Come si fa ad accedere alle agevolazioni per le spese di assistenza per i familiari non autosufficienti? Quello che c’è da sapere.
La spesa media delle famiglie italiane per i servizi domestici nel primo semestre 2023 è diventata quasi insostenibile per i nuclei a basso reddito, costretti a fare i conti con un aumento di 58 euro mensili (+ 7,8%).
Dunque sapere chi può detrarre le spese per la badante è diventata una questione cruciale. L’Agenzia delle Entrate ha messo in chiaro che può dedurre le spese per la badante la persona che effettivamente ha sostenuto la spesa, anche se non è titolare del contratto di lavoro con la badante. Per esempio il figlio che paga la badante per l’assistenza del genitore, anche se il contratto è intestato al padre o alla madre.
Fondamentale anche conservare la documentazione per la deduzione delle spese. Vanno sempre conservate le ricevute di pagamento. Bisogna accertarsi anche che la ricevuta indichi i dati anagrafici e il codice fiscale del familiare assistito.
Badanti, quante spese si possono dedurre
I contributi previdenziali versati dal datore di lavoro sono deducibili, vale a dire che si possono togliere dal reddito lordo, cioè dal totale dei propri guadagni, prima di andare a calcolare le tasse. C’è un limite però di contributi deducibili nel caso delle badanti.
È possibile dedurre dal reddito lordo le somme versate l’anno precedente ma fino a un massimo di 1.549,37 euro. Il limite si applica soltanto alla parte di contributi a carico del datore di lavoro, cioè se – per restare all’esempio di prima – è il figlio a pagare la badante.
A contare poi è quanto effettivamente pagato di contributi. Si applica infatti il principio di cassa. Come detto per dedurre le spese per la badante bisogna conservare tutte le ricevute di pagamento. Queste devono includere il nome e il cognome del datore di lavoro e quello della badante, le ore lavorate nel trimestre, l’effettiva retribuzione oraria e l’importo totale corrisposto.
Dove indicare i contributi versati per la badante
Le ricevute vanno poi intestate all’Inps e pagate con bollettino postale o MAV. In sede di dichiarazione dei redditi i contributi versati alla badante andranno indicati nel Rigo E23 del modello 730.
Come visto, allo stato attuale il limite di deducibilità è di 1.549,37 euro. L’intenzione del governo però è quella di innalzarlo almeno fino a 3 mila euro. Un raddoppio che darebbe una notevole boccata d’ossigeno alle famiglie italiane.
Le associazioni, come Assindatcolf, spingono non soltanto per un aumento delle deduzioni, ma anche per un assegno unico più corposo. C’è anche la richiesta di introdurre una Prestazione universale per la non autosufficienza.