La nuova politica dell’UE prevede ulteriori stangate nei confronti degli automobilisti: il prezzo del carburante arriverà alle stelle.
Dall’inizio degli anni venti di questi nuovo millennio sono diversi settori che hanno fatto registrare un significativo aumento dei prezzi. Colpa prima della pandemia da coronavirus che stravolto gli equilibri di tutto il mondo e poi anche della guerra tra Russia ed Ucraina. Tutte situazioni che non hanno fatto altro che mischiare le carte in tavola.
Specialmente per quanto riguarda le utenze, come il gas, e il carburante. Basti pensare a quanto visto nell’ultimo anno: il diesel ha raggiunto vette mai toccate prima, arrivando persino a costare più delle benzina. Un vero e proprio colpo per tutti gli automobilisti ma anche per l’aziende che lavorano su strada, impossibile non pensare a tutti i trasportatori, che in questo modo hanno subito una durissima stangata.
Fortunatamente in quest’ultimo periodo i prezzi del carburante, nonostante siano ancora abbastanza alti, hanno subito una considerevole frenata fondamentale per dare una mano alle già colpite economie di tutti gli abitanti d’Europa. Continente che rimane comunque tra i più cari per quanto riguarda il prezzo della benzina, del diesel e di altri carburanti utili per fare rifornimento.
Nuovi aumenti in vista per diesel e benzina: la politica dell’Unione Europea è chiara
Attenzione, però, perché un nuovo aumento dei prezzi arriverà molto presto. Al di là delle dinamiche che hanno contribuito ad alzare i prezzi del carburante, c’è una politica ben precisa che bisogna considerare quando si ha a anche fare con situazioni di questo tipo: ovvero la salvaguardia ambiente che per ottenere dei risultati reali sul cambiamento climatico ha bisogno di imporre delle importanti strette alle emissioni di CO2.
Questo è uno dei motivi principali per cui il consumo di diesel, benzina e di altri prodotti nocivi per l’ambiente diventerà sempre di più un lusso per i cittadini di tutto il mondo. A partire dal 2027 le compagnie petrolifere saranno obbligate a pagare una tassa aggiuntiva relativa alle emissioni di anidride carbonica, questo si riverserà su chiunque si fermerà al distributore per fare rifornimento. L’aumento dei prezzi dei carburanti sarà una logica conseguenza di questa nuova stretta.
Stando a delle prime stime relative alle novità che partiranno ufficialmente tra qualche anno, la benzina dovrebbe aumentare di circa 10 centesimi al litro mentre il diesel potrebbe aumentare arrivando persino a toccare i 12 centesimi al litro. Ma non è detto che l’aumento non possa rivelarsi ancor più significativo di così.
La politica contro l’eccessiva emissione di sostante nocive per l’ambiente si sta facendo sempre più dura e si sta pensando di portare i carburanti addirittura oltre i 2 euro al litro. Una vera e propria mazzata per gli automobilisti di tutto il continente, e non solo, che sperano di poter dare il loro contributo in favore dell’ambiente ma nella giusta misura.
Così la salvaguardia ambientale sta cambiando il mondo: l’Arabia dice addio al petrolio
Così facendo si rischia di creare più di qualche disagio nella vita quotidiana delle persone. Specialmente in quella di chi, come detto, ha necessità di spostarsi per lavoro. Purtroppo, o per fortuna, la lotta contro il cambiamento climatico si sta facendo sempre più serrata e ci sono alcuni Paesi che prevedono di portare le emissioni di CO2 a zero entro l’anno 2030.
Persino l’Arabia Saudita, che è diventata una della nazionali più importanti del mondo grazie al petrolio e ai suoi derivati, ha l’obiettivo di abbandonare la sua risorsa più preziosa entro il 2030 per investire in nuovo importanti settori. Come quello del turismo, ad esempio. Al di là di quello che siamo stati abituati a conoscere negli anni, il mondo del domani appari molto diverso da com’è oggi.
