Sono ore di vera tensione per ChatGPT e per tutti i suoi fedeli utilizzatori. L’annuncio fa tremare ogni certezza: arriva un rivale
Se fino a poco tempo fa pensare a una chat istantanea con un’intelligenza artificiale sembrava una scena da film, oggi è invece realtà. Grazie a ChatGPT, chiunque può gratuitamente accedere al servizio e chiedere all’AI qualsiasi informazione: grazie all’enorme database di cui gode, è in grado di rispondere a praticamente ogni domanda.
Nel quotidiano, sono moltissime le persone che lo usano. Per quanto scateni discussioni anche morali in merito alla validità di ciò che viene eseguito mediante il suo aiuto, soprattutto a livello lavorativo e scolastico, rimane indiscutibile la sua enorme potenzialità. Nelle ultime ore, però, per ChatGPT sta tremando ogni certezza: arriva un competitor.
Alibaba lancia il competitor di ChatGPT: di cosa si tratta
Si chiamerà Tongyi Qianwen, sarà prodotto dal comparto di cloud computing di Alibaba e sarà un vero competitor di ChatGPT. Ad annunciarlo è Daniel Zhang, presidente e amministratore delegato dell’azienda. Il colosso cinese si allinea quindi a ciò che oggi il mercato richiede: il nuovo servizio lavorerà sia in inglese che in cinese e, inizialmente, verrà aggiunto a DingTalk e a Tmall Genie, rispettivamente l’app di messaggistica e il corrispettivo di Alexa di Alibaba.
Alibaba è una multinazionale cinese privata, ha sede ad Hangzhou ed è composta da una serie di società del settore del commercio elettronico. È stata fondata da Jack Ma, uno tra gli uomini più ricchi di tutta la Cina. Quando però le istituzioni hanno operato un giro di vite in merito ai giganti tecnologici del paese, Ma ha abbandonato la Cina. Oggi, Alibaba si può dire che abbia del tutto abbattuto la concorrenza nel settore degli acquisti online: è una sorta di alter ego cinese di Amazon.
L’autorità di regolamentazione cinese che si occupa delle nuove tecnologie, però, sta già lavorando sulle limitazioni alle forme di intelligenza artificiale generativa. Così come in Italia, anche in Cina si sta ragionando sul modo in cui verranno utilizzati i dati raccolti dal servizio al fine di addestrarne l’algoritmo. Se l’Italia è stato il primo paese a bloccare ChatGPT, non si ha la certezza che sia anche l’ultimo. Oggi, però, attenzione al nuovo servizio di Alibaba: dalla Cina arriva l’ennesima rivoluzione tecnologica.