Enormi novità previste per il futuro, in merito al cancro al seno e alla sua cura. Si potrà bloccare la sua crescita: ecco cosa hanno scoperto
Neoplasia più diagnosticata in Italia, il tumore al seno è una malattia potenzialmente molto grave, se non viene scoperta in tempo. Consiste nella moltiplicazione fuori controllo di alcune cellule della ghiandola mammaria che, trasformatesi in cellule maligne, si staccano dal tessuto che le ha create ed invadono quelli adiacenti, raggiungendo nel tempo tessuti ed organi sempre più lontani. Nella maggior parte dei casi, il cancro al seno è generato dalle cellule ghiandolari, sebbene in teoria tutte le cellule della zona possono dare vita a un tumore. Ecco però quali sono le speranze per il futuro.
Al momento, per la cura del cancro al seno intervengono molti fattori, tra cui la tipologia di neoplasia, il suo stato di evoluzione e l’eventuale diffusione nel corpo. In linea generale, la maggior parte delle pazienti viene sottoposta a un intervento chirurgico finalizzato alla rimozione del tessuto malato: per quanto si cerchi di conservare il seno, rimuovendo solo la parte in cui effettivamente si trova il cancro, in alcuni casi è necessario operare con una mastectomia parziale o totale. Il problema del cancro al seno è, come per tutte le neoplasie, la sua velocità di crescita: ecco però quali sono le nuove frontiere della medicina proprio in questo senso.
Tumore al seno: sintomi e diagnosi
È molto difficile parlare di sintomi di cancro al seno poiché, nelle sue prime fasi, è totalmente asintomatico. Secondo recenti studi, su mille donne con dolori al seno solo lo 0.4% aveva una lesione maligna. Diversa è invece la questione della presenza di noduli palpabili o visibili, segno di una malattia in stato già piuttosto avanzato: fondamentale è quindi l’autopalpazione, che la donna deve effettuare periodicamente così da accorgersi subito di eventuali modificazioni. Inoltre, bisogna osservare la forma del capezzolo, eventuali perdite, cambiamenti della pelle o della forma del seno.
Nel caso in cui notiate qualcosa di strano, rivolgetevi subito al vostro medico di fiducia, il quale vi suggerirà probabilmente di sottoporvi a una mammografia e a un’ecografia mammaria o, nei casi più specifici, a una risonanza magnetica. Se vengono individuati dei noduli sospetti, si procede con una biopsia, cioè a un prelievo mediante un ago inserito nel nodulo: sul campione vengono eseguite delle analisi, per valutare se si tratta di un tumore.
Le novità sul cancro: bloccare la sua crescita
Un nuovo studio condotto a livello internazionale ha scoperto che la combinazione di due farmaci molto simili tra loro è particolarmente efficace nel combattere il cancro al seno. Ciò su cui i ricercatori si focalizzano di più, in merito a questa patologia, riguarda il trovare un’alternativa all’efficace ma tossica chemioterapia, al momento tra le vie curative più percorse in caso di diagnosi di questa neoplasia. I due principi attivi che, messi insieme, sembrano efficaci sono gli inibitori CDK2 e il CDK4 o il CDK6, farmaci già usati in oncologia.
In particolar modo, un team di ricerca guidato dagli scienziati dell’Università del Colorado di Boulder ha scoperto che combinare questi due inibitori agisce soprattutto sui cancri al seno che non rispondono al singolo farmaco. Gli studi, che sono stati eseguiti su topi affetti da questa neoplasia, hanno confermato gli iniziali sospetti del team di ricerca: combinare questi nuovi inibitori con farmaci già esistenti sembra essere efficace per bloccare la crescita tumorale.
La stadiazione del tumore
Fondamentale per la cura e per capire la possibile evoluzione del cancro al seno è la stadiazione, cioè quel processo mediante il quale il medico curante assegna uno stadio evolutivo al cancro al seno della paziente che si trova di fronte. I fattori presi in considerazione, in questo caso, sono l’estensione della malattia, la presenza di metastasi e il coinvolgimento dei linfonodi: più la malattia è estesa e metastatica, più la situazione è grave.
La cura del cancro al seno
Come abbiamo già anticipato, nella maggior parte dei casi le donne con cancro al seno vengono sottoposte a un intervento chirurgico, finalizzato alla rimozione della massa tumorale. Per quanto si cerchi di conservare il seno, non è sempre possibile farlo: in ogni caso, a fine terapia, è possibile procedere alla ricostruzione del seno. Oltre alla massa tumorale vengono rimossi parzialmente o totalmente anche i linfonodi ascellari, che sono i primi ai quali si può diffondere la malattia.
Dopo l’intervento chirurgico si procede con la radioterapia adiuvante, con lo scopo di proteggere la parte di seno che rimane soprattutto dal rischio di recidiva, piuttosto alto. Ad alcune pazienti, poi, si propone una terapia con farmaci anticancro come la chemioterapia, sempre finalizzata alla riduzione di eventuali residui tumorali. Gli studi, però, sono sempre in corso.