Bittarelli (presidente cooperativa Taxi 3570) spiega cosa avrebbe fatto a Roma se fosse stato il Sindaco

Un importante esponente del mondo dei tassisti esprime perplessità sui nuovi provvedimenti decisi dal governo in materia.

Negli ultimi giorni, il Consiglio dei ministri ha comunicato le nuove disposizioni sul mercato dei taxi, contenute nei decreti Omnibus del mese di luglio. La tensione tra tassisti e istituzioni è subito cresciuta. Le nuove misure cercano di migliorare un problema che affligge il sistema di trasporto italiano da molti anni: la mancanza dei taxi.

bittarelli pensiero su roma
Affrontare il problema della carenza dei taxi è presente da molti anni in Italia e solo ora si sta cercando una soluzione (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

L’Italia ha un numero limitato di taxi rispetto alla crescente domanda, in particolar modo durante la stagione estiva. La difficoltà nel rilascio di nuove licenze, nonostante la chiara necessità, è dovuta principalmente alle proteste dei tassisti, che cercano di tutelare i propri interessi e impedire la svalutazione del loro lavoro, ostacolando le liberalizzazioni.

L’approvazione del decreto Omnibus ha contribuito a riaccendere le polemiche e ora diversi esponenti politici e personaggi pubblici stanno entrando nel dibattito. Un’opinione molto interessante è quella di Lorenzo Bittarelli, presidente della cooperativa RadioTaxi 3570, che ha condiviso con Notizie.com il suo punto di vista, offrendo uno spaccato dettagliato delle sfide e delle potenziali soluzioni per la città di Roma.

Da dove nasce il problema dei taxi in Italia

La legislazione che regola il servizio taxi in Italia risale al 1992 e non è più stata aggiornata da allora. Questa norma, vecchia di tre decenni, specifica come vengono rilasciate le licenze dai comuni seguendo le indicazioni regionali e permette ai possessori di licenze di trasferirle ad altre persone. Questi due aspetti della legge sono al centro delle controversie attuali.

In genere, infatti, le autorità locali rilasciano raramente nuove licenze. Di conseguenza, la trasferibilità della licenza ha dato vita a un mercato secondario, dove i prezzi si sono notevolmente alzati nel corso degli anni. L’acquisizione di una licenza nelle maggiori città può costare fino a svariate centinaia di migliaia di euro.

in italia la legge sui taxi è molto vecchia e va aggiornata
La legislazione che regola il mercato dei taxi è di oltre 30 anni fa (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

I dati più recenti sul totale delle licenze provenienti dall’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), l’organismo responsabile della gestione del trasporto pubblico, sono del 2018 e neanche questi sono stati ulteriormente aggiornati. Secondo queste informazioni, alla fine del 2018, esistevano approssimativamente un totale di 20.000 licenze taxi in Italia, di cui 7.703 a Roma e 4.852 a Milano.

C’è un dato particolare che fa capire molto chiaramente qual è il problema: il numero di licenze è rimasto pressoché invariato dal 2008, nonostante la crescita del turismo.

Perché i comuni non rilasciano nuove licenze?

Le amministrazioni comunali possono rilasciare nuove licenze. La legge del 2006, nota come “decreto Bersani”, permette interventi per il potenziamento del servizio di taxi, attraverso l’assegnazione di nuove licenze stagionali non cedibili e la disposizione di turni di lavoro aggiuntivi per adeguare il servizio all’aumento della domanda, specie nei mesi estivi.

Il motivo per cui non viene fatto è perché la categoria dei tassisti è sempre stata contraria all’assegnazione di nuove licenze. Una maggiore concorrenza significherebbe per loro una diminuzione dei guadagni e una svalutazione del prezzo delle licenze che hanno acquistato a caro prezzo.

il nuovo decreto contiene novità sul rilascio di licenze per i taxi
Il nuovo decreto prevede il rilascio di licenze aggiuntive, soprattutto nei periodi di picco del turismo (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

Le amministrazioni comunali e la politica in generale sono restie a inimicarsi una categoria propensa a scioperi e proteste, che potrebbero produrre disagi su vasta scala.

Durante questa ultima estate, però, il problema della carenza dei taxi nelle grandi città è tornato a farsi sentire con gran forza. Da Roma sono arrivate foto di file chilometriche di gente alla disperata ricerca di un taxi, turisti stranieri persi e sconvolti dalla situazione e lavoratori che hanno dovuto affrontare diversi disagi.

La politica, quindi, si è finalmente decisa ad affrontare il problema. Il decreto “Asset e Investimenti” prevede che le metropoli, le città principali e quelle con aeroporti internazionali lancino un bando speciale per nuove licenze taxi, con una potenziale crescita fino al 20% rispetto al numero attuale. Questo bando sarà destinato ai nuovi entranti e seguirà una procedura semplificata, ma sarà esclusivo per coloro che posseggono un veicolo ecologico.

L’aspetto più significativo del decreto riguarda l’aumento potenziale delle licenze taxi. Se da un lato questo apre nuove opportunità, dall’altro Bittarelli sottolinea la necessità di analizzare la questione da più punti di vista.

Le nuove disposizioni e il pensiero di Bittarelli

Lorenzo Bittarelli, il presidente della cooperativa RadioTaxi 3570, ha condiviso le sue riflessioni durante un’intervista esclusiva a Notizie.com.

Il presidente ha accolto positivamente alcune novità, come la semplificazione delle procedure per la doppia guida. Tuttavia, ha sollevato dubbi sulle licenze stagionali, che potrebbero portare a costi eccessivi per i tassisti e a un ritorno dell’investimento incerto.

Secondo Bittarelli, sarebbe stato più efficace applicare il modello del decreto Bersani, in cui le licenze non sono cedibili e sono gestite dalle cooperative. Questo garantirebbe una gestione più uniforme e potrebbe aiutare i tassisti a evitare costi proibitivi.

pensiero bittarelli sui taxi a Roma
Bittarelli evidenzia il fatto che non si possono semplicemente aumentare le licenze senza fornire condizioni di lavoro più eque a tutti i tassisti (Foto Ansa) – grantennistoscana.it

Nell’intervista, Bittarelli ha avuto modo di parlare anche della “sua” Roma. Il presidente di RadioTaxi 3570 ha dichiarato che, fosse stato lui il sindaco della città, avrebbe già rilasciato 300 licenze taxi in più. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di fornire anche più corsie preferenziali e piazzole per la sosta.

Il presidente della cooperativa ha anche suggerito misure di compensazione per i tassisti. Ha proposto di reintrodurre il credito di imposta sui carburanti e di ridurre l’IVA dal 22% al 4% per chi acquista auto elettriche o per disabili. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di introdurre flessibilità nelle tariffe, suggerendo l’uso delle app per offrire una gamma di prezzi in base alla domanda.

Bittarelli ha concluso l’intervista esprimendo la sua insoddisfazione per la mancanza di dialogo con l’assessorato di competenza a Roma. Nel frattempo, il governo italiano sta cercando di correggere il tiro sui nuovi provvedimenti. Diverse associazioni dei tassisti, infatti, hanno già annunciato scioperi e proteste contro il nuovo decreto.

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