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Aumentano i casi di Covid in Italia, ma perché non è scomparso?

Per quale motivo il Covid non è ancora scomparso ed anzi i contagi sono tornati ad aumentare in modo repentino? L’analisi dello scenario attuale

Dopo una lunga fase pandemica durata quasi tre anni, nel 2023 il Covid ha lasciato finalmente spazio alla vita di tutti i giorni, quella che si era abituati a condurre fin nei primi mesi del 2020, quando questo virus altamente contagioso ha sconvolto l’intera umanità. I contagi sono calati al punto da non rendere più preoccupante la diffusione del SARS-CoV-2 e tutte le misure restrittive, salvo specifiche e particolari eccezioni, sono state eliminate.

Il Covid sembra aumentare nei contagi, cosa sta succedendo? – grantennistoscana.it

Le mascherine che inevitabilmente ci si era abituati ad utilizzare nei mesi caldi di alta diffusione del virus, sono state riposte in un cassetto nella speranza di non doverle utilizzare più. Il Covid-19 non è, per la verità, sparito del tutto ma la sua propagazione è scesa ampiamente al di sotto dei livelli di guardia. E, anche grazie alla vaccinazione di massa portata avanti in ogni parte del mondo, sono andati riducendosi anche i sintomi più pericolosi legati alla difficoltà di respirazione e che nel 2020 in particolare hanno fatto finire milioni di persone, su scala globale, in terapia intensiva con, purtroppo, centinaia di migliaia di vittime.

Covid, i contagi tornano ad aumentare. Ma perché il virus non è ancora scomparso?

Dopo mesi sostanzialmente tranquilli, però, qualcosa sta cambiando. Guardando all’Italia, da alcune settimane a questa parte i contagi sono tornati ad aumentare in modo drastico, con una media del +40% di casi in più a settimana rispetto alla precedente. Con essi sono cresciuti anche, seppur in maniera estremamente limitata e non proporzionale all’incremento dei casi, i ricoveri in terapia intensiva e i decessi. Tanto da spingere il ministero della Sanità di concerto con gli organismi deputati, a valutare la possibilità di reintrodurre alcune specifiche restrizioni ad esempio all’interno di ospedali ed Rsa. Che il Covid sia andato mutando ripetutamente nel corso degli ultimi quattro anni non è certo una novità: il virus iniziale è stato soppiantato da varianti caratterizzate da un indice di contagiosità sempre più elevato.

Perché il Coronavirus non è ancora scomparso (grantennistoscana.it)

Ma nel 2023 ci si aspettava che, proprio grazie all’alto numero di vaccinazioni effettuate, questo virus andasse progressivamente a svanire fino a scomparire del tutto. Ebbene quanto sta accadendo nell’ultimo periodo è la conferma del fatto che il SARS-CoV-2 difficilmente potrà sparire e, per lo meno, se anche dovesse accadere non è oggi dato sapere quando. Ed anzi i governi dovrebbero continuare a monitorarne con attenzione l’andamento così da poter intervenire per tempo al fine di evitare nuove eventuali ondate.

L’evoluzione del SARS-CoV-2 nel corso degli anni

Per quale motivo ciò sta accadendo ed il virus continua a persistere? Dalla sua identificazione avvenuta a fine 2019 in Cina la diffusione di questo Coronavirus è avvenuta in tempi rapidissimi in quasi ogni parte del mondo tanto da spingere l’Oms ad annunciare, dopo pochi mesi, che quella in corso era una pandemia. Quello che occorre analizzare per comprenderne la sua persistenza, è l’evoluzione nel corso degli anni: in generale i virus hanno una capacità di mutare molto forte e quello all’origine del Covid-19 non è certo da meno.

I rischi delle varianti del SARS-CoV-2 (grantennistoscana.it / fonte ansa)

Si tratta di un fenomeno noto come mutazione antigenica che porta alla comparsa di una serie di varianti del virus. Messo a dura prova dalle vaccinazioni, esso tende a potenziarsi dal punto di vista della trasmissibilità, cercando di superare il muro degli anticorpi generati da una precedente infezione o dalla vaccinazione stessa. La vaccinazione di massa ha consentito non solo di mettere fine alle ondate prima del tempo ma di portare ad una progressiva riduzione dei sintomi considerati più pericolosi.

Tanto che oggi la maggior parte delle persone che hanno effettuato almeno tre vaccini e vengono contagiate dal virus, presentano una sintomatologia lieve ed assimilabile nell’arco di pochi giorni. Occorre però sottolineare che, per ragioni economiche e logistiche, la vaccinazione non è avvenuta in maniera omogenea in ogni parte del mondo e ad oggi vi sono comunità scarsamente vaccinate e, quindi, con una copertura vaccinale così bassa da metterli ancora a rischio. Inoltre questa situazione rappresenta una preziosa ‘opportunità’ anche per il virus stesso che, sfruttando questi buchi, può continuare a diffondersi e circolare colpendo in primis le persone non vaccinate. Anche per tale motivo il rischio di mutazioni è più che concreto e non è da escludere che alcune delle varianti (come quella con la quale stiamo attualmente avendo a che fare e che si diffonde in tempi rapidissimi) possano risultare più problematiche di altre.

L’immunità naturale permette di evitare la reinfezione?

Si è parlato tanto anche di immunità naturale ovvero di ciò che accade dopo che si viene infettati dal virus. Questa immunità consentirebbe ad alcune persone di evitare il rischio di nuovi contagi. Il problema deriva dal fatto che non è chiaro ad oggi quanto essa duri nel tempo ed anzi secondo alcuni studi potrebbe esaurirsi in tempi rapidi esponendo dunque a possibili reinfezioni. Anche le reinfezioni rappresentano un concreto elemento di continua diffusione del virus perché anche chi ha già avuto il Covid-19 continuerebbe a rappresentare un ‘elemento di trasmissibilità‘.

Covid, l’immunità ed il rischio di reinfezione (grantennistoscana.it / fonte ansa)

Da qui l’importanza, anche nel caso di contagio avvenuto, di vaccinarsi ugualmente. Perché dunque il Covid non sparisce completamente ed ogni tanto torna ‘a farsi sentire‘? I motivi sono molteplici, legati anzitutto all’evoluzione del virus, ma anche alla disomogeneità nella distribuzione dei vaccini che ne consente la persistenza in aree con ridotte coperture vaccinali. E ancora alla possibilità di reinfezioni. Non è una lotta facile quella contro questo virus, se la si vuole condurre allo scopo di farlo completamente scomparire. Ed occorrono sforzi congiunti tra Paesi, mantenendo dove e quando necessario il distanziamento sociale e le altre misure di prevenzione; ma anche proseguendo con la vaccinazione di massa e seguendo tutte le linee guida indicate dalle autorità sanitarie. Solo attraverso una cooperazione globale potremo, si spera in tempi rapidi, dire definitivamente addio al SARS-CoV-2.

Daniele Orlandi

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