Con l’ascesa al trono di re Carlo Camilla è diventata regina consorte, tuttavia il suo patrimonio era già ingente prima di sposarlo
È finalmente riuscita a indossare la tanto agognata corona, di fianco al nuovo sovrano. Camilla è diventata la regina consorte dopo la scomparsa della regina Elisabetta e la salita al trono di Carlo, suo marito. I due si sono sposati nel 2005 ma la loro relazione va avanti dalla fine degli anni ’90.
Ciò che non molti sanno è che il patrimonio di Camilla era già consistente prima di conoscere l’allora principe del Galles. La madre proveniva da una famiglia aristocratica molto importante mentre il padre è stato una figura di rilievo tra i ranghi dell’esercito britannico. Tra residenze da sogno immerse nella campagna inglese e cospicue eredità, la regina consorte può vantare un tesoretto davvero invidiabile.
Ciononostante, aveva intenzione di mettere mano anche sullo stipendio annuale che il suo predecessore nello stesso ruolo, il principe Filippo, marito della regina Elisabetta II, riceveva per gli impegni pubblici. Tuttavia per una serie di motivazioni è stata costretta a rinunciare.
La regina Camilla rifiuta il salario parlamentare, il motivo
La decisione sarebbe stata presa a seguito della pubblicazione di un resoconto del National Audit Office, il NAO, un organismo indipendente che monitora i finanziamenti alle istituzioni all’interno del Regno Unito, in un’ottica di trasparenza più totale. La conferma è arrivata proprio dai rappresentanti che in una nota hanno spiegato come gli impegni ufficiali di Camilla saranno finanziati dal Sovereign Wealth Fund. Non guadagnerà quindi un ulteriore salario.
Il suo predecessore, il consorte della regina Elisabetta, il principe Filippo, lo riceveva: un compenso netto di 359mila sterline l’anno. Il duca di Edimburgo ha continuato a usufruirne nonostante le modalità di finanziamento delle attività reali da parte dei contribuenti fossero state modificate. Prima esisteva una Civil List che consentiva alla regina di ottenere dei fondi per coprire le spese degli impegni ufficiali, poi è stato introdotto nel 2011 il Sovereign Grant che prende in considerazione i profitti percentuali della Corona. Tuttavia, il discorso non ha mai riguardato il principe che ha potuto sfruttare la ‘paghetta’ anche dopo il ritiro nel 2017 e fino alla sua morte nel 2021.
Perché a Camilla non sarà riservato lo stesso trattamento? Il marito della regina scomparsa era esplicitamente nominato nella suddetta Civic List del 1952 perciò lo stipendio non può essere ereditato, non è trasferibile. Servirebbe una nuova legge ad hoc. Non solo, perché l’agenda fitta di impegni del nuovo re Carlo potrebbe far lievitare le spese considerevolmente. Nel report infatti si legge: “La regina Elisabetta II aveva imposto dei tagli al numero di eventi e di viaggi negli ultimi anni, in parte a causa della pandemia. Con la salita al trono di Carlo è ragionevole pensare che ne verranno organizzati molti di più, sia nel Regno Unito che all’estero come da richiesta del governo”.
A quanto ammonta il patrimonio di Camilla?
Camilla era già ricca prima di diventare regina, ora lo è solamente un po’ di più. Suo padre il Maggiore Bruce Shand è stato uno dei cosiddetti militari ‘decorati’ mentre sua madre Rosalind Cubitt proveniva da una delle più note famiglie aristocratiche britanniche. Proprio dai Cubitt le è stata lasciata un’eredità di 500mila sterline.
La regina consorte inoltre ha una residenza di proprietà del valore di 850mila sterline, ottenuta dopo il divorzio da Andrew Parker-Bowles – avvenuto nel 1995, dopo le nozze del 1973 – e non sarebbe intenzionata a venderla. Ray Mill è situata nella zona dei Cotswolds e come raccontano i giornali è il suo locus amoenus, il luogo del buen retiro dove può spogliarsi delle etichette e vivere momenti spensierati. Lì si rifugiò dal 1996 al 2003, uno dei periodi più complicati della sua vita.
Non è chiaro in realtà cos’altro abbia ottenuto dalla separazione con l’ex marito ma secondo una stima di Celebirty Net Worth il suo patrimonio attuale si aggirerebbe attorno ai 5 milioni di sterline. Niente a che vedere, ovviamente, con quello di Carlo che ora che è diventato re può contare su un tesoretto di circa 2 miliardi secondo il Guardian. Che accadrebbe se dovessero divorziare? Per capirlo basta analizzare quanto accaduto in passato tra il sovrano e la principessa Diana.
Non che sia arrivato già il momento di tirare i remi in barca, sia chiaro, ma si sa con i royal tutto è possibile. Dall’accordo di divorzio, nero su bianco, Lady D ottenne gli appartamenti di Kensington Palace, l’accesso a uno dei jet della famiglia reale e la possibilità di organizzare eventi nelle sale di St. James Palace. Non è finita qui: come riporta il New York Times ricevette infatti quasi 23 milioni di sterline in un’unica tranche più 600mila dollari all’anno per il suo ruolo istituzionali.