Spostarsi in bicicletta è salutare, economico e rispettoso dell’ambiente, ma fate attenzione! Una disattenzione potrebbe costarvi cara.
Eliminare il traffico stradale all’interno delle città è sicuramente un bene per la salute pubblica e rende l’ambiente maggiormente accogliente per residenti e turisti. La possibilità di girare per le vie di un centro storico senza dover prestare attenzione alle auto che passano e senza correre il rischio di venire investiti è sicuramente un aspetto che rende maggiormente piacevole passeggiare e godersi ciò che la città ha da offrire.
In Europa la maggior parte delle città ha adottato le ztl per le zone turistiche e storiche. Una buona abitudine che si sta facendo strada anche qui da noi e che è da anni una realtà a Milano. I cittadini per spostarsi utilizzano i mezzi pubblici – soprattutto la metropolitana – oppure monopattini e biciclette. Per questi due mezzi di spostamento, economici, salutari e non inquinanti, molte città hanno costruito delle apposite carreggiate che percorrono tutta la città, ma non sempre i ciclisti hanno a disposizione questa corsia preferenziale.
Nelle città italiane in cui è facile e tutelato lo spostamento con la bicicletta, il numero di italiani che decide di ricorrere a questi mezzi è in aumento. Tuttavia, proprio perché si tratta di un’abitudine ancora “nuova”, dovrebbero sapere che circolare in bici non significa essere immuni alle multe.
Viaggi in bicicletta: attenzione a non commettere questo errore, potrebbe costarti caro
Gli spostamenti in bicicletta, infatti, sono regolamentati dal Codice della Strada. Proprio perché in molte città italiane non ci sono piste ciclabili che percorrono tutte le strade, per i ciclisti è necessario spostarsi anche su tratti non preposti esclusivamente a questi mezzi. In questi casi bisogna rispettare delle regole per la propria sicurezza e per quella degli altri. Le infrazioni sono ovviamente punite con delle sanzioni amministrative.
L’articolo 132 comma 11, ad esempio, prevede una multa per gli automobilisti e i ciclisti che viaggiano contromano. Ma tra i comportamenti vietati che sono stati previsti dai redattori del Codice della Strada c’è l’utilizzo dei marciapiedi, quello di viaggiare in due su una bici omologata per una persona e quello di mettersi a pedalare quando non si è sobri. Regole che sono di buon senso e che chiunque di noi, anche non conoscendole, rispetterebbe.
Ce n’è un’altra però, che probabilmente molti non conoscono e che potrebbe costare cara. L’articolo 68 comma 1 del CdS prevede infatti che le biciclette siano dotate di un campanello e che questo debba avere un’intensità di suono tale che permetta a pedoni e automobilisti di sentirlo a 30 metri di distanza. Chiunque giri in bicicletta senza il campanello rischia una multa che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 102 euro.