Importanti novità sul fronte delle cartelle esattoriali nella riforma fiscale che potrebbe essere discussa dal Consiglio dei ministri la prossima settimana. Ecco tutti i dettagli.
Finalmente una boccata d’ossigeno per chi è in debito con il Fisco. La tanto attesa riforma fiscale che dovrebbe essere discussa a giorni dal Consiglio dei ministri prevede nuove regole in materia di debiti. Obiettivo: abbattere i 1.153 miliardi di euro di “magazzino delle Entrate”, frutto di 174 milioni di cartelle di fatto inesigibili (per un totale di 20 milioni di contribuenti). A tale scopo potrebbe essere varata l’iper estensione delle forme di suddivisione dell’importo dovuto, fino a ben 10 anni.
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Le nuove cartelle esattoriali che nasceranno con la riforma fiscale rispondono in particolare all’esigenza di superamento del “ruolo” (cioè l’iscrizione dei debitori ad apposito elenco), di accesso semplificato alla rateizzazione fino a 120 rate e di estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione. La ratio di fondo è che un fisco amico conviene a tutti.
Dalle cartelle esattoriali alla riforma fiscale
Nella riforma fiscale in cantiere è previsto anche il cambio del sistema delle detrazioni: gli sconti fiscali del 19%, dalle spese sanitarie a quelle scolastiche e agli interessi sui mutui, non potranno più essere sottratte liberamente dal reddito. Sarà riconosciuto un “forfait” in percentuale del reddito stesso (variabile in base agli scaglioni). Una volta conteggiati affitti e rendite finanziarie e applicata la percentuale al reddito complessivo, si otterrà il “budget” a disposizione del contribuente da dedicare agli sconti fiscali.
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Le imposte sulle aziende avranno invece una doppia aliquota: oltre a quella del 24%, ne sarà introdotta una più bassa applicabile per due anni consecutivi (e forse al 15%). Un nuovo sistema pensato dal governo per premiare chi decide di assumere nuovo personale e chi pensa di fare investimenti innovativi o qualificanti in breve tempo. Non mancano poi alcuni interventi sui redditi, come la possibile estensione del regime di cedolare secca agli immobili non abitativi (negozi).
E sono in arrivo novità anche per i redditi finanziari: quelli di capitale e i redditi diversi di natura finanziaria dovrebbero confluire in un’unica categoria tassata in base al principio di cassa e compensazione. Sarà applicata un’imposta sostitutiva sul risultato complessivo netto dei redditi finanziari realizzati nell’anno solare e sarà eliminata la tassazione sul maturato, mentre resterà quella sul realizzato. E questo è solo un assaggio…