguito a traumi come contusioni e percosse. Tipici di quando si cade o si urta qualcosa, la loro gradazione di tonalità e il tempo durante il quale persistono dipende dall’entità dell’incidente; in alcuni casi possono anche far male, se toccati. Di fatto, però, ci sono anche altre cause che possono portare alla formazione di lividi, di natura medica: ecco quali sono.
Imparare a conoscere il proprio corpo è fondamentale affinché si possano individuare il prima possibile eventuali malattie o problematiche di qualsiasi tipo. I lividi, infatti, possono essere anche causati da un soggetto più predisposto a svilupparli, a causa della marcata fragilità capillare: in questo caso, conoscere questa peculiare caratteristica aiuterà a non preoccuparsi, quando se ne vedono di grossi o importanti. Di fatto, però, ci sono alcune malattie che possono favorire tali ecchimosi e che andrebbero indagate: ecco quali sono.
Una delle patologie che può favorire la comparsa di lividi è la cirrosi epatica. Si tratta di una malattia cronica del fegato e si caratterizza per la formazione di tessuto fibroso all’interno dell’organo; solitamente, compare dopo molti anni trascorsi nel lottare contro determinate patologie come l’epatite o in relazione ad alcune problematiche come l’alcolismo. La cirrosi è irreversibile ma, se trattata adeguatamente, può essere gestita: i sintomi non si manifestano fino al momento in cui il danno all’organo è esteso e, tra loro, si leggono affaticamento, prurito, ittero, perdita di appetito, nausea, gonfiori alle gambe e lividi frequenti.
Per prevenire la cirrosi è importante limitare il consumo di alcolici, seguire una vita sana sia nell’attività fisica che nell’alimentazione e mantenere un peso nella norma. Inoltre, ridurre il rischio di contrarre epatite B e C è importante: questo avviene mediante rapporti protetti ed adeguate vaccinazioni anche se, a volte, non basta. Per intervenire sulla cirrosi bisogna considerarne le cause: perdere peso, abbandonare il consumo di alcolici ed iniziare ad assumere farmaci specifici è il primo modo per tenerla sotto controllo; l’ultima sponda, invece, è il trapianto di fegato.
Un’altra malattia che può causare i lividi è l’emofilia. Si tratta di una patologia ereditaria, rara e congenita, che è causata dal deficit di alcune proteine dedite alla coagulazione del sangue. Di fatto, causa una maggiore predisposizione alle emorragie, spontanee o post traumatiche e si può presentare in diversi livelli, da lieve fino a molto grave. L’emofilia grave si manifesta solitamente entro i primi due anni di vita, mentre quella lieve è del tutto compatibile con una vita normale, per cui la diagnosi può arrivare in età adulta. Uno dei sintomi più caratteristici dell’emofilia è proprio la facilità di sviluppo di lividi sproporzionati rispetto al trauma.
Inoltre, in chi soffre di emofilia piccole ferite cutanee possono sanguinare eccessivamente, causando in molti casi anche l’anemia, cioè la carenza di ferro nel sangue. Si segnala tra i sintomi anche l’emartro, cioè l’emorragia all’interno delle articolazioni, in particolar modo di caviglie, ginocchia e gomiti, così come l’anca o la spalla. Per curare l’emofilia sono disponibili diversi farmaci, in grado proprio di prevenire e curare le eventuali emorragie. In caso di episodi acuti è necessario rivolgersi a un medico.
L’emofilia e la cirrosi epatica, però, non sono le uniche cause possibili della comparsa di lividi. Una può essere l’età: nei soggetti anziani, infatti, gli ematomi possono comparire con molta più facilità rispetto che nei soggetti giovani, poiché invecchiando si perde collagene, elastina ed anche parte di grasso sottocutaneo, che ammortizza e protegge i capillari. Anche le pelli danneggiate dal sole, quindi esposte per molti anni senza l’adeguata protezione, sono più esposte alla formazioni di ematomi.
Anche chi prende steroidi, per la cura di asma, eczema o artrite reumatoide, può vedere la propria pelle più esposta alla formazione di lividi e di ecchimosi, così come chi assume periodicamente farmaci anticoagulanti o antidolorifici non steroidei, come l’aspirina o l’ibuprofene. I fans e i fluidificanti, infatti, bloccano la normale funzione delle piastrine, la quale si lega ad altri fattori di coagulazione e ferma il sanguinamento: se è carente, possono formarsi più lividi del normale.
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