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Curiosità

Autostrada: tanti stanno facendo questo errore e la multa è tremenda | Non farlo anche tu

C’è un errore in cui tanti automobilisti stanno incappando quando viaggiano in autostrada. Ma la multa può essere molto salata!

Se non lo sapevi devi stare attento: anche tu potresti aver fatto questo errore che potrebbe costarti davvero molto caro.

Attenzione a questo errore in autostrada: lo stanno facendo in tanti – grantennistoscana.it

Più o meno tutti sappiamo cos’è il telepass. È quel dispositivo elettronico che ci consente di pagare il pedaggio autostradale senza dover per forza passare alla cassa automatica del casello e o dal casellante in carne e ossa. Grazie al telepass possiamo viaggiare lungo una corsia preferenziale, il che evita di imbattersi in file chilometriche in autostrada velocizzando i tempi per l’automobilista.

Il sistema del telepass si basa su una tecnologia di nome RFID: Radio-Frequency Identification, ovvero identificazione a radiofrequenza. È una tecnologia di riconoscimento che consente di identificare in maniera univoca il dispositivo. Praticamente quando il veicolo si avvicina alla barriera del pedaggio autostradale il sistema RFID rileva la presenza del telepass a bordo del mezzo.

Il costo del pedaggio viene poi addebitato in maniera automatica sul conto corrente o sulla carta di credito che è stata associata al telepass. Oltretutto il costo del pedaggio autostradale per chi ha il telepass è inferiore a quello pagato dagli utenti che pagano allo sportello del casello. Col telepass infatti si può godere di un abbonamento a un prezzo inferiore.

Qual è la società che gestisce il telepass

Una cosa poco nota forse è che il telepass può essere usato anche fuori dall’Italia. Sì, è così: possiamo usare il dispositivo a radiofrequenza in tutti quei Paesi europei (come Francia, Spagna e Portogallo) che hanno un sistema di telepass compatibile con quello italiano.

Qual è l’azienda che ha in gestione il sistema del telepass in Italia? (foto Ansa) – grantennistoscana.it

A gestire questo sistema di identificazione è la Telepass S.p.A., società per azioni italiana attiva prevalentemente nel settore dei servizi per la mobilità nel contesto urbano e extraurbano, basati su app e dispositivi elettronici. Nata nel 2008 e con sede legale a Roma in via Laurentina, la società ha in Gabriele Benedetto l’attuale CEO. Ha alle proprie dipendenze poco meno di 500 lavoratori. La principale attività di Telepass S.p.A. è proprio la gestione del pagamento automatico dei pedaggi autostradali, velocizzata e semplificata grazie ai suoi dispositivi.

Finito questo veloce excursus sul telepass, sul suo funzionamento e sull’azienda che c’è dietro, cerchiamo di capire qual è l’errore in cui faremmo meglio a non cadere se non vogliamo essere penalizzati da una sostanziosa multa, che potrebbe anche arrivare oltre i mille euro.

L’errore da non fare assolutamente in autostrada, pena una multa bella salata

Quando un automobilista prende la decisione di fare un abbonamento al telepass dovrà naturalmente abbinare al dispositivo di identificazione un mezzo con una targa. Si tratta chiaramente di un passaggio del tutto obbligatorio. E proprio qui potrebbero nascere i guai.

Fare questo errore in autostrada significa prendersi un bel rischio – grantennistoscana.it

Poniamo ad esempio che al telepass venga abbinata una targa differente da quella del veicolo che usa concretamente il telepass. In questo caso la multa potrebbe risultare molto elevata. Le implicazioni sono chiare. Se ad esempio dovessimo chiedere qualche familiare – a nostro padre, a nostro fratello – di farci prestare il telepass dobbiamo essere consapevoli che stiamo rischiando parecchio.

Se dovessimo essere “beccati” infatti ci toccherebbe pagare non soltanto una multa salatissima, ma anche il prezzo pieno del pedaggio che non avevamo versato grazie al trucchetto del telepass in prestito. Per una “furbata” come questa la multa può toccare anche la cifra di mille euro. Un bel salasso.

Un altro errore da non fare e che può costare caro

Non è l’unico errore in autostrada col telepass che può costare caro al nostro portafogli. Se ci si fa prestare da altri il telepass come visto si rischia una bella multa. Ma anche registrare tre veicoli con un solo telepass non si può fare. Anche in questo caso rischiano di fioccare le multe.

Farsi prestare il telepass di un altro: non è il solo errore da evitare – grantennistoscana.it

Questo perché fino a due mezzi Telepass S.p.A. consente la registrazione su un unico dispositivo, ma non di più. Per poter registrare un terzo veicolo invece bisogna per forza stipulare un altro contratto.

Si può fare richiesta del dispositivo telepass per via telematica e riceverlo comodamente a casa dopo aver completato la procedura online. In alternativa c’è la possibilità di recarsi fisicamente in uno dei numerosi Punti Blu in autostrada o presso alcune banche convenzionate.

Per sottoscrivere un contratto per avere il telepass bisogna fornire i propri dati anagrafici e il codice fiscale, insieme a indirizzo, numero di telefono e un recapito di posta elettronica. Andrà anche indicato il numero di IBAN sul quale l’azienda provvederà ad addebitare la spesa del telepass. Infine, ovviamente, bisognerà indicare anche la targa (o le targhe, fino a un massimo di due) facendo attenzione a non cadere nell’errore di cui abbiamo parlato più sopra.

Quando saremo entrati in possesso del telepass non dovremo fare altro che applicarlo sul parabrezza. E iniziare così a utilizzare la corsia preferenziale evitando le lungaggini dovute alle file che spesso si formano in prossimità dei caselli autostradali. Stando al manuale del telepass, il dispositivo sarebbe da cambiare almeno ogni 4 anni per evitare che si possano verificare dei guasti.

L’incredibile trucco del “furbetto del telepass”

Farsi prestare il telepass dai parenti o registrare più di due veicoli con un solo dispositivo non è l’unica “furberia” escogitata per pagare meno al pedaggio. O per non pagare proprio nulla. A questo proposito qualche tempo fa fece scalpore ad esempio il trucchetto di quello che è stato prontamente ribattezzato il “furbetto del telepass”.

Il trucco escogitato da un furbetto col telepass ha davvero dell’incredibile – grantennistoscana.it

Si trattava di un arzillo pensionato che per qualche anno – dal 2020 al 2022 – ha viaggiato in autostrada tra Napoli, Roma e Caserta senza pagare un centesimo di telepass. Girare mezza Italia in autostrada – ogni sera una meta diversa – però aveva un costo non indifferente.

Per risparmiare almeno sul costo del pedaggio, “fregando” la sbarra che si apre e si richiude dopo aver fatto passare i veicoli, si è inventato così un escamotage rischiosissimo. Tanto più in considerazione dell’età anagrafica (80 anni) di quello che è stato chiamato anche “nonno sprint”.

Come funzionava lo stratagemma per aggirare il pedaggio

In pratica funzionava così: ogni volta che si avvicinava al casello, l’ottantenne si accodava all’auto munita di telepass immediatamente precedente alla sua, il tutto a una distanza davvero ridottissima. Parliamo di una mossa che, come è facile capire, richiede riflessi pronti e colpo d’occhio non comuni, particolarmente alla sua età.

“Incollandosi” al posteriore dell’auto davanti a lui, il pensionato riusciva così a beffare il sistema di rilevamento, rendendosi come “invisibile”. Una volta superata la sbarra rimasta nella sua solita posizione verticale, il furbetto del telepass aveva letteralmente un’autostrada spalancata davanti a sé.

Il rischiosissimo trucchetto per scroccare il pedaggio gli è riuscito diverse volte, incredibilmente senza mai tamponare o urtare la macchina che lo precedeva. Evidentemente sapeva fare bene i calcoli al volante. Meno bene però i conti li aveva fatti con le telecamere di sicurezza che, trucchetto dopo trucchetto, sono riuscite infine a individuarlo e a permetterne il rintracciamento. Per la sua “furbata” prolungata nel tempo adesso dovrà innanzitutto pagare tutte le volte che è transitato dal casello autostradale senza sborsare un soldo di pedaggio. Per i suoi viaggi gratis dovrà infatti restituire alla Società Autostrade ben 4 mila euro di scontrini mai pagati.

Ma non è tutto: per “nonno sprint” è arrivata anche la denuncia penale. Già, perché il furbetto del telepass dovrà rispondere pure del reato di insolvenza fraudolenta.

Emiliano Fumaneri

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