Chi ha dei risparmi ed è in cerca di un investimento nel lungo termine dovrebbe considerare i buoni postali: ecco perché sottoscriverli ora
Siete riusciti a mettere da parte dei soldi nonostante il periodo economicamente non facile? Tenerli fermi su un conto corrente, soggetti a spese e nessun interesse, è decisamente controproducente. Tanto più che con l’inflazione a livelli molto elevati ed il costo della vita stellare, il rischio di andare ad ‘intaccarli’ per sostenere spese impreviste è più concreto che mai. La strada migliore è quella di investirli per poter godere di un introito extra legato ai tassi di interesse del periodo.
Che seppur lontani da quelli passati, sono cresciuti negli ultimi mesi consentendo di riuscire a mettere da parte, nel caso si decida di investire una somma di denaro anche non particolarmente elevata, un discreto gruzzoletto. In tal senso uno dei percorsi di investimento più indicati in questo periodo nel quale i risparmiatori sono in cerca di ‘certezze’, sono sicuramente i buoni fruttiferi postali offerti dalla Cassa Depositi e Prestiti attraverso Poste Italiane.
Buoni fruttiferi postali, la migliore opportunità di investimento oggi: i motivi
Si tratta di un’opzione di investimento che un numero sempre maggiore di risparmiatori sta prendendo in considerazione: indicati in particolare per chi è in cerca di un rendimento a lungo termine. Rendimento che se fino a pochi mesi fa era piuttosto limitato, si è portato ora su livelli decisamente interessanti. Basti pensare che per i buoni fruttiferi ordinari di durata ventennale, ha toccato il 3% annuo lordo a scadenza, come confermato nell’ultimo aggiornamento datato 6 giugno.
Perché i buoni fruttiferi postali sono ad oggi uno dei prodotti più indicati per gli investimenti? Non si tratta solo di ottimi rendimenti ma anche di allocare il proprio denaro con la sicurezza di riceverlo indietro alla scadenza dello strumento di investimento. E a costi convenienti dal momento che non vi sono spese di sottoscrizione di gestione o di rimborso ma solo una tassazione, comunque ridotta poiché pari al 12,50%.
Il valore aggiunto è quello che rassicura la maggior parte dei risparmiatori: in qualsiasi momento è infatti possibile richiedere ed ottenere il rimborso anticipato, qualora si abbia necessità di riavere a disposizione la somma di denaro investita. E in ultimo, trattandosi di un prodotto garantito dallo Stato, il livello di sicurezza è per l’investitore molto elevato.
I rendimenti annui dei buoni fruttiferi postali
Come è accaduto per i BTP Valore, nel momento in cui li si sottoscrive, il valore dei buoni fruttiferi postali è pari al 100% del capitale che si decide di investire. Esistono diverse tipologie di buono ognuna delle quali prevede la maturazione degli interessi in diversi periodi di tempo: li si può ricevere alla scadenza oppure in periodi prefissati all’atto della sottoscrizione. Come spiegavamo in precedenza si tratta di un periodo favorevole per questo tipo di investimenti e lo prova l’analisi di come i rendimenti maturino nel corso del tempo ipotizzando un avvio dell’investimento a giugno 2023.
Se tra il primo ed il secondo anno il rendimento effettivo annuo lordo si attesta intorno allo 0,50%, si potrà verificare come progressivamente esso vada aumentando, passando allo 0,75% nel corso del terzo anno e arrivando allo 0,94% nel quarto anno. Già al quinto anno vi troverete con un rendimento dell’1,15% che poi arriverà all’1,29 e poi ancora all’1,39 e all’1,59 entro l’ottavo anno. La progressione continuerà ad essere ascendente anno dopo anno toccando il 2,06% dopo il dodicesimo e attestandosi, nel corso degli ultimi 365 giorni di possesso dei buoni fruttiferi postali, al 3%.
Non si tratta di rendimenti astronomici ma sono comunque molto interessanti tanto più se confrontanti con quelli che venivano proposti all’inizio dello scorso anno ed ipotizzando di investire dai 10mila euro in su. Di fatto il rendimento potrebbe far gola a molti, spingendoli a depositare parte dei propri risparmi in questo strumento.
Ipotesi di investimento: 25mila euro per 20 anni
Nel caso dei buoni di durata ventennale la maturazione degli interessi avviene ogni bimestre a cominciare dalla fine del primo anno di sottoscrizione. Ricordiamo inoltre che in caso di rimborso anticipato verranno restituiti anche gli interessi maturati fino al momento dell’interruzione dell’investimento.
Di contro verranno sottratti gli oneri fiscali. Ipotizzando oggi un investimento di 25mila euro spalmato sui 20 anni, calcolando gli interessi netti anno dopo anno, al termine del periodo di investimento si potrebbero ricevere indietro ben 42.607,97 euro.