Le carceri italiane sono al collasso, si sta vivendo un momento molto complicato.
Il nostro paese, anche sotto questo punto di vista, sembra essere davvero in grandissima difficoltà.
Il sovraffollamento è un problema concreto sul quale lo Stato italiano sta lavorando, cercando di trovare una soluzione visto che ci sono ancora moltissime persone in attesa di giudizio.
Ai colleghi di Notizie.com ha parlato il Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane, Gian Domenico Caiazza, che ha specificato: “Il 30% dei detenuti sono ancora in attesa di giudizio. Si deve seguire questa strada. La situazione in Italia è divenuta insostenibile. Servono delle soluzioni che andrebbero a risolvere i problemi legati al sovraffollamento, soprattutto se si concentrassero gli sforzi su tutte le pene al di sotto dei quattro anni”.
Gian Domenico Caiazza aggiunge: “In questo momento le carceri del nostro paese vivono una situazione insostenibile. Il problema però non è circoscritto agli ultimi anni, ce lo trasciniamo da diverso tempo. Conosciamo alla perfezione qual è la situazione. Il problema persiste e continua a non risolversi, nonostante quelle che sono le indicazioni nazionali. Siamo di nuovo verso i limiti di guardia”.
Ma qual è la soluzione? “Servirebbe un ricorso sistematico e organico alle misure alternative al carcere. Per lo meno per quanto riguarda l’esecuzione delle pene di minore gravita, ma non vedo segnali in questo senso. Il problema delle scelte legislative esiste. bisogna rendere più facile l’accesso alle misure alternative alla detenzione che vanno rese più controllate ed efficaci. Indubbiamente c’è un problema di qualità di queste misure. Manca il personale e non ci sono strumenti, non ci si dedicano finanziamenti. Esiste il problema di rendere più efficienti le misure alternative. Credo che si tratti dell’unica strada percorribile“.
Caiazza non ha dubbio: “Se vogliamo affrontare il problema del sovraffollamento in modo serio si deve studiare, per le pene fino a quattro anni di reclusione, una corsia privilegiata per assegnazione di misure alternative. La Legge Cartabia ha previsto in questo senso misure, ma bisogna capire se gli si da attuazione o meno. Il problema è la destinazione di fondi e risorse umane”.
La situazione rimane complicata e proprio per questo diventa necessario intervenire il prima possibile per evitare che la situazione degeneri. Per questo è molto importante trovare una strada che permetta di trovare misure alternative che siano altrettanto funzionali e che siano controllate al massimo dell’efficienza.
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