Consumare carne cruda o poco cotta può arrecare gravi danni alla salute. In particolare, bisogna fare molta attenzione alla trichinosi: cosa sapere.
La carne è un alimento diffusamente consumato ma se ciò avviene quando è ancora cruda o poco cotta, i rischi per la salute possono essere davvero elevati. Il rischio principale è rappresentato dalla trichinosi che può avere conseguenze davvero gravi che è bene conoscere e prevenire se si vuole evitare il peggio. L’infezione infatti dà vita a dei sintomi più frequenti rispetto ad altri che devono essere identificati tempestivamente e sottoposti all’attenzione del medico.
Alla luce di quanto appena detto, è fondamentale sapere in che modo la carne cruda o anche poco cotta può arrecare danno all’organismo. E’ altrettanto importante anche sapere quali sono i segnali che devono spingere a non consumare la carne.
Mangiare carne cruda o poco cotta: i rischi
Quando una persona finisce per consumare della carne cruda, il rischio è che questa sia contaminata dalla Trichinella che può causare problemi anche molto seri per la propria salute. In particolare, potrebbe darsi che all’interno dell’alimento siano presenti delle cisti che altro non sono che contenitori di larve. Può essere utile sapere per altro che questi tendono a scegliere alcuni muscoli in particolare. Tra i vari ci sono la lingua, l’occhio o ancora il torace.
Ciò detto, quando si è stati colpiti dall’infezione in esame bisogna fare molta attenzione ad alcuni sintomi che possono essere considerati dei veri e propri campanelli d’allarme. Essi tendono a comparire dopo anche 2 settimane e consistono in debolezza, febbre, dolori addominali, diarrea. E’ importante sapere poi che i sintomi possono variare in base al muscolo colpito dalle trichinella. Qualora venisse colpita la lingua ad esempio il sintomo sarebbe una difficoltà nella deglutizione, mentre nel caso degli occhi si potrebbe assistere ad un rigonfiamento delle palpebre.
Alla luce di quanto detto dunque è importante mettere in atto i giusti accorgimenti che consentono di agire in maniera preventiva. A tal proposito, risulta essere di estrema importanza consumare la carne solo se cotta in maniera corretta. La cottura della stessa, infatti, deve avvenire intorno ai 63 gradi. Soltanto in questo modo il parassita in esame può essere eliminato. In alternativa, la distruzione dello stesso può avvenire anche ponendo la carne in frigo il giusto tempo.
Per quanto concerne il trattamento più efficace per combattere l’infezione, ad oggi ci sono farmaci che sono in grado di agire direttamente sul parassita in esame. Si tratta, in particolare degli antiparassitari albendazolo e mebendazolo. Oltre a ciò, in presenza di forte dolore e infiammazioni, il medico può decidere anche di prescrivere famaci cortisonici o di antinfiammatori al fine di ridurre il dolore.