Ore tese a Buckingham Palace, Re Carlo è finito nella bufera dopo un’indiscrezione bomba riguardante lo staff del Palazzo.
Non è di certo semplice essere oggigiorno sovrani nell’era della repubblica. La monarchia, infatti, da forma di governo più diffusa nel giro di un secolo si è trasformata in una sorta di specie protetta da preservare. E in tal ottica, la regina Elisabetta, malgrado gli scandali a corte, ha fatto un lavoro eccellente. Ci si chiede però se Carlo saprà fare di meglio.
Da quando era “solo” principe di Galles, infatti, il figlio maggiore della regina si è sempre distinto per le sue idee moderne, controcorrente e al passo coi tempi. Questo conflitto di interessi tra i Windsor e Carlo, poi, è spiegato più che bene nella serie tv targata Netflix “The Crown“. Il principe insomma non hai mai fatto mistero di voler rendere la Corona inglese molto più smart e la cerimonia che si è tenuta lo scorso 6 maggio ne è la riprova.
Dalla portata principale scelta per il pranzo a Buckingham Palace, ovvero una quiche imbottita con spinaci, fave e dragoncello, fino alla lista degli invitanti super ridotta rispetto a quello prevista, ogni azione, piccola o grande che sia non ha rilevanza più di tanto, è proiettata verso il futuro. Motivo per cui, tra le altre cose, Carlo ha anche abolito il simbolo culinario della nobiltà a corte diventato re.
Una volta scoperto come si produce, da fervente ambientalista qual è, il sovrano ha vietato il foie gras sulle tavole di tutte le residenze reali britanniche. Tuttavia, non è detto che queste misure siano sufficienti e la polemica di questi giorni lo dimostra eccome. Carlo è finito al centro della bufera per una sua decisione considerata da molti discriminatoria. Ma cosa è successo esattamente?
In queste ore sia Carlo che Camilla sono finiti nella bufera per maltrattamenti al proprio staff. Stando, infatti, ai tabloid inglesi il re e la regina consorte, durante una discussione abbastanza accesa, avrebbero trattato lo staff “a pesci in faccia“. Ad animare la conversazione gli stipendi di due membri del personale che hanno fatto storcere il naso al resto del Palazzo.
Dopo la pubblicazione del rapporto annuale delle spese reali finanziate dai contribuenti, è balzata agli occhi una differenza salariale non da poco legata al genere. Si tratta di una questione antica e ancora oggi tanto dibattuta quanto osteggiata. Nella maggior parte dei casi e dei lavori, infatti, anche per la stessa mansione le donne vengono pagate di meno avallando così un’atavica disparità salariale di fondo che si ripercuote nel quotidiano.
Senza la giusta indipendenza economica, è difficile per una donna potersi rifare una vita. Ma questo è solo uno degli aspetti legati alla questione, fatto sta che ancora oggi uomini e donne non ricevono lo stesso compenso. Ci si immaginava tuttavia da un sovrano così attento alla questione climatica e sempre in linea per il cambiamento e il rinnovamento un atteggiamento meno tradizionalista. Ma così non è stato e lo staff si sarebbe ribellato per la decisione del divario.
Anche perché, quello tra i due stipendi è davvero notevole: il segretario privato maschile del re, infatti, guadagna molto di più dell’aiutante femminile della regina Camilla. Nello specifico, la retribuzione di Sir Clive Alderton è più del doppio di quella di Sophie Densham. E così, un ex membro anziano dello staff avrebbe espresso il proprio dissenso, nonché stupore, per questa differenza così eclatante, tanto da aver definito la situazione “un calcio nei denti“.
Tuttavia lo stipendio a più zeri avrebbe una sua fondante ragion d’essere nel fatto che il segretario personale del re abbia anche un alloggio per poter svolgere al meglio i suoi incarichi rimanendo così sempre vicino al sovrano nel caso in cui Carlo abbia bisogno urgentemente di lui. Ma non è l’unica spesa che non piace ai sudditi britannici.
Con la recente incoronazione di Carlo e Camilla all’Abbazia di Westminster, è tornata in auge la questione monarchica. In molti, infatti, tra detrattori e repubblicani, credono che la monarchia sia superata e che la Corona inglese con Elisabetta II, il cui regno è stato il più longevo di tutti, abbia raggiunto il suo momento di massimo splendore.
In altre parole, questa forma di governo risulta anacronistica anche a fronte delle spese da sostenere per permettere ai royal un adeguato tenore di vita che si confà al proprio rango. Anche la cerimonia tenutasi lo scorso 6 maggio, trattandosi di una funzione statale, è stata a carico dei contribuenti. E così, malgrado ancora si parli di stime e ci vorrà del tempo prima che Buckingham Palace renda pubblici i report delle spese, secondo i tabloid inglesi la cifra si aggira intorno ai 100 milioni di sterline.
Ovviamente la cifra, specialmente post Covid e con la guerra in Ucraina in corso, pesa non poco sulla casse dello Stato. E malgrado l’incoronazione sia stata meno pomposa, i costi sulla sicurezza di tutti i capi di Stato a Londra ha fatto lievitare non poco le spese, proprio perché è più alto il rischio di potenziali attacchi terroristici. L’incoronazione, però, è solo la punta dell’iceberg.
Nel Regno Unito, infatti, esiste un fondo economico, il Sovereing Support Grant, pensato proprio per il mantenimento della famiglia reale. E buona parte del sostentamento dei Windsor come dicevamo prima proviene proprio tasse versate dai contribuenti. Ma quanto costa la monarchia ai sudditi britannici?
Facciamo una piccola premessa: oltre alle spese, infatti, in quest’anno ce ne sono state di accessorie e se vogliamo inaspettate ma non del tutto improvvise. Oltre al mantenimento di Buckingham Palace e il caro vita generalizzato, le casse del governo hanno dovuto finanziare il Giubileo di Platino per la regina Elisabetta, il suo funerale e l’incoronazione, tutte spese che sicuramente incideranno sul bilancio dell’anno prossimo e le ultime due sono state degli extra non preventivati.
Ma spese improvvise a parte, secondo quanto riportato dal gruppo antimonarchico ‘Republic‘, i reali avrebbero un costo di almeno 345 milioni di sterline. Tuttavia, questa spesa viene ricompensata anche dal grande ritorno di immagine per il Paese. La famiglia reale, infatti, piace e attrae tantissime persone da ogni parte del mondo che ogni anno scelgono proprio il Regno Unito come meta delle loro vacanze specialmente durante le celebrazione ufficiali. Ed è l’unica tra le monarchie europee a esercitare questo fascino.
Ciò non toglie però che i costi siano comunque esagerati. Il segretario personale di re Carlo, Sir Clive Alderton, guadagna all’anno 205.000 sterline. Il tesoriere del sovrano invece, Sir Micael Stevens, ne guadagna 215.000. Il budget scende di molto però per la controparte femminile. Lo stipendio del braccio destro di Camilla, Sophie Densham, infatti, è di “sole” 90.000 sterline.
E ovviamente, si devono considerare anche i costi della manutenzione di tutte le residenze reali, delle visite ufficiali e di tante altre spese che mantengono in vita la stessa Corona inglese. Per rendere l’idea, per le pulizie e l’ospitalità si spendono anche 2,4 milioni di sterline. Tuttavia, è proprio l’aumento considerevole dei costi del personale a gravare sui contribuenti: da 3,4 milioni a 27,1 milioni, una scelta questa che non è piaciuta per nulla. Carlo però sembra proprio intenzionato a non badare a spese per lo staff di Buckingham Palace.
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