A tutti capita di avvertire mancanza di energia ogni tanto, ma se associata ad altri sintomi può essere la spia di una malattia più grave.
Imparando a riconoscere i messaggi mandati dal nostro corpo potremo prenderci cura di no stessi ed essere in grado di valutare lo stato di salute. Il diabete è una condizione molto rischiosa che può portare ad altre malattie correlate, e i casi sono in costante aumento.
In questi giorni da bollino rosso per le ondate di calore sicuramente avvertiamo tutti un senso di affaticamento maggiore. Attenzione però perché ci sono altri sintomi che potrebbero far sospettare l’inizio del diabete, in una delle sue forme.
Il diabete infatti si distingue in diabete mellito di tipo1 e di tipo 2, e non è sempre facile comprendere le differenze soprattutto se non siamo esperti. In questo articolo spieghiamo quali sono le tipologie di diabete, le cause scatenanti, i primi sintomi e come si cura questa malattia.
Differenza tra diabete mellito 1 e 2
Quando si parla di diabete ci si riferisce a quei soggetti che, per varie cause, sono colpite da un aumento degli zuccheri nel sangue. Per la maggior parte delle volte la glicemia alta è data da un’alimentazione scorretta, ma entra in gioco anche la capacità o meno del pancreas di produrre insulina.
L’insulina è un ormone che serve proprio a regolare la quantità di zuccheri nel sangue. Nel diabete di tipo 1 l’organismo non riesce proprio a produrlo, e dunque i valori di zuccheri diventano incontrollabili. Nel diabete di tipo 2 può esserci una mancata produzione parziale di insulina o l’incapacità dell’ormone di svolgere correttamente la sua funzione.
- Il diabete di tipo 2 è la forma più comune di questa malattia e solitamente si manifesta nei soggetti adulti;
- il diabete di tipo 1 può comparire anche in età pediatrica. Si tratta di una malattia autoimmune perché il sistema immunitario attacca inspiegabilmente le cellule beta del pancreas, quelle che producono l’insulina.
In ogni caso, il diabete è una condizione non curabile al 100%, ma si può tenere sotto controllo tramite terapie farmacologiche e migliorando alimentazione e stile di vita. Se la persona diabetica non presta meticolosa attenzione ai livelli alti di glicemia, nel tempo subisce danni – a volte irreparabili – a organi, tessuti e funzioni dell’organismo e corre molti più rischi di morte precoce rispetto ad altri soggetti.
Perché viene il diabete?
Abbiamo detto che il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune, e quindi può derivare da predisposizione/mutazione genetica, anche se non sono escluse altre cause.
Il diabete di tipo 2, che è appunto più frequente, si innesca per via di numerose condizioni, molte di queste inerenti allo stile di vita. I soggetti che fanno vita sedentaria, i fumatori, chi è in sovrappeso o vicino all’obesità rischia di più di incorrere in diabete. Anche in questo caso, però, non si escludono familiarità o predisposizioni genetiche, anche se intervenire sullo stile di vita è più facile.
In altri casi il diabete insorge per altri fattori, come ad esempio:
- disfunzioni ormonali;
- malattie come la fibrosi cistica, pancreatite, tumore al pancreas, ipercolesterolemia o sindrome dell’ovaio policistico;
- uso di alcuni farmaci al cortisone;
Non solo mancanza di energia: ecco le prime avvisaglie del diabete
In caso di sospetto diabete, sono necessarie analisi specifiche, che solamente il medico curante può prescrivere. Si parla comunque di diabete conclamato quando si manifestano determinati valori.
Se facendo le analisi del sangue e le misurazioni della glicemia, il soggetto ha quantità uguali o maggiori di 200 mg/dL siamo di fronte a diabete, anche se il valore è comparso una volta sola e indipendentemente da ciò che il soggetto ha mangiato.
Se il soggetto non manifesta sintomi particolari ma dalle analisi emergono i dati sottostanti, siamo comunque in presenza di diabete:
- valori uguali o maggiori di 126 mg/dL a digiuno;
- uguali o maggiori di 200 dopo 2 ore dall’esame in cui si somministra del glucosio;
- valori di emoglobina glicata uguali o maggiori di 48 mmol/mol.
Per quanto riguarda la sintomatologia, ricordiamo che non si manifesta in ogni soggetto in modo uguale, ma esistono delle avvisaglie comuni.
- il soggetto avverte una sete continua, più frequente del solito;
- di conseguenza aumenta la frequenza delle minzioni;
- aumento di appetito;
- dimagrimento improvviso nonostante il medesimo o il maggior apporto di cibo;
- senso di affaticamento e stanchezza;
- comparsa di disturbi alla vista;
- sensazioni di formicolio alle estremità (mani e/o piedi);
- prurito alla pelle generalizzato non causato da altre patologie o condizioni;
- difficoltà delle ferite a guarire nei tempi fisiologici.
Come si cura il diabete
Abbiamo detto precedentemente che per il diabete non esiste una cura unica e completamente risolutiva, però può essere tenuto sotto controllo. Dopo la diagnosi, al paziente viene assegnata una terapia personalizzata, in base alla situazione generale.
Sicuramente si interviene migliorando lo stile di vita e costruendo una dieta alimentare ad hoc. A seconda della risposta all’insulina si può prescrivere la terapia appunto insulinica, tramite iniezioni.