Quello che è successo in un noto aeroporto internazionale ha dell’incredibile: la donna rischia ora dei grossi guai.
Viaggiare in aereo è cambiato molto con il passare degli anni, basti pensare alle recenti modifiche adottate da diverse compagnie che non accettano più nemmeno i bagagli a mano. Fino a pochi anni fa, specialmente prima della pandemia, quasi tutte le aziende impegnate nei trasporti aerei permettevano ai loro passeggeri di portare con sé, senza doverlo caricare in stiva ed entro determinate misure, un bagaglio da poter mettere tranquillamente nei portelloni situati sopra ai sedili.
Ora non è più così, almeno per la maggior parte delle compagnie aeree, chi vuole viaggiare deve farlo con il minimo indispensabile al seguito. Le nuove politiche prevedono infatti, all’interno del veicolo, l’inserimento di bagagli sempre più piccoli. Ad oggi, ad esempio, sono molte le aziende che accettano al massimo uno zaino. Inserirci tutto l’occorrente per una vacanza completa è ovviamente impossibile e questo sta spingendo sempre più passeggeri a dover far viaggiare anche i loro bagagli. Politica che ha contribuito a far lievitare significativamente i prezzi relativi agli spostamenti per via aerea.
Nonostante le direttive sempre più rigide nei confronti dei viaggi in aereo, c’è ancora chi non conosce tutte le normative e chi, forse più semplicemente, cerca di fare il furbo aggirando i controlli. Questo è ciò che è successo qualche giorno fa ad una donna che voleva raggiungere la Cina ma che è invece finita per dare vita ad un incredibile episodio che nel giro di pochissimo tempo ha già fatto il giro del mondo. Ciò che le hanno trovato addosso mentre cercava di imbarcarsi ha davvero pochi precedenti.
Incredibile scoperta all’aeroporto: la donna è finita nei guai
Vicenda consumatasi nelle ultime ore nell’aeroporto di Hong Kong, a riportare quanto successo è stato il Global Times che ha fatto luce su una vicenda a dir poco surreale. La protagonista dell’accaduto è stata una donna che ha cercato di lasciare l’ex colonia britannica per raggiungere la città cinese di Shenzen tenendo nascosti ben cinque serpenti.
Per portare con sé i pericolosi animali, la donna protagonista della vicenda non si è munita di chissà quale borsa ma ha preferito nascondere i rettili sotto i vestiti. Ad allertare le autorità dell’aeroporto sono state proprio le insolite forme che si nascondevano sotto gli abiti della malcapitata. La donna avrebbe usato delle calze arrotolate intorno al suo busto per cercare di far passare i serpenti.
Una situazione al limite del paradossale sicuramente buona per le nuove edizioni di Airport Security, programma televisivo dedicato proprio alle storie aeroportuali più disparate. Le forze dell’ordine hanno immediatamente sottratto gli animali alla donna che sono stati prontamente consegnati a chi di dovere. La specie in questione è nota come serpenti del grano e possono raggiungere i quasi 2 metri di lunghezza.
Tuttavia si tratta anche di una specie assolutamente innocua per l’uomo ed è per questo che si tratta allo stesso modo di una razza particolarmente richiesta sul mercato. L’obiettivo della donna era sicuramente quello di vederli a buon prezzo, peccato per lei che non sia riuscita nel suo intento. Al momento non è certo se la donna sia stata multata o se sia ancora sotto custodia cautelare.
Animali a bordo degli aerei: cosa dice il regolamento
I siti internet di diverse compagnie aeree indicano che è possibile portare con sé degli animali domestici in cabina, facendo riferimenti a cani, gatti e anche altre specie, purché si trovino all’interno di una valigia che rispetti delle determinate dimensioni che variano a seconda della compagnia scelta. La borsa da viaggio dovrà poi essere posizionata davanti al passeggero.
Discorso assai più diverso per quanto riguarda animali come roditori, rapaci, puzzole e persino per i rettili: per quanto riguarda queste creature non c’è possibilità di trasportarli con se in aereo. In caso contrario, come successo in quel di Hong Kong, si rischia di andare incontro a spiacevoli conseguenze.