Cacao in polvere, tra oli minerali e metalli pesanti meglio evitarlo. Uno dei peggiori è di un marchio famoso

Bufera sul cacao in polvere per i bimbi e uno dei marchi peggiori è proprio quello che non manca mai sulle nostre tavole.

Arriva un nuovo test sul cacao in polvere ed è destinato a far discutere perché questa sostanza così amata da grandi e piccini in realtà nasconde svariate insidie. La rivista Öko-Test che si occupa di fare questa analisi ha trovato non solo troppo zucchero che è un nemico della nostra alimentazione, ma addirittura tracce di contaminanti come il cadmio e oli minerali non proprio salutari.

Il cacao da mettere nel latte può essere nocivo
Attenzione al cacao in polvere: può non essere sano come credi – grantennistoscana.it

Purtroppo tre le marche peggiori figura uno dei prodotti più amati e consumati specialmente dai bambini e vediamo perché tra le associazioni dei consumatori il disappunto non manca. La rivista tedesca Öko-Test è famosa per analizzare la qualità dei prodotti. Questa rivista ciclicamente esamina i prodotti di largo consumo per scoprire se la qualità che i consumatori si attendono è poi confermata dai fatti oppure no. Questa volta parliamo del cacao in polvere che le mamme e i papà sciolgono nel latte dei loro bambini per renderlo più gustoso.

16 polveri analizzate

La rivista ha analizzato addirittura 16 polveri di cacao di cui sette biologiche. Il sito GreenMe, riporta la notizia. I genitori la mattina hanno la necessità di far bere il latte ai propri bimbi. Il latte aiuta a sviluppare le ossa e a crescere sani ma non a tutti piace. Di conseguenza è assolutamente normale che i genitori sciolgano della polvere di cacao per renderlo più gustoso e per farlo bere ai bimbi con maggiore piacere.

Cacao che i genitori danno ai loro bimbi
Cacao usato dai genitori per rendere più gustoso il latte – grantennistoscana.it

I laboratorio della rivista ha analizzato ben 16 polveri specificamente rivolte ai bambini. Questo rende ancora più grave quello che è stato scoperto. Ogni polvere di cacao è stata analizzata per contenuto di zuccheri e grassi, presenza di oli minerali, contaminazione con germi, salmonella e muffa, presenza di cadmio, contenuto effettivo di cacao in polvere, presenza di metilxantina, eccetera.

Etichette e rispetto per l’ambiente

Persino le etichette dei prodotti sono state esaminate perché un’eventuale carenza nella comunicazione dei valori nutrizionali, delle indicazioni del nutriscore, potrebbe essere problematica. Il cacao ultimamente è sul banco degli imputati perché si tratta di una materia prima chiacchierata e controversa.

Per realizzare il cacao tanto amato da grandi e bambini si sfruttano i lavoratori e si devasta l’ambiente. La rivista tedesca ha chiesto ai produttori tutta una serie di informazioni riguardo la trasparenza della loro filiera e le certificazioni sul pagamento dei salari minimi, eccetera.

Salari da fame e sfruttamento

È stato anche chiesto se l’azienda si assicura che vengano rispettati i diritti umani fondamentali nella catena di approvvigionamento che dalle piantagioni di cacao porta sulle tavole dei bambini. Infatti numerosi report hanno sottolineato come nella produzione di cacao sia spesso coinvolto il lavoro minorile. Anche gli aspetti ambientali sono stati accuratamente esaminati. Ma vediamo che cosa è stato scoperto. Il nuovo test purtroppo conferma quello che la rivista già aveva evidenziato in passato. Il cacao in polvere può contenere tracce di oli minerali come il MOSH e cadmio.

Per produrre il cacao i lavoratori vengono sfruttati
Spesso la filiera del cacao non è trasparente – grantennistoscana.it

Parliamo di sostanze pericolose perché i MOSH si accumulano nel fegato e nel tessuto umano adiposo e li ritroviamo in ben 7 polveri di cacao esaminate. Il cadmio invece è contenuto in cinque polveri e si accumula nei reni e nel fegato e questi organi vengono danneggiati per lungo tempo da questa sostanza.

Lo zucchero è il protagonista ed il cacao latita

Anche per quanto riguarda lo zucchero, la sua presenza è eccessiva su dieci bevande su 16, anzi per meglio dire, il dato è davvero allarmante perché ben 10 bevande su 16 contengono più dell’80% di zucchero. Come sottolinea la rivista, l’ingrediente principale delle polveri di cacao in realtà è proprio lo zucchero e non il cacao come la pubblicità lascerebbe intendere.

Con una sola porzione di alcune delle polveri di cacao esaminate, i bambini consumano già più dello zucchero raccomandato dall’OMS per tutto il giorno. Ma la cosa più drammatica è la condizione dei lavoratori. I lavoratori oggi sono sfruttati in tutto il mondo e concetti come salario minimo e Reddito di Base sembrano dei fantasmi. Proprio la coltivazione del cacao rimane uno degli ambiti più problematici. In questo settore la violazione dei diritti umani è grave e queste coltivazioni avvengono nei paesi del Sud del mondo dove la filiera non è sempre trasparente.

La marca notissima ne esce male

Paghe da fame per i lavoratori e lavoro minorile sono purtroppo più la regola che l’eccezione. Il salario minimo per questi lavoratori molto spesso è assolutamente inesistente. Un altro capitolo controverso è quello dei pesticidi tossici che danneggiano sia i coltivatori che l’ambiente. Da questo test non emergono dei prodotti particolarmente consigliati e questo è piuttosto sconfortante perché sostanzialmente quasi nessuno ottiene una valutazione sufficiente.

La marca notissima ne esce male
Proprio la marca più diffusa è risultata la peggiore – grantennistoscana.it

Ad avere un grado di soddisfazione valido o sufficiente abbiamo il Goody Cao di Lidl che probabilmente però non è uguale a quello venduto in Italia e altri prodotti difficili da trovare nel nostro paese. Purtroppo il cacao peggiore, secondo quanto riporta il sito GreenMe, si conferma quello della Nesquik insieme al Kaba. In generale però bisogna dire che praticamente tutti i prodotti esaminati si sono rivelati deludenti e questa non è certo una buona notizia per i genitori.

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