Il caffè è una vera pausa di piacere per moltissimi italiani, ma in alcuni casi dovresti assolutamente evitare di berlo.
Il caffè è senza dubbio una bevanda deliziosa che ci permette di ottenere una carica di energia al mattino o di affrontare una crisi pomeridiana, e può anche essere definito un elisir di salute. È stato scoperto, infatti, che riduce il rischio di cancro alla prostata, di insufficienza cardiaca e persino perdita dell’udito. Non solo. Può anche aiutarti a perdere peso.
Nonostante questi indubbi punti di forza, in alcuni casi sarebbe opportuno evitare di berlo, o comunque limitarne l’assunzione a un paio al giorno, rigorosamente dopo i pasti. Ecco quando è necessario prendere questa precauzione.
Il caffè è sconsigliato a quelle persone che soffrono di particolari condizioni, tra cui ansia, intestino irritabile, ipertensione e insonnia. Ma non solo.
Questa bevanda è sconsigliata anche a coloro affette da glaucoma. “La pressione intraoculare aumenta nelle persone con glaucoma durante il consumo di caffè, quindi è consigliato limitare o evitarne l’assunzione”, ha affermato il dottor Angel Planells, nutrizionista e dietista.
Secondo una ricerca del Mount Sinai, inoltre, bere grandi quantità di caffeina aumentava il rischio di glaucoma in coloro che avevano già una predisposizione all’aumento della pressione oculare.
Il caffè è sconsigliato anche a chi soffre di vescica iperattiva. “Sappiamo tutti che è meglio evitare una grande tazza di caffè prima di un lungo viaggio, soprattutto se le pause per il bagno sono limitate. L’assunzione di caffeina può aumentare sia la frequenza che l’urgenza delle minzioni”, ha dichiarato Sue Heikkinen, dietista registrata per MyNetDiary.
Anche se si soffre di problemi cardiaci sarebbe bene evitare il consumo di caffè. Una ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition ha concluso che possono verificarsi picchi a breve termine nei livelli di pressione sanguigna quando si assume caffeina.
Il caffè è sconsigliato anche alle donne incinte. L’American College of Obstetrics and Gynecology raccomanda alle donne incinte di limitare la caffeina a 200 milligrammi al giorno per ridurre al minimo il rischio di aborto spontaneo, parto prematuro e basso peso alla nascita.
Occorre precisare, tuttavia, che uno studio del 2020 pubblicato sul British Journal of Medicine ha concluso che non esiste un livello sicuro di assunzione di caffeina durante la gravidanza. Per questo è sempre bene rivolgersi al proprio medico per chiarire ogni dubbio. A ogni modo, la caffeina è sconsigliata anche in fase di allattamento. In quanto stimolante e diuretico, infatti, può condurre a un rischio di disidratazione.
Anche se soffri di reflusso gastroesofageo dovresti fare attenzione al caffè. La caffeina può infatti allentare lo sfintere esofageo inferiore, ovvero la valvola tra l’esofago e lo stomaco. Ciò potrebbe causare l’ingresso di contenuto acido dello stomaco nell’esofago, con conseguenti fastidiosi sintomi.
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