Far quadrare i conti è semplice anche se si hanno pochi soldi in cassa. Basta solo adottare certe accortezze che gli esperti di contabilità conoscono bene.
Sono tempi duri per tutti: ormai da mesi l’inflazione galoppa, i prezzi – dai generi alimentari ai carburanti all’intrattenimento – sono schizzati alle stelle, e si respira un clima di incertezza generale che pesa come un macigno sul commercio e l’economia nel suo insieme. Per molti di noi far quadrare i conti a fine mese, senza incorrere in spiacevoli sorprese (vedi alla voce: spese impreviste e portafoglio vuoto), si rivela un’ardua impresa. Ma tutto può essere più facile se si adotta un escamotage semplice quanto geniale, ben noto ai ragionieri…
Soprattutto chi ha una famiglia sulle spalle sa bene quanto 1 euro in più o in meno possa fare la differenza. Eppure, in pochi riescono a razionalizzare al massimo l’economia domestica. E basta un niente – una bolletta o una multa a sorpresa, una fattura dimenticata, un guasto improvviso in casa, per esempio – per mandare all’aria il budget e ritrovarsi in grave difficoltà. La buona notizia è che c’è un modo per far sì che le uscite non superino mai le entrate. E magari, nel frattempo, riuscire anche a mettere qualche soldo da parte. Scopriamolo insieme.
La ragioneria applicata all’economia domestica
Oggi come oggi tutti dobbiamo essere dei piccoli economisti e ragionare con la mentalità di chi ha come priorità assoluta quella di far quadrare i conti. La famiglia non è solo il centro dei nostri affetti, ma anche una piccola società, con un suo bilancio da mantenere almeno in pareggio (e possibilmente in attivo). Armatevi dunque di un foglio di calcolo Excel e, soprattutto, di tanta buona pazienza!
La prima regola è quella di registrare tutte – ma proprio tutte – le spese che affrontiamo mese per mese. Dalla confezione di caramelle alla rata del mutuo di casa: ogni singolo centesimo ha la sua importanza e va tenuto in debito conto. Ricordate il vecchio adagio per cui “i miliardi si fanno con le cento lire”? I proverbi non sbagliano mai e, fatte le debite proporzioni, nel nostro caso vale la stessa regola. Il presupposto fondamentale è che ogni mese ci sono delle spese certe, inevitabili e indifferibili, e che devono assolutamente essere coperte. Ma questa è solo la prima regola.
Uno stratagemma semplice ma fondamentale
Come tutti ben sappiamo, c’è anche tutta una serie di spese non mensili, ma che devono essere sostenute nel corso dell’anno. E qui entriamo in un campo un po’ più tecnico, quello dei “ratei” e “risconti” (due termini che non suoneranno nuovi a chi ha studiato ragioneria). Un esempio è quello della spesa per l’assicurazione di casa o della propria auto. In poche parole, si tratta di suddividere l’importo annuale per 12 e scalare la “rata” mese per mese. Idem per le spese ordinarie del condominio, per la tassa sui rifiuti e così via. La quota disponibile dello stipendio (o degli stipendi) su cui un nucleo familiare può contare va calcolata detraendo entrambe le tipologie di oneri mensili. La stessa regola vale naturalmente per i single.
Il vantaggio sta nel fatto che ogni mese avremo il saldo reale tra entrate e uscite, e le spese annuali più grosse non andranno a intaccare il bilancio del mese in cui scadono, ma saranno “spalmate” nell’arco di un anno intero, con 12 quote sicuramente più facili da gestire. Se poi, com’è auspicabile, c’è una somma di denaro che avanza, la si può riversare in una sorta di “fondo emergenze” che andremo a registrare sempre nel nostro foglio Excel. Insomma, le parole chiave sono pianificazione, razionalizzazione e controllo.
La vecchia regola del 50-20-30
Restando in tema, va detto che una delle regole più utilizzate nella gestione del bilancio familiare è quella del 50-20-30. Si tratta di una strategia utile per creare un proprio libro contabile nel quale poter individuare le spese essenziali e necessarie e distinguerle da quelle che possono invece essere tagliate. In tal modo andremo automaticamente a creare un salvadanaio di risparmio al quale attingere se e quando ne avremo bisogno.
In poche parole, il budget mensile viene prima diviso a metà: da un lato la quota dei costi inevitabili, dall’altro quella delle spese non essenziali. Quest’ultima metà andrà poi a sua volta suddivisa in una parte destinata al risparmio (pario al 20%) e un’altra per le spese superflue (pari al 30%). In questo modo potremo individuare in anticipo qual è il budget a disposizione mese per mese, affrontando con serenità gli impegni economici ma concedendoci anche qualche piccolo sfizio…