Grazie al rinnovo del contratto e a nuovi sussidi, alcuni lavoratori riceveranno circa 400 euro in più al mese. Chi sono i fortunati?
Buste paga più ricche grazie a un premio di produzione e ulteriori Bonus, sono queste le novità più rilevanti che riguarderanno una specifica categoria di dipendenti.
I premi verranno erogati sulla base del ruolo ricoperto dal lavoratore in azienda e delle difficoltà e responsabilità legate alle mansioni da svolgere. In altre parole, più complessi sono gli incarichi e più elevati saranno gli aumenti dello stipendio (gli importi massimi verranno riconosciuti a coloro che hanno un ruolo di coordinamento tra più dipendenti).
Gli incrementi salariali si inseriscono nell’ambito del processo di rinnovo del contratto collettivo 2019-2021 su cui, attualmente, stanno lavorando l’ARAN e i sindacati, ma ci sono buone possibilità che le trattative si concludano con successo entro la fine del mese.
A quanto ammonteranno i nuovi stipendi? Ecco gli importi per tutti i beneficiari
Le modifiche riguarderanno i dipendenti statali e, nello specifico, i circa 4 mila dirigenti pubblici della Pubblica Amministrazione.
Grazie al rinnovo del contratto, i dirigenti ENAC percepiranno circa 390 euro lordi al mese in più, i dirigenti di prima fascia ministeriali circa 340 euro in più e quelli di seconda fascia 195 euro in più.
Nello specifico, la paga dei manager statali si compone di tre voci: tabellare, posizione e risultato. Per i dirigenti di prima fascia, l’aumento tabellare sarà di 100 euro per il 2019, di 130 euro per il 2020 e di 170 euro per il 2021. L’incremento per la posizione, invece, sarà di 95 euro per il 2019 e di 170 euro per il 2020.
I dirigenti di seconda fascia percepiranno 195 euro in più al mese e, cioè, 135 euro di aumento tabellare e 60 euro di posizione. A tutto ciò si aggiungeranno gli arretrati per il 2019 che, per i dirigenti di seconda fascia ammontano a circa 8.500 euro lordi.
Gli stipendi dei dirigenti lieviteranno anche grazie alla pozione variabile, formata dalla quota finanziata dall’Amministrazione e dai premi di produzione. Tali voci, infatti, porteranno ad un incremento da 13.345 a 46.914 euro all’anno. Gli importi rientranti nella posizione variabile saranno decisi a seconda delle mansioni spettanti al singolo lavoratore e alla complessità del ruolo ricoperto.
Tramite la retribuzione di risultato, invece, si gratificheranno le performance individuali, con il riconoscimento di premi e l’introduzione di specifiche procedure per diversificare gli incrementi spettanti a seconda dei criteri di valutazione. Questi criteri dovranno prendere in considerazione anche gli obiettivi che ciascun dirigente è stato in grado di perseguire.
Saranno, infine, premiati i dirigenti impegnati in progetti e realizzazione di opere finanziati con i fondi del PNRR, che riceveranno maggiorazioni sulla busta paga fino al 30%.