Sempre più diffuse, le cannucce di carta sembrano l’ideale per l’ambiente e l’inquinamento. Ecco però tutta la verità in merito
Viviamo in un’epoca in cui i discorsi ambientali ed ecologici sono (fortunatamente) sempre più centrali. La necessità di ridurre l’impatto antropico sulla natura è pressante ed è tangibile, per cui non possiamo più rimandarla o ignorarla. Per questo motivo, tutti i governi tra cui quello italiano hanno promosso alcune leggi specifiche finalizzate all’uso di beni riciclabili o di poco impatto, così come i bonus che sostengono la transizione ecologica di case e famiglie. Oggi parliamo delle cannucce, da qualche anno presenti solo in carta: ecco la verità sul loro impatto ambientale.
Indispensabili nei bar ma molto amate anche a casa, le cannucce sono perfette per le bevande alcoliche ed analcoliche, soprattutto quando nel bicchiere è presente anche del ghiaccio che, bevendo normalmente, finirebbe tra i denti o in bocca. Poiché per decine di anni (se non centinaia) sono state fatte solo in plastica e quindi andavano ad aumentare l’inquinamento ambientale, da qualche anno si è intensificata la produzione di quelle in carta, oggi usate da pressoché la totalità dei bar e dei ristoranti. Di fatto, però, alcune recenti scoperte mettono un po’ in crisi la loro salubrità: ecco perché.
Cannucce in carta: lo studio statunitense
Già nel 2021, un’università degli Stati Uniti aveva analizzato le cannucce cosiddette ecologiche, quindi di carta. L’indagine, pubblicata su Food Additives and Contaminants, ha scoperto che il 90% della totalità conteneva le sostanze chimiche eterne, chiamate anche PFAS, sostanze perfluoroalchiliche. Tale prima supposizione è stata quindi ulteriormente indagata: sono state analizzate 39 marche di cannucce fatte di carta, bambù, vetro, acciaio inox e plastica, proprio con l’obiettivo di andare a ricercare la presenza di 29 tipi di PFAS. I risultati sono incredibili: il 69% del campione analizzato conteneva queste sostanze, di 18 tipi diversi in totale. Il PFAS più comune è il PFOA, acido perfluoroottanoico, una sostanza collegata ad ipercolesterolemia, a problemi alla tiroide e al cancro al fegato e ai testicoli.
Oltre a questa sostanza, i ricercatori hanno confermato la presenza anche di acido trifluoroacetico e di acido trifluorometansolfonico, altamente solubili in acqua e, quindi, facilmente riscontrabili anche nelle bevande solitamente servite con la cannuccia di carta. A differenza delle classiche cannucce di carta, che quindi questo studio ha dimostrato non essere così sicure, quelle in bambù sono leggermente meno contaminate, mentre quelle di plastica sono contaminate nel 75% dei casi e quelle di vetro nel 40% dei casi. Risultati stupefacenti, invece, per le cannucce in acciaio inox: nel campione analizzato, non è stato riscontrato alcuno PFAS.
Cosa sono i PFAS e quali le conseguenze per la salute
I PFAS sono composti chimici di sintesi, molto usati nell’industria poiché resistenti a molti dei processi naturali di degradazione: i loro legami molto forti tra atomi di fluoro e carbonio, infatti, li rendono perfetti per diversi processi produttivi. Infatti, questi composti si trovano in moltissimi prodotti di uso quotidiano, dalle pentole antiaderenti fino alle scarpe impermeabili, così come negli imballaggi alimentari e nei pesticidi. I PFAS, infatti, sono sostanza oleorepellenti, antiaderenti e idrorepellenti, quindi ottimi per moltissime applicazioni. Si trovano anche nella lavorazione del petrolio, nel settore aeronautico e in quello automobilistico, negli articoli medicali come le protesi, nel settore elettronico ed anche in quello energetico.
A livello di conseguenze per la salute, i PFAS sono decisamente negativi: se assorbiti dal sangue, possono avere conseguenze sui livelli di colesterolo, sulla salute del fegato e della tiroide, nonché sulla funzionalità del sistema immunitario e anche di quello riproduttivo. In realtà, anche a livello ambientale si tratta di sostanze persistenti e tossiche, poiché sono in grado di accumularsi nell’ambiente e qui permanere per molti anni. Per quanto riguarda le cannucce, le concentrazioni di PFAS qui riscontrate sono basse, quindi di per sé non pericolose per la salute umana. Anche in questo caso, però, va considerata la capacità di queste sostanze di accumularsi nel corpo, poiché vengono assorbite ma non espulse.
Al momento è difficile stabilire come sia possibile che le PFAS siano presenti nelle cannucce di carta, anche se si suppone che siano state integrate nel processo produttivo per cercare di creare una pellicola idrorepellente. In generale, però, gli studiosi consigliano di evitare le cannucce di carta e quelle di plastica e preferire quelle in acciaio inox, comode anche perché lavabili e quindi poco inquinanti. In alternativa, bere direttamente dal bicchiere!