Tutto quello che bisogna sapere sul bonus porte, ecco come si fa a richiederlo e quanto vale, lo sconto previsto e le condizioni richieste. Le informazioni utili da conoscere.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un vero e proprio boom di bonus edilizi, per la ristrutturazione e sistemazione della casa. Contributi o sgravi fiscali offerti dal governo ai cittadini per incentivare il restauro e l’efficientamento degli immobili. Dal bonus facciate al superbonus al 110%, dal bonus zanzariere e infissi al bonus porte.
Proprio del bonus porte ci occupiamo qui. Dovete sapere, infatti, che è previsto un bonus anche per la sostituzione delle porte di casa. Cerchiamo di capire come funziona, quando è concesso e l’importo di spesa per il quale si può richiedere.
Qui di seguito trovate tutte le indicazioni in dettaglio sul bonus porte. Se anche voi state pensando di sostituirle, ecco tutto quello che dovete sapere.
Bonus porte, come si fa a richiederlo e quanto vale
Il bonus porte è uno dei tanti bonus introdotti dai vari governi negli ultimi anni per andare incontro agli italiani alle prese con i lavori di casa. Si tratta di uno dei tanti incentivi per il rinnovo della propria abitazione, come restauro, ristrutturazione, efficientamento energetico e anche sistemazione e arredamento degli interni. Quest’ultimo è il caso del bonus mobili.
Anche il bonus per la sostituzione delle porte di casa è un incentivo a migliorare e sistemare gli interni di una abitazione. Un contributo importante che è concesso per il 50% della spesa complessiva che non superi un limite massimo.
Quando è concesso il bonus porte
Va tuttavia precisato che il bonus porte non è concesso per tutti i casi di sostituzione delle porte di casa ma solo quando vengono svolti in concomitanza anche lavori di ristrutturazione di una abitazione. Dunque chi deve semplicemente cambiare le porte di casa, senza dover fare altri lavori, non potrà richiedere il bonus porte. Dovrà pagare la spesa di sostituzione per intero, senza sgravi né contributi.
Invece chi sta ristrutturando casa con lavori edilizi importanti, può beneficiare del bonus porte al 50%. Tra questi lavori sono compresi la costruzione, la sostituzione, l’abbattimento, l’ampliamento o il restringimento di una parete. Altri lavori di consolidazione strutturale o comunque di modifica consistente dell’immobile. Anche l’allargamento di una porta, che significa modificare una parete, rientra nei lavori di ristrutturazione edilizia e in questo caso si può chiedere il bonus porte per la porta nuova. Il che è più che logico.
Per poter beneficiare del bonus porte, dunque, è necessario che nella stessa casa siano in corso opere di ristrutturazione e manutenzione straordinaria soggette a titolo abilitativo (CILA) oppure opere soggette a edilizia libera.
Bonus ristrutturazione
Dunque, il bonus porte rientra nel bonus ristrutturazione, anche questo concesso al 50% della somma spesa. Nel momento in cui il proprietario di una abitazione decide di effettuare lavori edilizi con interventi nella parte muraria, con opere di ristrutturazione, appunto, o di manutenzione straordinaria, potrà ottenere il bonus al 50% anche sull’acquisto delle nuove porte di casa.
In cosa consiste il bonus ristrutturazione che può includere anche il bonus porte? Si tratta di uno sgravio fiscale distribuito su 10 anni e ottenuto sul 50% della spesa complessiva sostenuta (per lavori edilizi e di sostituzione delle porte), con un limite massimo di 96mila euro per unità immobiliare (abitazione). Questo sconto fiscale è concesso per spese effettuate entro il 31 dicembre 2024.
Poi, dal 2025 l’importo del bonus ristrutturazione scenderà al 36% della spesa sostenuta e per un importo massimo di 48mila euro. Dunque, conviene approfittare subito se avete bisogno di fare dei lavori edilizi in casa e anche di cambiare le porte.
Per ottenere il bonus ristrutturazione è richiesta un’altra condizione molto importante, che non dovete dimenticare altrimenti perderete il beneficio, si tratta del pagamento delle spese per i lavori edilizi (e la sostituzione delle porte) con il cosiddetto bonifico parlante. Nel bonifico parlante devono essere indicati: la causale del pagamento, i dati fiscali dell’impresa edile o dell’artigiano che ha eseguito i lavori (e dell’azienda fornitrice delle porte o di altri materiali per i lavori), infine il codice fiscale del beneficiario del bonus, colui che ha disposto i lavori (e acquistato le porte).
Detrazione fiscale
Il bonus ristrutturazione è chiamato anche “detrazione per recupero del patrimonio edilizio“, perché appunto consiste in una detrazione fiscale da indicare nella dichiarazione dei redditi in dieci rate dello stesso importo distribuite su dieci anni.
Quindi, prima pagate le vostre spese, poi dividete la metà (il 50%) in dieci rate uguali e per dieci anni indicate sul modello della dichiarazione dei redditi la corrispondente detrazione a cui avete diritto. Per dieci anni pagherete meno tasse, corrispondenti alla metà di quello che avete speso per ristrutturare casa e cambiare le porte.