Quali sono i bonus che è possibile applicare all’acquisto di una nuova ed efficiente caldaia? Sono diverse le possibilità di agevolazione, vediamole insieme
La scomparsa del Superbonus al 110%, sostituito da una versione ‘ridotta’ al 90% ha modificato un po’ le cose per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di un immobile. Se in precedenza molti di essi venivano di fatto effettuati a costo zero per il proprietario, oggi non è più così.
Resta però la possibilità di accedere ancora ad una ricca serie di bonus che permettono di abbattere e non di poco i costi sostenuti. Entriamo dunque nel merito per quello che è uno degli acquisti più importanti qualora si decida di ristrutturare casa ovvero la caldaia: esistono varie agevolazioni in tal senso che consentono di ottenere un risparmio compreso tra il 50 ed il 90%.
Anzitutto non dimentichiamo che un intervento di questo tipo rappresenta già di per sé un investimento improntato al risparmio dal momento che le caldaie a condensazione, quelle di ultima generazione, permettono di risparmiare fino al 30% dei costi in bolletta dal momento che vanno a sfruttare anche il calore dei fumi di combustione. Ma anche per la loro installazione si può già ottenere un taglio dei costi, mediante la restituzione di una percentuale degli stessi sotto forma di detrazioni annuali.
I bonus in questione sono il bonus ristrutturazione al 50%, i due Ecobonus al 50 o al 65% e il Superbonus al 90%. Quattro tipi di detrazioni fiscali che l’Agenzia delle Entrate riconosce, purché la nuova caldaia sia a condensazione ed in classe energetica A o superiore, che vada dunque a garantire prestazioni energetiche migliori e che dunque, comporti un miglioramento sia dal punto di vista economico che ambientale.
Altro elemento da segnalare è legato al fatto che queste detrazioni sono riconosciute non solo sul valore della caldaia ma anche sui costi di smontaggio e montaggio oltre che di collaudo della stessa. In sostanza anche l’intervento del tecnico sarà compreso, pur rispettando le modalità di pagamento per l’accesso alle detrazioni, nei bonus. Per quanto riguarda il bonus ristrutturazione casa, è possibile far rientrare questo acquisto nella manutenzione straordinaria: lo si può sfruttare qualora ci si trovi davanti ad una prima installazione di una caldaia, dal momento che le altre forme di agevolazione non hanno questo vantaggio.
In alternativa troviamo l‘Ecobonus caldaia al 50% nel caso di sostituzione dell’impianto con un altro dotato di caldaia a condensazione di classe A o superiore. Questo Ecobonus può arrivare al 65% qualora le nuove caldaie siano provviste di sistemi di termoregolazione o domotica evoluti. Nonché per l’installazione di impianti solari per produrre acqua calda sanitaria o di impianti a pompa di calore. Infine si può accedere al Superbonus al 90% solo nel caso in cui l’intervento di sostituzione della caldaia sia effettuato insieme ad altri lavori che rientrano nell’incentivo e comporti un miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione di almeno due classi.
Chiaramente ogni intervento ha dei limiti in termini di spesa detraibile: nel caso di detrazione Irpef al 50 per la sostituzione dell’impianto l’importo limite è pari a 30mila euro di spesa. Lo stesso vale anche per gli Ecobonus al 50 e 65% con, nel secondo caso, la possibilità di far rientrare nei costi l’acquisto di sistemi di termoregolazione evoluti o di impianti dotati di apparecchi ibridi, ovvero tutto ciò che consenta di ottenere un concreto risparmio energetico.
Il limite di spesa resta a 30mila euro anche per quanto riguarda il Superbonus ma in questo caso occorre presentare una serie di specifici documenti ed è necessario che sia un professionista abilitato, ovvero un geometra, un architetto o un ingegnere a certificare l’avvenuto miglioramento di due classi energetiche dell’immobile.
Tra i documenti necessari rientrano, infatti, il certificato di asseverazione, la certificazione dei produttori della caldaia e delle valvole termostatiche nonché le schede tecniche dei prodotti e la documentazione supplementare eventualmente fornita. Inoltre al proprietario dell’immobile è richiesto di conservare tutte le fatture riguardanti le spese sostenute, la ricevuta del bonifico bancario o postale, il numero della fattura, i dati del richiedente e del beneficiario. Infine la ricevuta dell’invio effettuato all’Enea che corrisponde al codice CPID e che di fatto rappresenta la conferma dell’avvenuta trasmissione della documentazione. Si può in alternativa conservare ricevuta della raccomandata postale qualora l’invio avvenga in tal modo.
L’invio all’Enea è un obbligo, per poter ottenere le detrazioni, nel caso di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica o che riguardano l’impiego di fonti energetiche rinnovabili o, ancora, che comportano un risparmio energetico. E solitamente i tempi per farlo sono di 90 giorni dalla conclusione dei lavori. Prima dell’acquisto, dunque, è bene capire in anticipo quale bonus si andrà a sfruttare.
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